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CORSERA LUIS SEPULVEDA GLI ARCHI DEI SOGNI E GLI UOMINI DI GHIACCIO. IN MORTE DI UN POETA E DELLO SCRITTORE

CORSERA LUIS SEPULVEDA GLI ARCHI DEI SOGNI E GLI UOMINI DI GHIACCIO. IN MORTE DI UN POETA E DELLO SCRITTORE

16 Aprile 2020

LISBONA 16 APRILE 2020 CORSERA.IT by Matteo Corsini 

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Se esistono archi dei sogni, vuol dire che un cammino è tracciato per l'umanità nell'immensità universale. Fintanto che esisteranno le porte d'incanto, dove l'esistenza celebra la sua grandezza, il cammino degli uomini avrà sempre una speranza. Luis Sepulveda lascia in eredità a tutti noi, alcuni filamenti, della ragnatela cosmica, che si origina dal cuore. Quei sentimenti e quelle emozioni sono legate alla sua opera di poeta e scrittore.


Luis Sepulveda il poeta dei sogni e dei viaggi è morto tra gli uomini di ghiaccio, gli infermieri dai lungi camici grigi, le mascherine bianche, le visiere di plastica spente sul volto. E' morto abbracciato dalle luci artificiali, lui che amava i colori del mare, i segni astratti delle nuvole sul cielo, i lunghi spazi orizzonti delle spiagge orlate dai sogni, dai canti, dalle parole che si affastellano l'una all'altra come polvere, che segnano il tempo che poi scompare,su altri orizzonti, infilando gli archi, le porte della vita, dell'esistenza brulla, disperata, diseredata, della storia millenaria. Gli uomini di ghiaccio lo hanno portato via, varcando i confini del cosmo, universali, dove i linguaggi del cuore e della mente si tramutano in stelle, ragnatele cosmiche, incendi di albe su pianeti sconosciuti. Luis Sepulveda il grande viaggiatore dei deserti aridi, quelli senza piante, fatti alle volte di urla e dolore, di sofferenza raccolta a piene mani, come il nulla, che suona ma non perdona, che rumoreggia senza essere in grado di farsi sentire.

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