CorSera.it
Referendum.Fin dalle prime ore del mattino era chiaro che la straordinaria affluenza alle urne indicava che il fronte del NO si stava ingrossando.Il malcontento sociale,la rivolta contro il governo si stava concretizzando nel foto referendario.La vittoria del NO provocherà,come tutti noi sappiamo ,un un lungo periodo di instabilita' dei mercati,con gravissime conseguenze sulla tenuta del nostro debito pubblico.Gli italiani adesso devono preoccuparsi di questo e credo che Matteo Renzi nel suo discorso a caldo dopo la sconfitta,abbia fatto bene a sottolineare che chi ha vinto si assume la responsabilita' di un paese sull'orlo del baratro.Purtroppo andremo incontro ad un periodo difficilissimo,e la speculazione cercherà di far vacillare l'Italia e insieme all'intero sistema europeo.Mi chiedo se questa volt ail bazooka di Mario Draghi sara' sufficiente a sostenere il nostro paese dalla crisi finanziaria che ci investrira' come uno tsunami.
Leggi la notiziaVeniamo da un lungo periodo di fuochi pirotecnici.quando in Italia imperversava la bolla immobiliare.Periodo che venne contraddistinto da mirabolanti operazioni immobiliari tra gruppi privati finanziati dalle banche,quelle che oggi sono sull'orlo del default, e che si stringono in alleanze strategiche, per riempire i bilanci dell'una con la merda dell'altra.
Leggi la notiziaL'aumento di capitale di Unicredit sara' di quasi 20 mila miliardi la manovra finanziaria di un paese come l'Italia.L'intero sistema bancario italiano si puo' dire fallito e nessuno ancora ne parla.I bilanci di queste imprese sono affogati da centinaia di miliardi di euro di proprieta' immobiliari il cui valore si e' dimezzato.Ma in controtendenza il mercato immobiliare ,proprio in questa fase di crisi,tende a riequilibrarsi e riprende tono vigore .
Leggi la notiziaLONDRA (Reuters) - Gli istituti di credito italiani in difficoltà stanno offrendo grandi opportunità di profitto alle banche d'investimento, con il Monte dei Paschi di Siena che si appresta a pagare tra le commissioni più elevate quest'anno in Europa per organizzare il suo impegnativo piano di salvataggio.
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Corsera.it di Matteo Corsini.
Le notizie finanziarie della giornata mi pare che non fanno altro che aggiungere benzina nel fuoco che divampa ormai da anni nella struttura stessa del nostro sistema economico, oltre che in quello bancario,spazzato via da una mediocre quanto insufficiente politica dei nostri governi.Su MPS mi pare che sono stato un facile profeta,definendola il gigante Titanic "urtato da un iceberg da 100 miliardi " , infatti titolo di Piazzetta Salimbeni e' andato in DIVESELLING di oltre il 16% .Non c'e' dubbio che l'intero settore bancario risente della crisi economica italiana, ma sopratutto della deflazione originatasi dai rigidi parametri di conservazione del potere di acquisto dell'euro.
Leggi la notiziaMILANO (Reuters) - E' in via di finalizzazione l'accordo per il consorzio bancario, che dovrebbe essere composto da otto istituti di credito, a garanzia dell'aumento di capitale da 5 miliardi di euro di Mps.
Lo dice una fonte, precisando che della cordata dovrebbero far parte -- oltre ai global coordinator Jp Morgan e Mediobanca -- anche Goldman Sachs, Santander, Citi, Credit Suisse, Deutsche Bank e Bofa Merrill Lynch.
Si tratta per ora di una forma di pre-consorzio, in vista dell'approvazione formale che per ogni singolo istituto può prevedere diverse procedure interne.
No comment da parte di Credit Suisse e Goldman Sachs.
Non è stato finora possibile contattare Citi, Deutsche Bank, Merrill Lynch e Santander per un commento.
Il consiglio di amministrazione Mps, riferivano due fonti, si appresterebbe intanto a bocciare la proposta di Corrado Passera e Ubs -- un aumento di capitale da 2,5 miliardi e la parziale conversione volontaria dei bond subordinati.
Leggi la notiziadi Matteo Corsini
Brexit dopo l'uscita della Gran Bretagna dalla zona euro,la borsa londinese ha gia' recuperato il terreno perduto,mentre le principali borse europee sono dentro la voragine, da Parigi a Milano, le perdite sono paurose.Ma a mettere il carico da 90 sopra l'Italia, ci ha pensato oggi proprio la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha respinto il piano salvabanche di Matteo Renzi.Quella che ci apprestiamo a vivere in Italia fin dalle prossime ore, e' un lungo periodo di turbolenze sul listino di Piazza Affari.Il pericolo e' che il crollo delle banche aprira' la strada ad una ennesima speculazione sul debito pubblico italiano.Far saltare l'euro e' il grande obiettivo degli speculativi hedge funds anglosassoni.
Tra poche ore saranno dolori, l'Italia si ritrova abbandonata a se stessa, senza la possibilita' di gestire la crisi del settore bancario,lo stesso fondo Atlante appare insufficiente a coprire una voragine da 300 miliardi, a tanto ammontano i crediti inesigibili del sistema bancario italiano.,Il pericolo e' che con le nuove regole europee del bail in ,saranno proprio gli azionisti e gli obbligazionisti a rimetterci le penne.La stessa Angela Merkel e' stata piuttosto chiara : " i buchi delle vostre banche saranno gli stessi azionisti a pagarli ".Tra poche ore vivremo una giornata burrascosa e moltissimi italiani si precipiteranno agli psortelli degli istituti di credito per portare via i loro risparmi.Un paese in declino, senza via di uscita, che non abbandonare l'euro.
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Stoccata della Cancelliera tedesca Angela Merkel all'Italia sul fronte della flessibilità. "Credo - ha detto la Merkel - che sia stata concessa una certa flessibilità a certi Paesi per favorire la crescita. Guardando soprattutto all'Italia, posso dire che abbiamo adottato diverse soluzioni, ma non possiamo ridiscutere ogni due anni le regole del settore bancario".
"Non possiamo ora cambiare le regole ogni due anni" sulle banche, a livello Ue "abbiamo appena lavorato per avere regole sulla ricapitalizzazione". L'attuale quadro dell'Unione bancaria, ha sottolineato Merkel, "offre la possibilità di affrontare le richieste di ogni stato membro", ha sottolineato.
Nessuno vuole cambiare le regole" europee sulle banche, è stata la replica di Matteo Renzi. "Abbiamo perduto l'occasione - ha detto - di intervenire in modo strutturale, come ha fatto la Germania intorno al 2010-2011", quindi è "inutile piangere sul latte versato perché non possiamo farlo adesso che le regole sono diverse". Renzi ha assicurato che "in questa situazione, se ci fossero problemi, saremmo in condizioni di proteggere i denari di correntisti e cittadini". "L'Italia - ha sottolineato il premier - non chiede di non rispettare le regole. L'ultima che non le ha rispettate in Europa è stata la Germania nel 2003, e l'Italia di Berlusconi glielo consentì".
"Noi abbiamo messo il sistema (bancario, ndr) in sicurezza, abbiamo fatto pulizia, abbiamo fatto l'operazione banche popolari che serve ad evitare gli scandali, mi auguro che le azioni di responsabilità si facciano": lo ha detto il premier Matteo Renzi.
"L'Italia - ha detto Renzi - ha l'ambizione di guidare il percorso di cambiamento dell'Ue venendo qui a portare idee e proposte, non per chiedere deroghe, anche perché nelle regole ci sono spazi per fare tutto ciò che serve al nostro Paese".
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Ma gli stress test? Non avevamo passato un anno a sottoporre ad occhiuti e rigorosissimi controlli tutte le banche europee? Il sistema del credito italiano ne era uscito un po' malconcio, con qualche istituto che ha pagato oltre misura sui mercati il fatto di essere stato messo alla gogna. Per il resto - avevamo capito - bilanci blindati e banche europee a prova di bomba. Com'è, allora, che una delle più importanti - la principale banca del principale paese di Eurolandia - la Deutsche Bank, si ritrova con quasi 7 miliardi di euro di rosso, neanche un anno dopo? Certo, un concatenarsi di sfortunate circostanze. Molto sfortunate, dal crollo del petrolio alla deflazione. Ma non è a questo che servivano gli stress test? In fondo, sui bilanci delle banche italiane si è fatto l'esercizio catastrofico di interessi sui titoli pubblici schizzati al 6 per cento, cioè il triplo di quanto sia avvenuto finora. Che esercizio si è fatto sui derivati in pancia alla Deutsche Bank e sul suo capitale? A valore di libro, la Deutsche Bank ha un'esposizione lorda sui derivati pari a quasi 60 mila miliardi di euro, 15 volte l'intero Pil tedesco. Il valore netto, compreso cioè il dare e l'avere con le varie controparti, è assolutamente più basso e assolutamente gestibile, in condizioni normali e anche difficili. Questo però presuppone che le controparti - o almeno la grande maggioranza - siano lì a fare il loro dovere e non siano fallite o scomparse. Si è visto con l'implosione