Roma 18 Giugno 2009(Corsera.it)
Le sorelle siamesi sono bionde,labbra gonfie come quelle dei canotti,conturbanti,fisici mozzafiato,pelle profumata,sguardo intenso.Donne capaci di imbarazzare qualsiasi maschio con qualche ormone ancora in circolazione.La fotografia è quella di un potere politico fondato sulla seduzione del leader,dell'Uomo di potere che veste in camicia nera quando attraversa i campi dei terremotati.Un Uomo di ferro,circondato a colonnelli che succhiano ogni spilla di benessere dal Cavaliere di Arcore e dallo Stato.I Colonnelli del PREMIER fanno affari d'oro,come il genero di Gianni Letta,che si è aggiudicato l'appalto del catering del G8.All'interno di queste trame di potere,evidente è il ...
...volto della prostituzione,morale e corporea,qualcosa che unisce in una commistione violenta,l'equilibrio della realtà ai fasti del potere.Se dunque è Regina l'inganno e l'occulta attività affaristica,è inquietante la circostanza che l'intreccio dei poteri di questa politica,cerchino di accoppiarsi con le giovani vergini del paese,trascinandole con sè nella giostra del mercimonio,dell'avidità e dell'impotenza.
Le porche siamesi sono esempi,ma anche modelli culturali,come Belen che salta a fare la gallina durante una trasmissione di Canale 5 ,un insulto al mondo femminile.
C'è una circostanza che inquieta,le ragazze che ruotano intorno alla vita privata del Premier sono tutte uguali e assomigliano sempre a Veronica Lario.Noemi Letizia e Patrizia D'Addario sembrano sorelle gemelle,delle siamesi che si alternavano con conturbante erotismo nelle sale damascate di Palazzo Grazioli,reggia di Porcellonia .Se le circostanze inquietanti sono vere,Patrizia D'Addario la Noemi Letizia di Bari avrebbe trascorso almeno una notte a Palazzo GrazioliPorcellonia e avrebbe depositato agli atti della Procura di Bari,una videoregistrazione mentre si trovava in una camera da letto del Presidente del consiglio ,in cui si vedrebbe campeggiare addirittura un quadro con la fotografia della moglia Veronica Lario e in sottofondo la voce del Premier Silvio Berlusconi.
Articolo del Corriere della Sera.Ci sono almeno tre ragazze che hanno confermato di aver preso soldi per partecipare alle feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa. Due sono state interrogate dal pubblico ministero a Bari, l’altra a Roma. Hanno raccontato i dettagli, tanto che una di loro ha chiesto e ottenuto il permesso di poter andare all’estero «per un po’» sostenendo di «temere per la mia sicurezza». Anche Patrizia D’Addario è stata ascoltata per oltre cinque ore dal magistrato Pino Scelsi.
La candidata alle elezioni comunali con la lista «La Puglia prima di tutto», che ha rivelato le due serate che avrebbe trascorso con il premier nella residenza capitolina, ha poi depositato le registrazioni audio dei suoi incontri e un video dove lei stessa si sarebbe ripresa con un telefonino. «L’ho fatto— ha fatto mettere a verbale— perché così nessuno potrà smentire che sono stata lì».
Tarantini e le squillo
A gestire le ragazze sarebbe stato Giampaolo Tarantini, l’imprenditore pugliese di 35 anni titolare insieme al fratello Claudio, 40 anni, di un’azienda — la Tecnohospital — che si occupa di tecnologie ospedaliere. Per questo è stato iscritto nel registro degli indagati per induzione alla prostituzione e la scorsa settimana è stato interrogato alla presenza di un avvocato. Sono gli stessi vertici della Procura di Bari a confermare che «è in corso un’indagine su questo reato in luoghi esclusivi di Roma e della Sardegna», nata da alcune conversazioni telefoniche durante le quali lo stesso Tarantini avrebbe trattato con le ragazze le trasferte e i compensi.
Non sapeva l’imprenditore di essere finito sotto inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Secondo l’ipotesi della Guardia di Finanza la sua azienda avrebbe versato laute mazzette per ottenere appalti nel settore sanitario. Un filone di questi accertamenti ha coinvolto tre mesi fa anche l’allora assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco, che per questo si è dimesso dall’incarico. Parlava al telefono con le ragazze Tarantini, ma anche con le persone dell’entourage del premier. E quando ha affrontato l’argomento soldi, sono scattate le verifiche.
Il patto con Patrizia
È proprio Tarantini il mediatore che avrebbe portato Patrizia D’Addario alle due feste con Berlusconi. Le era stato presentato da un amico comune che si chiama Max e le disse di chiamarsi Giampi. Di fronte al pubblico ministero la donna ha confermato che «per la prima serata l’accordo prevedeva un versamento di 2.000 euro, ma ne ho presi soltanto 1.000 perché non avevo accettato di rimanere. La seconda volta — era la notte dell’elezione di Barack Obama — sono rimasta e dunque ho lasciato palazzo Grazioli la mattina successiva. Quando sono arrivata in albergo la mia amica che aveva partecipato con me alla serata mi ha chiesto se avevo ricevuto la busta, ma io le ho risposto che non avevo ricevuto nulla. Il mio obiettivo era ricevere un aiuto per portare avanti un progetto immobiliare e Berlusconi mi aveva assicurato che lo avrebbe fatto. Giampaolo mi disse che se lui aveva fatto una promessa, l’avrebbe rispettata ». Il racconto della D’Addario sulle modalità degli incontri coincide con quello verbalizzato dalle altre tre ragazze. Tutte avrebbero specificato di essere state «contattate da Giampaolo che ci chiedeva se eravamo disponibili a partire. Talvolta accadeva poche ore prima e in quel caso i biglietti aerei erano prepagati». Le verifiche della procura riguardano adesso gli spostamenti successivi. Le testimoni avrebbero infatti riferito che le modalità concordate prevedevano che, una volta giunte a Roma, loro arrivassero in taxi fino all’albergo indicato e da lì dovevano attendere l’autista di Giampaolo che le prelevava e le portava a palazzo Grazioli. «Poco prima dell’arrivo — ha sottolineato Patrizia —, ci facevano tirare su i finestrini che erano sempre oscurati. Quando arrivavamo negli hotel ci veniva detto come dovevamo vestirci: abiti eleganti e poco trucco».
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