Roma 6 Ottobre 2009(Corsera.it)
Oggi la Consulta si dovrebbe esprimere sul Lodo ALfano e respingere il provvedimento significherebbe condannare Silvio Berlusconi alla pubblica gogna,con il repentino esito funesto della sua carriera di imprenditore e di politico.La sentenza che si attende per oggi è dunque la lama affilata di ...
....una ghigliottina che determinerà la fine dell'Impero di Silvio Berlusconi,la fine di un'epoca.
Un'epoca è finita,un'epoca bianca,a volte grigia.Ieri sera il gruppo Fininvest a cui fanno capo Mediaset e Mondadori,era trincerato dietro una schiera di avvocati,quelli stssi avvocati che nel corso del tempo hanno portato acqua al mulino del Cavaliere ,ma come nel caso di Cesare Previti rappresentano anche una iattura per le condanne subite,che indirettamente si sono riverberate negativamente sull'immagine dell'uomo politico Silvio Berlusconi.
ROMA — Dopo oltre un anno di attesa, l'udienza pubblica che si celebra oggi nell'aula gialla della Corte Costituzionale è considerata una sorta di esame di riparazione per il Lodo Alfano — la legge ordinaria che blocca i processi per le 4 alte cariche dello Stato — dal cui esito dipende la riapertura dei dibattimenti milanesi bloccati nel 2008 a carico del presidente del Consiglio: corruzione dell'avvocato londinese David Mills e diritti tv Mediaset.
Bocciato nel 2004 il Lodo Schifani (scudo per le 5 alte cariche dello Stato), oggi i 15 giudici della Corte sono chiamati a svolgere l'esame di costituzionalità al Lodo Alfano che da un anno stende lo scudo sul capo dello Stato, sul premier e sui presidenti di Camera e Senato, cercando di correggere (temporaneità dell'immunità, possibilità di rinuncia, salvaguardia dei diritti della parte lesa) i punti censurati dalla Consulta nel 2004. I boatos dicono che il plenum presieduto dal giudice Francesco Amirante sia diviso al punto che la decisione verrebbe presa a maggioranza, 8 contro 7, mentre si fa avanti insistente l'ipotesi di un rinvio della camera di consiglio prevista per oggi alle 16: è possibile se un giudice chiederà tempo per la lettura degli atti. Tra oggi e domani, tuttavia, i ritmi dei giudici sono serrati perché giovedì 5 di loro, compresi il presidente e il relatore, sono in partenza per Lisbona dove parteciperanno a un incontro internazionale.
La decisione, dunque, potrebbe arrivare anche la prossima settimana. Alle 9.30, in udienza pubblica — prima ancora che il relatore Franco Gallo illustri la questione di illegittimità sollevata dal tribunale di Milano e dal gip di Roma — la Corte dovrà stabilire se sia ammissibile la costituzione in giudizio della procura di Milano rappresentata dal professor Alessandro Pace. Poi toccherà agli avvocati di Silvio Berlusconi che sono quattro: tre — Niccolò Ghedini, Piero Longo e Gaetano Pecorella — che lo rappresentano come parte privata e Glauco Nori dell'Avvocatura che lo difende come presidente del Consiglio. La soluzione più favorevole al premier è ovviamente il rigetto dei ricorsi. Quella intermedia prevede l'incostituzionalità parziale del lodo, magari nella parte in cui non estende lo scudo ai ministri e ai parlamentari, rimediabile con un nuovo ddl. C'è infine l'ipotesi della bocciatura sonora ai sensi dell'articolo 138: in questo caso la Corte direbbe che lo scudo avrebbe dovuto imboccare la strada del ddl costituzionale invece che quello ordinario.
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