Roma 10 Ottobre 2009 (Corsera.it) di Matteo Corsini
Le notorie vicende di Mitterand e di Berlusconi,ci indicano che i consociati,cittadini,diventano presto oggetto della concupiscenza dei loro Signori,degli uomini potenti,perchè dentro di loro il furore del potere somma agli istinti naturali,quelli devastanti della perversione,anche politica,che induce a mantenere il potere aldilà di qualsiasi necessità oggettiva.Le loro prede sessuali sono l'estensione di questa materialità.C'è una domanda semplice che si deve rivolgere al Premier,perchè intende mantenere il potere,anche se la recrudescenza è quasi una sorta di maledizione per la sua esistenza? Come fa un uomo a vivere senza una vita privata? Come fa un uomo a vivere con le telecamere che filmano le sue prestazioni sessuali ove anche vi ....
....fossero state? Un uomo vive vosì quando i suoi complessi devono curarsi e soltanto l'esposizione mediatica è un rimedio,seppur temporaneo,di questa tristezza interiore,questa paura di riconoscersi per quello che si è difronte allo specchio,alla propria anima.Silvio Berlusconi ha paura di se stesso,ecco perchè quando si guarda allo specchio si ammira,si ascolta,si blandisce e si loda.Cosa sarebbe lui senza se stesso? Quel se stesso politico,industriale e mediatico? Forse nulla,come dimostra la sua vita privata,talmente squallida da dover ricorrere alle grazie di una prostituta per custodire non soltanto i suoi istinti,ma la sua notte,i suoi sogni.Accarezzare con lei e vicino a lei,quell'amore perduto,quel sogno bruciante di felicità che ogni uomo si porta dietro.Il sesso è andato oltre i confini corporali è sceso nell'inquietudine dell'inconscio,dentro le paure dell'uomo.Risponderebbe che è stato investito dal popolo,bene,il suo popolo,quello dei caproni televisivi,quelli che ciucciano il bestiario vivido delle predicazioni mediatiche.Fortunatamente il meccanismo costituzionale garantisce le minoranze,i loro diritti e con grande passione io dico che c'è da vomitare parecchio a vedere un paese ridotto a ciucciare la coda dell'Asino.
La decadenza di una società industriale è nella decadenza della sua cultura.Quella che di fatto impedisce la sua evoluzione,compromette addirittura i significativi vantaggi che il commercio vitalizza nel sistema economico di un paese.Quei vantaggi vengono spazzati via dalla cultura interna,generale,onnipresente,oggi diremmo mediatica.Se viviamo in un sistema dove il vantaggio dell'esistenza è rappresentato dal successo televisivo di una gioventù desiderosa di distinguersi per la partecipazione ai reality televisivi,siamo difronte alla rovina della nostra civiltà.
Dobbiamo domandarci se noi facciamo parte del sistema berlusconiano? Abbiamo le caratteristiche? Siamo in forma come la Carfagna? Siamo dotati di immense labbra pronte ad asciugare le lacrime del nostro Premier e difenderlo a spada tratta in ogni occasione della nostra vita? Siamo dotati di enormi culi pronti a risucchiare la disperazione del Premier ad ogni sua sconfitta? Siamo dotati? Siamo laureati? Siamo dunque intelliggenti in quella forma e misura che Silvio Berlusconi indica anche per se stesso,quasi sempre,davanti alle televisioni? Come è intelligente Silvio Berlusconi? E' mai possibile che non ci sia un politico di sinistra che è in grado di ostacolare il cammino del Cavaliere? Non c'è relazione,o almeno comprovabile,dell'atto corruttivo compiuto dal suo fedelissimo amico Cesare Previti,ma la Fininvest non è la sua? E allora quale dignità può avere un uomo che difronte ad un comportamento inaudito,come quello di corrompere un giudice,continua in allegria a misurarsi anche con l'esprit des loix ,di un intero sistema giuridico come quello italiano?
Come mai uno spaventato Piero Fassino,che batte le palpebre come un pulcino bagnato(mediaticamente un segno di resa incondizionata al Signore),non riesce ad affrontare un semplice concetto,anche banale,come quello di ricacciare dentro il confine stesso di dignità ogni puerile atteggiamento del Premier Silvio Berlusconi?
Qui si tratta di puttane,puttane di corte che succhiano l'uccello,ma anche di puttane di corte che redigono l'informazione ad immagine e somiglianza di un uomo,una forma ancora peggiore di prostituzione,quella giornalistica.Qui si tratta di un sistema costituito da una corte di prostitute che si sono infilate nelle coperte del Signore e succhiano soldi,fama,alimentando la loro attività con l'ipocrisia.
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