Dublino 10 Ottobre 2009(Corsera.it) di Matteo Corsini
Anche se Marcello Lippi,invecchiato,ha l'aria di un cocker bastonato e ieri sera se l'è vista proprio brutta,la sua squadra,la nostra Italia, continua a giocare nella leggenda, quella che l'ha consacrato Campione del Mondo nel 2006.Anche ieri sera,il fascino del calcio si è materializzato in mondo visione,lasciando che la fortuna della storia,la sua forza incontrastabile si tramutasse ancora una volta in leggenda,in quell'atto mitico,che soltanto ai fuoriclasse la giustizia concede nel tempo.Il lampo di genio,di Pepe,Iaquinta e Gilardino,ancora una volta ha trafitto il tempo,convinto anche gli Dei dell'Olimpo ,che se c'è oggi una squadra che gode del loro favore questa è l'Italia di Marcello Lippi.Una pozione magica,fatta di ingredienti incredibili e impossibili da decifrare,se è vero che l'Inter relegava Grosso in panchina e questo genio del pallone invece dipinge il calcio con lampi fantastici.Quella di Marcello Lippi è una nazione calcistica nata per vincere e forse per eguagliare il primato dei cugini brasiliani,quella di Marcello Lippi e' una squadra che vince all'ultimo minuto,risale la china dell'Inferno un attimo prima di finirci dentro,sconfigge le fiamme,ogni possibile avversione,anche un ...
....incontenibile Giovanni Trappattoni che infilandosi le dita nelle bocca,fischia ai suoi giocatori di avvicinarsi all'area presieduta da Buffon,prima della fatidica punizione che a tre minuti dalla fine,forse aveva condannato l'Italia ad una sonora pesantissima sconfitta,anche di immagine,che avrebbe immancabilmente trascinato Marcello Lippi e i suoi in una polemica senza fine.Ma la storia è fatta così,premia gli eroi della leggenda,il coraggio,la forza,l'entusiasmo che Grosso disegna con i suoi austeri giochi di pensiero e di palla,come fosse lui stesso l'incarnazione dell'eroe ateniese,colui che ha scoperto e raggiunto il segreto della vittoria del goal memorabile,quella scintilla che è oltre lo stesso concetto di calcio,raggiunge il cuore,strappa le lacrime,convince il mondo che ogni cosa è possibile,come e meglio di un sogno,perchè è la giustizia della fortuna.Rivoltare dunque il segno del destino infausto che si abbatte cone una scimitarra sulla squadra Italiana,con una punizione lampo di genio degli avversari,significa una cosa sola,che forse il cielo attende ancora una volta la sua stella migliore,quella che parla al cuore degli uomini e non soltanto alla palla che si infila sotto l'incrocio dei pali.
Matteo Corsini
PARTITA SOFFERTA - Tra Italia e Irlanda, a Dublino, è dunque finita per 2-2, un risultato che tutto sommato accontenta entrambe le formazioni e che permette all'Italia di garantirsi l'accesso matematico alla fase finale dei campionati mondiali in Sudafrica. Ma Marcello Lippi, in panchina, ha dovuto sudare freddo praticamente dall'inizio alla fine per riuscire a portare a casa il risultato. Era stata la formazione di casa, guidata da Giovanni Trapattoni, ad andare per prima in vantaggio al 7' minuto del primo tempo e aveva già da lì costretto gli Azzurri ad una gara tutta in salita. Camoranesi era riuscito a pareggiare al 27° e le due squadre erano andate negli spogliatoi con un 1-1 che tutto sommato rispecchiava l'andamento della partita. Poi, nella ripresa,un gol annullato a Iaquinta per fuorigioco (una decisione, quella dell'arbitro, che ha lasciato qualche dubbio) già al secondo minuto, qualche palla buona di qua e di là e, al 42°, la beffa irlandese, con Ledger che di testa insaccava un bel gol raccogliendo una punizione battuta dalla tre quarti. L'Italia a quel punto poteva perdersi d'animo. Non lo ha fatto. E alla fine il pareggio - e con esso la qualificazione con un turno d'anticipo - è arrivato. Appunto grazie al sangue freddo di Gilardino. Il tabellino di fine partita registra dunque le reti di Whelan, Camoranesi, Ledger e Gilardino. L' Italia va diretta in Sudafrica, l'Irlanda va ai play-off.
«ABBIAMO RISCHIATO GROSSO» - «Abbiamo rischiato grosso - ha detto a caldo Marcello Lippi alla fine dell'incontro -, ma se avessimo perso questa partita sarebbe stata una grande ingiustizia». Statisticamente, ha poi ricordato il mister azzurro « le uniche due volte in cui la Nazionale si è qualificata per la fase finale dei Mondiali con una settimana di anticipo sono state nel 1982 e nel 2006». Ovvero gli anni in cui l'Italia ha poi conquistato il trofeo iridato. Quindi «speriamo che sia di buon auspicio».
«COSI' E' ANCORA PIU' BELLO» - «Andare ai Mondiali così è ancora più bello» ha poi detto dai microfoni di RaiSport, Alberto Gilardino, l'uomo che ha salvato la partita e dato agli azzurri la certezza andare in Sudafrica. «È stata una partita tirata fino all'ultimo - ha commentato l'attaccante -. Abbiamo meritato il pareggio, il loro 2-1 è stata una nostra disattenzione, meno male che abbiamo recuperato. Questo è il gol più importante da quando indosso la maglia azzurra e sono felicissimo. Abbiamo fatto una buona prestazione, io ho creduto fino all'ultimo che potessimo pareggiare ed è andata bene». Ora l'Italia va ai Mondiali sudafricani in cerca di cosa? «Questo gruppo può contare molto - è la risposta del "Gila"-. Si sono aggiunti giovani molto bravi, e andremo in Sudafrica con grande voglia di fare bene e di riprovarci un'altra volta, anche se non sarà facile». E pensare che oggi Gilardino non ha fatto parte della formazione iniziale...«L'importante è essere presi in considerazione dal tecnico - ha commentato l'attaccante - e far bene quando si viene chiamati in causa».
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