Roma 12 Ottobre 2009(Corsera.it)
Noi del corsera.it non siamo mai stati teneri con il Presidente del Consiglio e neanche con le sue puttane.Ma quando uno è un Genio si deve ammetterlo.Silvio Berlusconi è un mago,lo ha dimostrato.E nel giro di poche ore ha trasformato quella che tutti indicavano come una sonora sconfitta,in una vittoria apocalittica e mediatica senza precedenti.La boccaitura del Lodo Alfano diventa un Dono per gli italiani,un regalo di Natale.
La bocciatura del Lodo Alfano che conteneva norme ad personam,dirette alla persona del Presidente del ...
.....Consiglio dei Ministri,Silvio Berlusconi ,potrebbe tramutarsi ad ore in un grandissimo dono per gli italiani,quelli perseguitati dai giudici,una leggina che Ghedini ha prediposto per tagliare i tempi delle prescrizioni.Con questo ennesimo guizzo l'eroe Silvio Berlusconi sarebbe osannato da circa 12 milioni di italiani sotto la tirannide dei giudici e liberarsi dal fardello delle spese legali che potrebbero essere al contrario impiegate per mandare avanti le aziende.
ROMA - Ha una paura il Cavaliere. Di essere condannato a Milano nei processi Mills e diritti tv. E, subito dopo, di essere sbalzato via di sella da Napolitano. L'incubo del '94 che ritorna. Si sente tradito dal Colle sul lodo Alfano, non si fida più delle rassicurazioni dell'avvocato Ghedini, vuole subito una legge sulla prescrizione rigida che lo metta al riparo dalle grane giudiziarie e poi una "Grande riforma" che in un colpo solo chiuda i conti con la magistratura e consegni alla storia la sua presidenza del Consiglio.
Una sola legge di rango costituzionale che sfidi tutti, dal Quirinale all'opposizione. Approvata a maggioranza assoluta e poi benedetta da un referendum senza quorum, secondo le regole dell'articolo 138 della Costituzione, in cui giocare tutto il peso della sua faccia. Un referendum che si trasformi in un plebiscito pro o contro Berlusconi. Dentro le nuove regole del presidenzialismo per far contento Fini e ottenere il suo appoggio pieno, l'immunità per garantirsi il pieno sostegno di tutti i parlamentari (anche quelli di sinistra pensa lui), le carriere dei giudici separate e un Csm diviso in due per dare una lezione definitiva alle toghe, la Consulta rimodellata dando a Bossi il contentino dei rappresentanti regionali, ovviamente il federalismo per tenere stretto a sé l'alleato leghista. "Questo è un percorso da iniziare subito. Dobbiamo chiuderlo entro questa legislatura. Prima del 2013. I conti si fanno adesso o mai più". A quel punto, alle urne, si arriverebbe in un quadro istituzionale del tutto diverso.
Prima però c'è da fronteggiare l'emergenza. La paura, la collera, voglia di vendetta non sono mai state buone consigliere. Dalla bocciatura del lodo Alfano ruotano tutte e tre come le pale di un ventilatore impazzito nella mente di Berlusconi. Che ce l'ha con il Quirinale, con i giudici, con Fini in una mistura sempre più esplosiva. L'ha detto ai suoi anche ieri prima dell'exploit di Benevento: "Sono stato preso in giro, tradito. Dal Colle hanno stoppato la norma blocca-processi offrendomi l'alternativa del lodo con la garanzia che sarebbe passato. L'abbiamo scritto d'intesa con i loro giuristi e seguendo pedissequamente la sentenza della Consulta. Prima Napolitano è stato di parola e ha controfirmato la legge, ma poi ha lasciato che la Consulta lo bocciasse". È la rivelazione che spicca sulle pagine del Giornale per la penna del direttore Feltri. Ed è esattamente quello che pensa il Cavaliere.
Che adesso ha davanti un solo spettro, la condanna giudiziaria. Ormai non fa che parlare di questo: "Mi vogliono fottere, ormai è chiaro". S'infuria con chi cerca di rabbonirlo, Ghedini in testa. Annusa il pericolo. E interpreta come un voluto inganno gli articoli dei giornali in cui la mannaia della prescrizione viene invece data per certa e a suo favore. "Sono i pm di Milano che li ispirano. Volutamente cercano di imbrogliarmi e d'illudermi per evitare che mi muova sul piano legislativo".
I calcoli del Cavaliere sono differenti. La prescrizione potrebbe salvarlo al massimo dal processo Mills, ma non da quello sui diritti tv. Per questo il Guardasigilli Alfano ha messo fretta per una leggina che cambi la prescrizione e renda rigido il momento in cui farla partire. Questo, almeno per Mills, anticiperebbe la scadenza del termine dal 2012 al 2010. Alfano gli prospetta le difficoltà dei tempi parlamentari, gli ostacoli frapposti dai finiani, la nuova guerra per una norma ad personam, ma lui non sente ragioni, l'ordine è "chiudere con i processi". Di certo non può aspettare di reintrodurre l'immunità.
L'incubo del '94 s'ingigantisce ogni giorno di più. Allora si chiuse il suo primo governo per l'avviso di garanzia spedito da Milano per All Iberian, adesso Napolitano - è il suo sospetto - lo chiamerebbe al Colle per una grave condanna per corruzione che farebbe il giro del mondo. Che non solo peserebbe per gli anni di pena inflitti (quattro e mezzo per corruzione ne ha avuti l'avvocato Mills), ma per le pene accessorie, l'interdizione dai pubblici uffici su cui il Colle non potrebbe passare sopra. La leggina sulla prescrizione serve subito, poi è ormai tempo per lanciarsi nella "grande riforma" che ridisegni la Costituzione.
Innanzitutto contro i giudici che da anni gli danno il tormento. L'assaggio sarà la riforma elettorale del Csm con un sorteggio preventivo per selezionare le candidature e così, nella mente di Berlusconi e Alfano, togliere il potere alle correnti dell'Anm e l'ombrello di un Csm che non ha mai bacchettato le toghe. Poi via al "progetto complessivo": una legge che riscriva la Costituzione nei punti essenziali, che per la sua essenzialità non si presti a inghippi parlamentari. E soprattutto senza più alcuna mediazione con il Quirinale.
Se la legge è di tutti il popolo è con Berlusconi.
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