Monza 13 Ottobre 2009(Corsera.it)di Matteo Corsini
Silvio Berlusconi è il popolo,lo interpreta,ne fa sue le aspirazioni.L'abbiamo descritto come il Leviatano,Silvio Berlusconi il campione del sesso italico,adesso in splendida forma difronte all'assemblea degli industriali monzesi sfodera anche un profondo discorso che sembra aspirare all'immortale Volksgeist,quello spirito del popolo,a cui si riferisce Savigny quando descrive la forza interiore...
....operante tacitamente nel popolo e non l'arbitrio del legislatore.Con l'evolversi del popolo si evolve anche il diritto e Silivo Berlusconi impersonifica e incarna il suo popolo in ogni manifestazione.Sono questi gli atti simbolici che esteriormente vitalizzano i sentimenti della collettività.Silvio Berlusconi non si lascia piegare dal nulla,anzi rilancia alla grande,alla democrazia ci pensa lui,Volksgeist,lo spirito del suo popolo indomito stanco della politica conservatrice di matrice ex comunista.
L'APPELLO - La Marcegaglia si rivolge direttamente a Berlusconi: «Presidente, rimbalzi le polemiche, non si occupi delle polemiche. Vada avanti con ancora più forza nell'azione di governo. Faccia le grandi riforme e su questo la giudicheremo». «Questo è un governo che è stato eletto dai cittadini - aggiunge - e deve andare avanti. Il nostro Paese ha bisogno di tutto tranne che di instabilità».
BERLUSCONI - Poi c'è l'intervento di Berlusconi: «Sentendo parlare Emma, mi è venuto in mente che non ho un vicepresidente del consiglio. Lei potrebbe venire a farlo, è completa, è brava, siamo sempre andati d'accordo su tutto. Non ho nulla di nuovo da dire, il mio ministro 'honoris causa' dell'attuazione del programma, Emma Marcegaglia, ha detto tutto...». Dal palco, il premier assicura: «Governeremo fino alla fine della legislatura, per i prossimi tre anni e mezzo, e penso che potremo continuare anche dopo con la nostra parte politica». «Non si può mettere sullo stesso piano chi attacca e chi è attaccato - aggiunge poi il presidente del Consiglio - il governo non attacca nessuno, c'è invece una frangia militarizzata della magistratura che mi attacca da quindici anni». «Vogliono fare come nel 1994 - accusa - quando mi fu consegnato... come si chiama?... un avviso di responsa... ah, di garanzia. Capite che non ho simpatia per certe cose...». Stavolta andrà diversamente, ribadisce, anche perché «il governo ha la maggior legittimazione di tutti i governi occidentali. Siamo al 54% e il sottoscritto al 68,7%, un record storico dei consensi secondo i sondaggi. Non solo abbiamo la maggioranza in Parlamento, ma in tutti i momenti elettorali successivi abbiamo accresciuto il consenso». «Abbiamo portato via Roma alla sinistra - ricorda Berlusconi - abbiamo preso l'Abruzzo, la Sardegna e la Sicilia e con le amministrative siamo passati da 5 a 22 milioni di cittadini amministrati da noi». Riguardo al prossimo appuntamento elettorale di marzo Berlusconi aggiunge che «avremo un grande risultato di conferma degli italiani nei confronti di questo governo». Agli imprenditori, il Cavaliere chiede di ribellarsi all'«agire anti-italiano», perché chi getta discreto sull'Italia lo getta anche sui prodotti e sulle imprese italiane. «Il discreto non si getta solo sul presidente del Consiglio - dice - ma va anche ai nostri prodotti, alle imprese, al made in Italy. Se voi siete le colonne della produzione, ci vorrebbe una ribellione nei confronti di questo agire anti-italiano». E poi Berlusconi conclude il suo intervento: «Voi imprenditori pensate al benessere, per democrazia e libertà ghe pensi mi».
Altra fonte Il Corriere della Sera.MONZA - Afferma prima di tutto che bisogna «rispettare Napolitano» perché in questo modo si «rispetta l'Italia». Ma poi approfitta della presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per invitare il governo ad «andare avanti con le riforme». Basta «polemiche», insomma. Emma Marcegaglia lancia il suo appello davanti all'assemblea degli industriali monzesi. E a proposito dello scontro dei giorni scorsi seguito alla bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale, il presidente di Confindustria chiede di non travalicare «la logica del rispetto delegittimando le istituzioni perché ci facciamo del male tutti. Non scassiamole, rispettiamole». E poi, dopo aver difeso Napolitano, punta il dito contro «l'atteggiamento di chi cerca di delegittimare il Governo».
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