Roma 17 Ottobre 2009(Corsera.it)
Altra fonte La Stampa.Galan non ci sta. Il governatore minaccia di candidarsi per la quarta volta alla guida della Regione del Veneto se non gli saranno forniti motivi convincenti per il cambio della guardia previsto dal patto Berlusconi-Bossi.
La decisione semiufficiale, da parte di Berlusconi, di consegnare il Veneto alla guida leghista, non sembra convincere il presidente del Veneto. «Se non ci sarà una risposta, più che motivata e convincente, sia in termini politici che programmatici sulla necessità di modificare la guida della
Il difficile rapporto tra Galan e la Lega Nord è noto, ma la resa dei conti potrebbe arrivare proprio alle regionali del 2010 per le quali la Lega potrebbe schierare nel Veneto vari nomi come quello del ministro Luca Zaia o quello del sindaco di Verona Flavio Tosi. Galan non si è ancora espresso, ma la sua candidatura è caldeggiata da un’ampia parte del Pdl veneto che domani ad Asolo (Treviso), in occasione di un incontro tra Massimo D’Alema e Gianfranco Fini, cercherà di sostenere la necessità di riconfermare Galan. E proprio Galan, domani ad Asolo, dirà la sua in un saluto che si annuncia tutt’altro che formale. «Non ho avuto notizia di nessuna decisione - ha detto anche Galan riferendosi a Berlusconi - di fronte a me, peraltro, ho più di un’opzione».
E mentre il ministro Zaia assicra che «non c'è ancora la comunicazione ufficiale da parte di Bossi», i centristi scendono in campo e tentano di sparigliare la partita veneta. L'Udc apre le porte a Galan: «Se verrà confermata la bocciatura di Galan da parte del Pdl e la svendita del Veneto alla Lega, proporrò alla direzione nazionale e ai nostri dirigenti locali di rinunciare allo storico simbolo del partito per lavorare a una lista locale a sostegno di Galan, aperta a tutti coloro che non vogliono diventare leghisti», annuncia il segretario Cesa. La palla torna ora a Berlusconi che potrebbe anche offrire a Galan un ministero in cambio della rinuncia al Veneto.
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