New York 18 Ottobre 2009(Corsera.it)
Altra fonte Il Corriere della Sera.TEHERAN - Il capo del battaglione Al Qods dei Pasdaran iraniani, il generale Nurali Shushtari, è stato ucciso domenica mattina in un attacco di uomini armati nel sud-est dell'Iran assieme a numerosi altri membri e alti comandanti dei Guardiani Rivoluzionari nella provincia meridionale del Sistan-Baluchistan, al confine con Pakistan e Afghanistan (cona già in passato teatro di scontri fra le forze di sicurezza, i ribelli sunniti e i trafficanti di droga). L'attacco suicida ha provocato in totale almeno una ventina di morti e una quarantina di feriti. I Pasdaran iraniani accusano Paesi «nemici» di essere dietro all'attentato.
ACCUSE AGLI STATI UNITI - «In questo atto terroristico sono stati uccisi il generale Nour-Ali Shoushtari, il vicecomandante dell’esercito dei Guardiani della Rivoluzione, generale Mohammad-Zadeh, il comandante dei Guardiani della Rivoluzione del Sistan-Baluchistan, il comandante dei Guardiani per la città di Iranshahr e il comandante dell’unità Amir-al Momenin», si legge in un comunicato dell'agenzia Fars. «L'arroganza globale ha provocato i mercenari che hanno compiuto l'attacco terroristico contro i Pasdaran e i notabili dei gruppi etnici locali», si afferma nella nota letta alla televisione di Stato. Nel linguaggio del regime iraniano «arroganza globale» sta ad indicare in genere le potenze occidentali e in particolare gli Stati Uniti. In passato Teheran ha accusato gli Usa e la Gran Bretagna di avere armato e organizzato gruppi separatisti iraniani attivi nelle regioni di frontiera. «Senza dubbio - affermano ancora i Pasdaran nel comunicato - rientra nella strategia degli stranieri e di nemici dell'establishment e della rivoluzione minare l'unità fra sciiti e sunniti e mostrare che i Guardiani della rivoluzione sono incapaci di garantire la sicurezza di questa provincia». Cioè del Sistan-Baluchistan, nel sud-est dell'Iran vicino al confine con il Pakistan.
KAMIKAZE IN AZIONE - Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha confermato la morte degli alti comandanti in un discorso pronunciato in Parlamento e ritrasmesso in televisione. Si tratta in assoluto dell’attentato più grave mai compiuto ai danni di questo potentissimo corpo d’élite. L’attacco è avvenuto nella regione di Pishin, vicono al confine con il Pakistan. I quattro alti comandanti si trovavano all’interno di un’auto diretti ad una riunione quando un attentatore si è fatto saltare in aria. L'agenzia Irna ha precisato che i militari, fra morti e feriti, sono 60. L'agenzia, citando una notizia non confermata, ha detto che gli ufficiali delle Guardie si stavano recando a incontrare alcuni leader tribali quando sono stati attaccati.
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