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CORSERA.IT MASSIMO D'ALEMA,IL PARTITO DEMOCRATICO SI ARRENDE AD HANNIBAL THE CANNIBAL.

Roma 19 Dicembre 2009 (Corsera.it)  di Big Mac.

Il PArtito democratico è allo spasmo finale,Massimo D'Alema lo ha capito,la carta Pierluigi Bersani è l'ultimo avamposto di un fortino ormai sbricilato sotto il peso della furibonda propaganda della maggioranza.Massimo D'Alema dopo le sue sternazioni a favore del salvacondotto berlusconiano,ha...

....lanciato la ciambella di salvataggio ai suoi,perchè il battello cola a picco,anche la SAbina Guzzanti si è arresa allo strapotere di Hannibal The Cannibal al secolo silvio Berluconi.La sua veemenza è impresionante,alleati e avversari stecchiti come mosche sparate al muro.Se si vuole evitare l'eliminazione fisica,si deve scendere a patti,anche se questo lascerà l'amaro in bocca ai molti sostenitori della sinistra.Massimo 'D'Alema dunque un vigliacco agli occhi dei suoi,un leader che alal fine decide di arrendersi per ragioni di convenienza politica,ma non c'è altro da fare,il rischio è finire estinti,dilaniati dalle bombe della propaganda contro i comunisti.Arrendersi è il grido di battaglia di Massimo D'Alema,un urlo disperato,che si lancia in sordina,detto e non detto,secondo anche il portavoce La Torre,ma si infila come una spada gettata in terra come resa incondizionata al grande capo,quello che trasforma anche il lancio di una statuetta del duomo in miniatura,in una vittoria mediatica.Hannibal The Cannibal l'uomo del momento,amico di Vladimir Putin e di Barack Obama,miete le sue  vittorie anche sdraiato sul letto dell'ospedale,ormai nessuno pare si possa opporre a questa forza ultraterrena.

Corsera.it redazione Padova riproduzione consentita citando la fonte.

ROMA - Il Pd si spacca su Massimo D'Alema. E Antonio Di Pietro si infila nel cuneo e prende una posizione di netta contraopposizione all'ex ministro. L'elogio "condizionato" all'inciucio dell'ex premier non è affatto piaciuto al leader dell'Idv, che è il primo a reagire: "Mettere sullo stesso piano l'accordo Stato-Chiesa e il salvacondotto giudiziario che Berlusconi pretende per i suoi reati - dice l'ex pm - è un'offesa alla storia repubblicana, un oltraggio alla Costituzione e un peccato per i credenti".

Ma il vero duello si apre nello stesso partito democratico. Per Dario Franceschini "di inciuci che hanno fatto bene non se ne sono mai visti...". L'ex leader del Pd ha fatto riferimento all'articolo 7 della Costituzione, che D'Alema aveva citato come esempio di "inciucio" positivo tra forze politiche opposte.

Secondo Franceschini "non bisogna cercare il terreno più facile per fare delle intese perchè così si rischia di spaccare i presupposti e i convincimenti che hanno dato vita al Pd".

Anche Ignazio Marino, terzo sfidante alle primarie che incoronarono Bersani, è critico. "Chi crede nel Partito Democratico non crede nei tatticismi e in alleanze artificiose. Certo, che dobbiamo lavorare per allargare le alleanze quanto più possibile, ma solo sulla base della condivisione di programmi".

Polemica Veltroni-Latorre. "Mi sorprende che un dirigente del nostro partito dica che Berlusconi deve assolutamente arrivare alla fine della legislatura. Purtroppo se ne vedono di tutti i colori". Così l'ex segretario del Pd, Walter Veltroni, si è espresso nel corso del suo intervento all'assemblea di Area democratica, in corso a Cortona.


I giornalisti hanno chiesto all'ex leader del Pd a chi si riferisse, e lui ha spiegato che si riferiva a una intervista fatta ieri dal braccio destro di Massimo D'Alema a Omnibus, Nicola Latorre.

"Sono io ad essere molto sorpreso dalle considerazioni di Walter Veltroni, perchè mi attribuisce un'affermazione che non ho mai pronunciato". Il vice presidente del gruppo Pd al Senato, smentisce di aver mai sostenuto che occorre fare in modo che il presidente del Consiglio termini l'intero mandato della legislatura.

"Ieri mattina - spiega Latorre, replicando all'ex segretario del Pd - in diretta televisiva ho solo spiegato che ero nettamente contrario ad ogni legge ad personam. Poi, alla domanda della giornalista su come dovrebbe comportarsi Berlusconi nell'eventualità che le inchieste proseguano, ho risposto che le vicende giudiziarie sono un conto e il dovere di governare è un altro. Berlusconi ha vinto le elezioni e deve svolgere questa funzione: i governi, infatti, cadono quando viene meno una maggioranza parlamentare".

Poi ha concluso dicendo: "Non si può pensare di appoggiare Lombardo in Sicilia, se il governatore non prende le distanze in modo chiaro dalla destra. Non si può accettare che in regioni come la Calabria e la Campania, che hanno visto un fallimento dell'amministrazione, vengano premiati i responsabili del fallimento e non si proceda ad un ricambio profondo della classe dirigente".

Casini e il "compromesso necessario". Diverso il parere dell'ex presidente della Camera: "Ha ragione D'Alema - ha detto - quando dice che ci vuole qualche compromesso in politica. Dico di sì, qualche volta ci vuole il compromesso". Pier Ferdinando Casini conclude i lavori dell'assemblea nazionale delle Regioni all'Eur.

Il leader dell'Udc prende spunto dal nodo giustizia ("il problema giudiziario di Berlusconi non può essere derubricato ad un suo problema privato") per poi commentare le ultime dichiarazioni di Massimo D'Alema sulla necessità di addivenire a qualche compromesso in politica per poter ripartire proprio con il processo riformatore.

Parlando poi del premier, ha aggiunto che se Silvio Berlusconi porterà il Paese sull'orlo di elezioni anticipate, "avrà le risposte inedite che si merita". Il leader dell'udc, ha poi rilanciato l'ipotesti di un'alleanza "in difesa della democrazia", come quella di cui aveva parlato nell'intervista alla Stampa una settimana fa.

Casini si è unito quindi agli appelli per abbassare i toni e per svelenire lo scenario politico, ma non accetta di attribuire la "fonte dell'odio" ad una sola parte. Alla maggioranza - e personalmente a Berlusconi - Casini ricorda come proprio dalla maggioranza e dal governo siano venute parole ed atti che hanno alimentato contrapposizioni durissime. Contrapposizione "da nemici" e tasso di "odio" molto alto. E ha concluso: "Voglio dire, con fraternità, a Berlusconi: odio genera odio".

Costituente di sinistra. "Abbiamo accolto con piacere
l'elezione di Pier Luigi Bersani alla segreteria del Partito Democratico ma, quanto a possibili alleanze, vogliamo essere sicuri di parlare lo stesso linguaggio e di lavorare per lo stesso centrosinistra". Lo dice Claudio Fava, durante i lavori della costituente di Sinistra e Libertà (Sel).

"Il centrosinistra per noi deve essere un luogo di coerenza, ma a volte si ha la sensazione - aggiunge Fava - che per il Pd esso sia come un laccio che si possa allargare a piacimento ad una 'destra buona' contrapposta ad una 'destra cattiva'".

Fava ha quindi ribadito che Sel "non è suscettibile di negoziati" che non può essere, per i Democratici, un alleato "a la carte ".

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