Roma 6 febbraio 2010(Corsera.it)
C'è da ridersela a crepa pelle quest'oggi,con i leaders politici impopatati a tirarsi sberle.Antonio Di Pietro e Pierluigi Bersani costretti alla resa dell'abbraccio,si odiano profondamente,ma devono unirsi per darla a bere ai loro fans,che altrimenti si arrabbiano e li lasciano in ambascia.A guadarli anche i sostenitori di Nichi Vendola e i comunisti italiani,dunque facile teatrino e si rimanda la vittoria politica al 2013,quando con tutta probabilità Silvio Berlusconi sarà morto,spompato ...
....dopo anni di agone politico,sempre in trincea a difendersi dalle calunniose accuse di mafiosità e corruzione.Dunque l'opposizione che vuole governare e diventare una alternativa vera di Governo,rilancia sulla folla ma è costretta a rimandare l'appuntamento della vittoria a 3 anni da oggi,un tempo che sembra insormontabile,anche per uno come Gianfranco Fini.In realtà i due leaders politici,sono pressati dentro la trincea dell'antiberlusconismo,della facile cantilena degli operai senza lavoro.Al contrario Silvio Berlusconi ha forse saputo imporre il suo pensiero alle platee,il suo rigore operativo e professionale,ha surclassato le invettive dei comunisti e na ha inglobato quei valori di lotta di sociale che forse la sinistra ha dimenticato,come dice lo stesso rappresentanten del PD,De Luca quando si rivolge alla platea del Congresso dell'IDV."Ci siamo ritrovati dentro gli uffici della pubblica amministrazoine,tralasciando di stare tra la gente,le persone,l'umanità."
Al Congresso dell'IDV ,si rappresenta dunque l'impotenza dell'opposizione,quella ricerca spasmodica di un sorpasso che non ci sarà mai.Si rimanda ancora una volta,forse ad una coalizione robusta e piena di entusiasmo,che saprà ritrovarsi ai piedi del letto funerario dell'avversario politico più temuto del secolo.La vittoria sarà dunque sicura con Silvio Berlusconi morto,per adesso,vivo e vegeto meglio rimandare lo scontro.Le idee mancano,gli accordi anche.
Corsera.it
ROMA - Come colonna sonora 'I cento passi'. Come coreografia le mani in alto dei delagti "per mostrare a tutti che sono pulite". Al congresso dell'Idv arriva il giorno di Antonio Di Pietro. "Abbiamo da fare. Dobbiamo ripulire la piazza per fare il bene della democrazia" scandisce l'ex pm dal palco. Che annuncia la svolta dell'Idv: "Basta all'opposizione solo di pancia o di piazza. Se vuoi fare l'opposizione che urla solo nelle piazze va bene, c'è il nostro zoccolo duro che ci vota, che può essere il 2% o l'8%, dipende dal mal di pancia che c'è in quel momento". Ma non basta. "Come dice il mio amico Bersani (applaudito con Vendola al suo arrivo ndr) , di opposizione si muore. E' il momento dell'alternativa". Un'apertura che trova il plauso del Pd: "E' importante dire alternativa e mi fa piacere che l'Idv abbia fatto un ulteriore passo verso questa direzione" replica Bersani. Che, al termine, salirà sul palco per abbracciare Di Pietro. Innescando la reazione "preoccupata" dell'Udc e di Pier Ferdinando Casini che di questa intesa tra Pd e Idv non vuol sentir parlare.
L'ex pm guarda al futuro. Dicendo di voler sconfiggere la politica di Berlusconi, affidando "la sua persona ai magistrati". Opposizione dura ma non solo, continua l'ex pm "per buttare a mare il governo Berlusconi". E per farlo, scandisce Di Pietro "abbiamo il dovere di trovare un punto d'incontro, tra il nostro programma e quello degli altri". Alleanze, dunque, "senza barriere ideologiche". "Passare dalla fase dell'opposizione alla fase dell'alternativa, questo il nostro obiettivo per il futuro. Perche' oggi? Perche' oggi abbiamo la forza per farlo, riteniamo di essere in gradi di costruire questa alternativa. Ma da soli non ce la possiamo fare, dobbiamo cercare un'alleanza per costruire un'alternativa, perche' senno' restiamo a fare opposizione. E io non voglio restare a fare opposizione, perche' si puo' finire a morire di opposizione'' annuncia Di Pietro. Poi tocca alla Regionali. In particolare la Campania. Dove pesa il "non voto De Luca" pronunciato dall'eurodeputato Luigi de Magistris: "Deve sapere che rischiamo di consegnare la campania alla fogna della camorra, ai casalesi".
Infine l'annuncio di voler restare nell'agone politico fino al 2013: "Il mio impegno è questo, poi farò il socio onorario, se sarà raggiunto l'obiettivo di ridare all'Italia un governo democratico. Passero' la mano, ma solo quando la nave dell'Idv sarà arrivata in porto"
Genchi: "Finta l'affressione a Berlusconi". "Nel lancio della statuetta del duomo
di Milano a Berlusconi non c'è nulla di vero". Gioacchino Genchi, consulente informatico per diverse procure, scalda la platea del congresso dell'Idv. Genchi per sostenere la sua tesi cita "l' esperienza in polizia" e i "video che tanti giovani propongono su Youtube per capire che nel lancio non c'è nulla di vero". Parlando di una "pantomima coronata da quell'uscita di quel fazzoletto nero ed enorme che sembrava quello di Silvan dal quale mancava solo che uscisse un coniglio" e ricorda anche la vicenda di diversi anni fa quando Berlusconi, all' epoca all' opposizione, mostrò "un 'cimicione' enorme che ritrovò nel suo studio accusando le procure rosse e che era chiaramente falsa". Affermazioni che scatenano l'ira del centrodestra. "Ma come si permette lo spione Genchi?" protesta il vicepresidente dei senatori del Pdl Francesco Casoli. 'E' inaudito che l'Idv presti la tribuna per esporre una tesi così grottesca e offensiva dell'intelligenza degli italiani" insisteil ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi.
Bersani: "Pd più visibile". La campagna elettorale delle regionali deve essere l'occasione per rendere più evidente il profilo del Pd e dei suoi candidati. Bersani, davanti alla platea ecologisti democratici, sottolinea l'urgenza di marcare maggiormente il profilo del suo partito in vista del voto di marzo. "Dobbiamo fare un'operazione sui nostri candidati per renderli più identificabili - dice il segretario del Pd - abbiamo un passato di buona amministrazione da rivendicare, la lega ha inventato solo le ronde, certo non possiamo restare sulle glorie antiche perciò dobbiamo dire chi siamo: noi siamo quelli del lavoro, del sociale e dell'ambiente, non è solo una questione comunicativa ma anche sostanziale".
Bossi contro l'Udc. "Casini non conta niente, questa è la verità". Umberto Bossi replica così a Pier Ferdinando Casini che ieri aveva affermato che in Lombardia si è cementificato un potere tra Comunione e liberazione e la Lega. "Tutti i giorni - prosegue il ministro - Casini se ne inventa una ma la gente se la ride dell'Udc. Il suo partito qui non ha spazio ne parleremo dopo le elezioni". Controreplica di Casini: ""Bossi dice che non contiamo nulla, ma parla sempre di noi".
Si potrebbe commentare con"Va dove ti porta il vento";però se le escort vengono richieste o perlomeno viene accettata l'offerta di escort,quanto è colpevole l'utilizzatore finale?Piuttosto,fa riflettere la faccenda Fini,poichè l'attacco è partito da un giornale di proprietà della famiglia Berlusconi.questo tenderebbe ad escluderel'ikarus,o sbaglio?