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PROTEZIONE CIVILE.I PECCATI DELLA BRASILIANA MONICA :CON ME BERTOLASO HA VISTO LE STELLE.

Macerata 15 Febbraio 2010 (Corsera.it)

Fonte Leggo.«...No, tutto sicuro...non fece niente...ho fatto un massaggio meraviglioso...lui ha visto le stellè». A parlare è Monica, la ragazza brasiliana che, secondo la procura di Firenze, avrebbe avuto un rapporto sessuale con il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso la sera del 14 dicembre del 2008 nel centro sportivo 'Salaria sport villagè. La telefonata è stata intercettata dai carabinieri del Ros e ora si trova agli atti dell'inchiesta fiorentina. Nell'informativa, i militari ricostruiscono la serata: l'arrivo di Bertolaso, le telefonate tra Simone Rossetti, gestore del centro e Diego Anemone, l'imprenditore finito in carcere per gli appalti del G8 alla Maddalena, che si informa su come sta andando l'incontro, la telefonata dello stesso Rossetti a Regina Profeta (l'ex subrette che, sempre

secondo l'accusa, avrebbe portato Monica al circolo) alle 23.06, in cui le riferisce che «è tutto finito». Un minuto dopo, alle 23.07, Rossetti richiama Regina per passarle Monica. Prima del dialogo tra le due, gli investigatori del Ros annotano che «si sente la voce di una donna (Monica) che si trova in compagnia di Rossetti che riferisce 'no, non l'ha fatto...(...)...quello non mi serve...non è servito...la magliettina...ho fatto il massaggio...gli ho fatto il massaggio». Poi Rossetti passa il telefono a Monica e le due ragazze, scrivono i carabinieri «parlano in brasiliano in merito alla giustificazione che Monica dovrà addurre quando rientrerà a casa e quindi la ragazza fa un cenno sulla prestazione che ha appena concluso». Ecco il testo dell'intercettazione:
REGINA: ...ma allo...hai finito?...
MONICA: ...no...sì, in questo momento R: tutto ok?...ragazza? per l'amore
di Dio...
M: ...no, tutto sicuro...non fece niente...grazie a Dio...
R: ...è andato tutto bene?
M: ...ho fatto un massaggio meraviglioso...lui ha visto le stelle...
R: ...che buono!...dopo mi racconti...mi scrivi, okay?...parlare al
telefono...
M: ...no, non c'è niente da raccontarti...guarda...a lui è
piaciuto...l'ha adorato...
R: ...l'importante è che gli sia piaciuto M: ...l'ha adorato!
R: ...okay..il resto non conta...
M: ...ciao, ciao, un bacio R: ...ciao ciao.

INCHIESTA DI 20.000 PAGINE 
Sono raccolte in 20 volumi, per un totale di 20.267 pagine, le informative dei carabinieri del Ros e le intercettazioni a sostegno dell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Firenze Rosario Lupo a carico delle quattro persone finite in carcere nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi: Angelo Balducci, direttore del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola, funzionari della stessa struttura, e il costruttore romano Diego Anemone, accusato di essere il 'grande corruttorè. Dunque una mole enorme di documenti - a disposizione degli avvocati delle parti, che la stanno esaminando - dalla quale emerge quel «sistema gelatinoso di interscambio di favori ed utilità» che è diventato l'oggetto principale dell'indagine dei carabinieri del Ros e della procura fiorentina. Un'indagine che parte da lontano, dalla gara d'appalto per la realizzazione dell'auditorium di Firenze - per la quale gli investigatori annotano l'irritazione di costruttori e amministratori locali perchè questa «grande opportunità ... l'ha gestita tutta la banda di romani» - e che arriva alla presunta spartizione dei lavori legati ai tre 'grandi eventì incriminati:il G8 alla Maddalena, i mondiali di nuoto e le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Molti i politici tirati in ballo dagli indagati, e non solo, sia di centrodestra che di centrosinistra: dai leader di partito agli esponenti locali i nomi sono qualche decina. Nelle ventimila pagine si parla del presunto ruolo dei partiti, dei magistrati, dei personaggi delle istituzioni: tutti impigliati in quel «reticolo» che il gip ha cercato di dipanare. Grande spazio è dedicato a Guido Bertolaso, il capo del Dipartimento della Protezione civile, accusato di corruzione per aver favorito Anemone nell'aggiudicazione degli appalti in cambio di denaro e prestazioni sessuali con giovani donne nel Salaria sport village di cui è proprietario l'imprenditore. Riguardo ai soldi, dalla lettura delle centinaia di pagine che riguardano Bertolaso emerge la ricerca di contanti da parte di Anemone in vista di incontri con il sottosegretario: a parte questo, però, non si fa mai cenno nelle molte telefonate intercettate a soldi consegnati o soltanto destinati al sottosegretario. Decine e decine di pagine dei faldoni allegati sono poi dedicati ai presunti incontri sessuali che Bertolaso avrebbe avuto con Monica e la massaggiatrice Francesca: a sostegno delle accuse numerose telefonate intercettate tra gli organizzatori di questi incontri e gli stessi protagonisti. Ma il sesso tiene banco nell'inchiesta di Firenze anche con riferimento a due degli arrestati, Della Giovampaola e De Santis di cui la procura ritiene di aver documentato i rapporti sessuali con delle prostitute messe a loro disposizione da Anemone in diverse occasioni. Anche in questo caso le prove sono costituite soprattutto da telefonate, spesso assolutamente inequivoche (come quando Della Giovampaola si lamenta della 'qualita« della ragazza che gli era stata procurata: »...'na robetta da tangenziale...«). I 20 volumi allegati all'ordinanza contengono numerosissime informative che partono dalla fine del 2007 e arrivano fino ai giorni immediatamente precedenti agli arresti: centinaia, come detto, le intercettazioni telefoniche trascritte, diverse le foto frutto di attività di osservazione e pedinamenti.

VERDINI LASCIA LA PROCURA 
Denis Verdini è uscito dagli uffici di viale Lavagnini della procura di Firenze intorno alle 20.10. Il coordinatore del Pdl è andato via in auto; la vettura è uscita dal passo carraio della procura, davanti alla quale erano in attesa i giornalisti. Il parlamentare era arrivato negli uffici di viale Lavagnini poco dopo e 18.30. Il nome di Verdini compare in alcune intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi. In particolare il riferimento è ai rapporti con l'imprenditore Riccardo Fusi, fra gli indagati. L'onorevole Verdini era arrivato in Procura a bordo di una Lancia berlina parcheggiata davanti all'ingresso degli uffici giudiziari. Verdini è uscito poi senza fermarsi con i giornalisti su una Toyota Yaris dal cancello che dà accesso ad un parcheggio interno e che è partita a velocità piuttosto spedita.

MATTIOLI SI TIRA FUORI
«Sono estraneo all'inchiesta che riguarda la Protezione civile ed altri soggetti incaricati di pubbliche funzioni». Lo afferma in una nota il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli. «Le intercettazioni pubblicate oggi, peraltro in modo confuso, da un organo di stampa sono riferite - prosegue Matteoli - all' annosa vicenda della costruzione della Scuola dei Marescialli e dei Brigadieri dei Carabinieri di Firenze risalente al 1997, che non ha attinenza alcuna con l'inchiesta sulla Protezione civile. In quella vicenda ereditata dai precedenti esecutivi, che vede aperto un contenzioso complesso e complicato, la mia azione è tesa a evitare un danno economico di circa 34 milioni di euro alle casse dello Stato e al completamento di una struttura attesa da oltre tredici anni». «Smentisco recisamente, inoltre - conclude - un mio eventuale coinvolgimento in rapporti poco trasparenti tesi a favorire questa o quella impresa. La mia azione politica è finalizzata a indicare scelte ed obiettivi programmatici che poi gli uffici competenti traducono in fatti e concrete realizzazioni».

17 INDAGATI A ROMA
Sono 17 gli indagati dell'inchiesta romana sulle presunte irregolarità legate agli appalti per la realizzazione di strutture previste per i cosiddetti «Grandi Eventi» (tra gli altri mondiali di nuoto 2009, G8 alla Maddalena e celebrazioni per i 150 dell'Unità d'Italia). Tra gli indagati, ma non per tutti i filoni di indagine, figuran

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