Roma 18 Febbraio 2010 (Corsera.it)
Dopo che al suo fido Guido Bertolaso,gli hanno tirato giù le braghe e probabilmente fatto un pompino meravigliao,adesso il Premier continua ad indicare Gianni Letta Presidente della Repubblica ,così la figlia brutta di suo ,e il genero Ottaviani,potranno brindare a nuovi lauti affari con il catering,come accaduto all'Aquila.Silvio Berlusconi nega che lo scandalo della Protezione civile porterà ad una nuova Tangentopoli,per lui chi ruba è un birbantello.(Corsera.it)
"Nessun ritorno di Tangentopoli". E per quanto riguarda gli ultimi fatti di cronaca, il premier sottolinea che "non c'è nessun ritorno di Tangentopoli" anche perché "tutti i partiti hanno il finanziamento pubblico" e dunque si tratta di "fatti personali che rientrano nelle statistiche" che dimostrano ...
...come su 100 persone possono esserci "1, 2, 3, 4 o 5 individui che possono essere dei birbantelli o dei birbanti che approfittano della loro posizione per interesse personale", ha detto il presidente del Consiglio. Berlusconi ha sottolineato che ciò "vale per le imprese, per i sindacati, per la magistratura e per i movimenti politici".
ROMA - Berlusconi teme per la propria sicurezza: lo ha ribadito durante una cena tenuta ieri sera a Palazzo Grazioli con alcuni senatori. "Mi dicono che non devo andare in giro, che non devo fare campagna elettorale, che c'è ancora chi mi aspetta all'angolo per farmi fuori...". "Già nel '94 - ha argomentato - hanno cercato di farmi fuori con le indagini giudiziarie, con gli avvisi di garanzia. Poi hanno cercato di rovinare le aziende della mia famiglia, ma anche in questo non ci sono riusciti. Ed allora cercano di farmi fuori fisicamente.Non è cambiato nulla".
Accuse alla magistratura. Il premier ha accusato nuovamente la magistratura, secondo quanto riferiscono alcuni commensali, e in particolare con alcuni dei membri togati del Csm. E sarebbe poi di nuovo tornato sulla vicenda del Lodo Mondadori, lamentandosi della sentenza che lo costringe a dare circa 750 milioni di euro a quello che avrebbe definito "il signor tessera numero 1 del Pd", vale a dire l'ingegner Carlo De Benedetti. Avrebbe definito l'intera vicenda "pazzesca".
"Subito la riforma della giustizia". Da qui, avrebbe detto, la necessità di arrivare alla riforma: "E' arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Voglio subito la riforma della giustizia, è arrivato il momento di procedere spediti, finalmente possiamo farlo". Il premier, racconta chi ha partecipato all'incontro, ha attaccato soprattutto il Csm "che premia i magistrati che mi attaccano", e come esempio ha citato Ilda Boccassini. "E' stata premiata - avrebbe detto - solo perchè mi attacca da anni". Per il Cavaliere c'erano giudici che avevano più titoli di lei, "ma la Boccassini - ha osservato - è stata premiata perchè mi attacca" da sempre.
La barzelletta. Sulle sue 'persecuzioni' in generale (da quelle della magistratura a quelle degli avversari politici) Berlusconi avrebbe raccontato ai suoi commensali l'ennesima barzelletta: Violante mette al corrente D'Alema sulla difficoltà nel riuscire ad 'uccidere' Berlusconi. Ecco la scena: incendio a palazzo Grazioli, Berlusconi sale all'ultimo piano, poi si butta, ma finisce su un tendone e rimbalza sui fili dell'alta tensione. Siccome ha le scarpe di gomma non muore e anzi finisce sull'asta di una bandiera turca ma sopravvive ancora. "E alla fine - racconta ancora il premier - cosa avete fatto?, chiede D'Alema. 'Abbiamo dovuto abbatterlo', risponde Violante".
"Letta al Quirinale". Ma al centro delle conversazioni c'è stato anche Gianni Letta: Berlusconi, ancora una volta, lo ha candidato al Quirinale. Durante la cena il premier, secondo quanto riferito da uno dei commensali, avrebbe detto: "La presidenza della Repubblica è un posto per chi ha dato tanto, è un posto per Letta". Una 'candidatura' non nuova da parte del premier, ma che assume una valore diverso anche alla luce del ruolo della 'esposizione' che il sottosegretario sta avendo nella vicenda delle inchieste sul G8 e nella difesa pubblica di Guido Bertolaso. E, in serata, è lo stesso Letta a commentare la vicenda in una lettera alla
presidente della provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane: "Sono turbato e preoccupato, fino ad ora siamo stati rigorosi lo saremo anche in futuro". Poi il sopttosegretario fa un diretto riferimento a quegli imprenditori, intercettati, che esultavano per il terremoto, prevedendone le ricadute economiche: "Penso con orrore a chi crede che le calamità possano essere un pretesto per fare buoni affari. Il terremoto, le vittime, la desolazione che ne consegue meritano ben altri sentimenti e ben altra pietà. Altro che affari! Ma, se qualcuno ha pensato il contrario, tutti faremo in modo che si ricreda!" dice Letta.
"Bertolaso ingannato". La cena si è conclusa con un aperitivo e poi tutti nella sala da pranzo in compagnia di Mariano Apicella, di un tastierista, di due cantanti, una napoletana di nome Nena e una straniera. "Sto così bene con voi che mi farò eleggere senatore a vita", ha scherzato con i presenti. Il premier si è soffermato per qualche attimo anche sui fatti di questi giorni. "Bertolaso - ha confidato ad alcuni senatori - è stato ingannato. La vergogna è stata quella di pubblicare intercettazioni che non c'entrano nulla con le inchieste". Per il Cavaliere gli stralci che compaiono sui giornali "sono solo fango. Rovinano la vita delle persone".
"Inciviltà e barbarie". Temi ripresi stamane nel corso di un'intervista a due agenzie concessa nel suo studio a Palazzo Grazioli. "Sembra quasi che sia un peccato darsi da fare... se c'è qualcuno che veramente è straordinario sul piano dell'operatività e dell'operare per il bene comune è proprio il dottor Letta", ha detto il premier. "Quindi non credo che Letta debba assolutamente tenere conto di voci che sono soltanto delle dimostrazioni di inciviltà e di barbarie", ha aggiunto Berlusconi riconfermando "piena fiducia" nel sottosegretario che "non si tocca".
Corruzione. Il presidente del Consiglio ha anche anticipato che il governo è pronto ad inasprire le pene per i reati di corruzione. "Ho in animo di presentare un provvedimento addirittura nel prossimo Cdm - ha detto Berlusconi - Sto lavorando a un inasprimento".
Intercettazioni. Berlusconi ha anche parlato del ddl intercettazioni: "Non mi convince del tutto - ha detto - perché lo vorrei ancora più severo, però l'attuale testo sulle intercettazioni in Senato è meglio della situazione attuale che è di barbarie pura" e quindi "penso si debba proseguire con quel testo". Berlusconi ha poi aggiunto di non aver "mai sentito parlare dell'ipotesi di un decreto in merito".
"Nessun ritorno di Tangentopoli". E per quanto riguarda gli ultimi fatti di cronaca, il premier sottolinea che "non c'è nessun ritorno di Tangentopoli" anche perché "tutti i partiti hanno il finanziamento pubblico" e dunque si tratta di "fatti personali che rientrano nelle statistiche" che dimostrano come su 100 persone possono esserci "1, 2, 3, 4 o 5 individui che possono essere dei birbantelli o dei birbanti che approfittano della loro posizione per interesse personale", ha detto il presidente del Consiglio. Berlusconi ha sottolineato che ciò "vale per le imprese, per i sindacati, per la magistratura e per i movimenti politici".
"Chi sbaglia fuori dai partiti". Berlusconi ha spiegato in maniera molto netta come il Pdl debba comportarsi di fronte a chi commette reati: "Non credo ci siano dubbi sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non possa pretendere di restare in nessun movimento politico". Ma le sentenze debbono essere passate in giudicato?: "Dipende da caso a caso - ha sottolineato - noi abbiamo deciso che le persone che sono sottoposte a indagini o processi in via di principio non debbano venire ricomprese nelle liste elettorali, ma anche che se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l'Ufficio di presidenza a decidere caso per caso".
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