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MINISTERO AGRICOLTURA,SONO BOTTE DA ORBI TRA IGNAZIO LA RUSSA E UMBERTO BOSSI.

Milano 5 Aprile 2010 (Corsera.it)

Sono già botte da orbi all'indomani delle elezioni regionali e trascorsa la Pasqua,le diatribe interne alla maggioranza dei belligeranti sono già al confine del campo di battaglia.Per adesso si tratta della sedia del Ministero dell'Agricoltura,che eletto Zaia alla Regione veneto,Umberto Bossi rivendica come fosse un suo possedimento ,trasmissibile per eredità,una sorta di Edictum de beneficius .Si oppone strillando come un'oca,Ignazio La Russa,che rivendica per gli ex di Alleanza Nazionale la poltrona.

ROMA - Il voto è alle spalle. Nel centrodestra si apre adesso il confronto interno per avviare la «stagione delle riforme» auspicata da Silvio Berlusconi. Il premier incontrerà martedì ad Arcore il leader della Lega, Umberto Bossi. Il consueto 'caminetto' di Villa San Martino è stato infatti spostato per la concomitanza con la festività pasquale. Come ha sottolineato il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, bisogna individuare una linea comune nella coalizione prima di estendere il confronto all'Udc e al Pd.

SUL TAVOLO - Per il Pdl è necessario dunque sciogliere alcuni nodi per poter poi procedere oltre senza intoppi. Tra le questioni in sospeso c'è, tra l'altro, il destino del ministero dell'Agricoltura. Umberto Bossi rivendica alla Lega quel dicastero lasciato libero da Luca Zaia eletto governatore del Veneto (si fa il nome del capogruppo al Senato Federico Bricolo) e non ne vuole sapere della staffetta con il Pdl (Galan). Ma Ignazio La Russa ha invece sferzato la Lega: «Deve rispettare i patti ed essere meno avida. E i patti sono che il sindaco di Milano e il ministero dell'Agricoltura spettano al Pdl». È probabile che nell'incontro si discuterà anche del doppio binario federalismo-presidenzialismo. Il Senatùr ha già fatto sapere che le due riforme posso camminare di pari passo senza alcun problema. E così pure la riforma della giustizia, che molto sta a cuore al Cavaliere.

IL PD - «Che il centrodestra maturi una posizione comune sulle riforme è un auspicio più che legittimo - afferma Giorgio Merlo del Pd. - E su questo versante l'on. Cicchitto ha ragione. Purché questa posizione comune non si trasformi, in un secondo momento, in una proposta che viene semplicemente illustrata all'opposizione senza possibilità di emendarla». «Le riforme servono al paese e anche al rinnovamento, ormai non più rinviabile, del sistema politico - aggiunge Merlo - . Sarebbe semplicemente irresponsabile offrire delle giustificazioni a qualche forza politica che ha come unico obiettivo quello di bloccare tutto, gridare a giorni alterni al 'golpe' e alla 'dittatura' e giocare tutto al tanto peggio tanto meglio. Il Pd, com'è noto, non appartiene a e questa canea».

IDV - L'Italia dei Valori reagisce invece duramente alle parole di Fabrizio Cicchitto (l'esponente del Pdl ha infatti citato solo Udc e Pd tra gli interlocutori per le riforme). «Nessuna forza parlamentare può essere esclusa dal confronto - tuona il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario - a partire da quelle che servono per uscire dalla crisi. Cicchitto impari le regole della democrazia». E intanto l'europarlamentare Luigi De Magistris torna ad attaccare Berlusconi e il Pdl: «Il partito dell’amore? Sì, verso gli evasori e i corrotti - scrive l'ex magistrato sul suo blog - i mafiosi e i fuggitivi dalla legge, agevolati da provvedimenti 'caritatevoli' come lo scudo fiscale, il processo breve, il ddl intercettazioni».


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