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TRIONFO INTER IN COPPA DEI CAMPIONI.JOSE' MOURINHO LACRIME DA COCCODRILLO E' DI 20 MILIONI L'INGAGGIO CON IL REAL MADRID.

Madrid 23 Maggio 2010 (Corsera.it)di Louis Quagliati

L'Inter ha vinto la Coppa dei Campioni dopo 45 anni di astinenza.Un bel regalo per Massimo Moratti che ha così coronato il sogno di rivedere la squadra del padre nuovamente sul podio più alto d'Europa.Il tripudio per questa squadra è stato eccezionale,sono migliaia i tifosi nerazzurri che questa notte qui a  Madrid hanno invaso le strade,improvvisato balli,urlato a squarciagola la loro felicità.Josè Mourinho,l'uomo che è riuscito in questa fenomenale impresa,lascia la sua squadra,l'ingaggio del Real Madrid è spaventoso,si parla di venti milioni a stagione.Sono passati pochi secondi dal suo lungo abbraccio con Massimo Moratti,le lacrime in ...

...mondovisione,ma la realtà è un'altra:Mourinho vuole vincere da allenatore con tre squadre diverse la Champions,dimostrare che non l'Inter,ma lui hanno vinto la Coppa.Lacrime di coccodrillo,che lasciano l'amaro in bocca ai tifosi interisti,anche se ormai è lalba e i sogni di gloria sono già finiti,adesso si pensa al prossimo immediato futuro.(Corsera.it)

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Le interviste a caldo di Josè Mourinho.MADRID - Il calore del pubblico, il trionfo del Bernabeu, non farà cambiare idea a Josè Mourinho nel suo proposito di lasciare l'Inter: "Questa gioia mi rende invece triste, ma io nelle mie scelte devo restare freddo per valutare al meglio il da farsi. Percentuali di partenza dall'Inter? Superiori a quelle di una permanenza. Sono uno dei tre allenatori che ha vinto con due squadre diverse la Champions, voglio essere l'unico che vince con tre squadre diverse". Il futuro sarà quindi il Real? "Solo il Real mi ha cercato, ma non ho firmato nessuno contratto e non ho ancora parlato con nessuno. Ora ci parlerò, ma poi chissà. Magari domani mi sveglio e mi viene voglia di vincere il terzo scudetto consecutivo con l'Inter, che resta un opzione, anche se il Real in questo momento è una opzione più forte. Devo solo chiedere a me stesso se sono in grado di dare una risposta a ciò che mi chiedono. La motivazione è fondamentale per me: quando sono arrivato al Porto loro da tempo non andavano bene in Europa, stessa cosa al Chelsea che ha rivinto il campionato dopo tanti anni. Anche a Madrid sarà la stessa cosa, ma a vincere non è la maglia e non sono i soldi, ma la mentalità, la voglia di fare squadra, come all'Inter, dove tutti hanno lavorato sodo per coronare questo sogno".

Mourinho ritorna poi su una questione già spiegata tante volte durante l'anno: "Ho avuto tanti problemi con il calcio italiano, ma l'Italia e il calcio italiano mi hanno dato tanto. E ho avuto tantissimo dai tifosi, dalla squadra, dalla società, e da tutti quelli che lavorano con l'Inter. E comunque un allenatore non fa la squadra, sono sicuro che se anche vado via il presidente Moratti farà un'ottima scelta. Ormai la mentalità è vincente, è cambiata e non sarà più la stessa. Sono contento di aver visto qui a Madrid, dopo così tanti anni, il figlio di Facchetti e il figlio di Picchi che piangevano".



L'abbraccio con Moratti dopo la gara: "Non ricordo cosa mi abbia detto, ma più delle parola è stata una sensazione forte. Lui mi voleva quando ero al Chelsea e non ci andai, poi ci ha riprovato e sono andato. Forse aveva avuto la sensazione che avrebbe coronato con me il suo sogno di vincere la Champions. Anche se tornerò da avversario al Milano, contro l'Inter sarò sempre accolto bene"

Sulla gara contro il Bayern: "Fantastico, la Champions era un sogno per tutti, sono felice per aver dare il mio piccolo contributo a quella grande famiglia che è l'Inter. Non ci sono parole, erano tanti anni che non stavamo neanche vicino al trofeo, ma quest'anno è stato un crescendo emozionante. A Madrid la squadra era arrivata preparata, ma io avevo paura di van Gaal, perchè lui è fantastico nel preparare la squadra. Poi la differenza l'hanno fatta i dettagli, la parata di Julio Cesar, i gol di Milito"

A proposito di Milito, Mourinho svela i retroscena tattici del suo arrivo: "Milito era arrivato per giocare con Ibra, poi quando c'era la possibilità di avere Eto'o ho detto ai miei che Ibra è super, ma con Eto'o potevamo giocare con il 4-4-2 o con il 4-3-3. Questo in Europa, con i terzini che spingono molto, assicura una maggiore copertura".

Un tributo a Materazzi nel finale: "Sono molto contento che Marco abbia partecipato a tutti i trionfi. Vero, era l'unico italiano in campo, ma la vittoria dell'Inter aiuta tutto il calcio che ora non perde una squadra italiana in Champions. Materazzi e non Balotelli? Volevo chiudermi negli ultimi 4-5', ma ringraziare un uomo che è stato spesso in panchina ma che ha dato tanto. Balotelli avrà altri 15 anni per giocare una finale di Champions". Il calcio italiano: "Ci sono delle cose che non mi piacciono nel calcio italiano, che non mi ha trattato bene. Troppe partite in tribuna quest'anno, la mia squadra aveva 10 punti di vantaggio ed è scivolata al secondo posto dopo la gara con la Fiorentina. Ma al tempo stesso ringrazio il calcio italiano perchè mi ha fatto crescere con la pressione che offre, un po' come ho imparato a sopportare la pressione in Spagna, quando ero assistente al Barcellona. La pressione mi ha fatto venire più capelli bianchi, ma come allenatore mi sento più forte. Ora cambio strada, ma per l'Inter è importante che ci sia un presidente come Moratti" (22 maggio 2010)

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