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CRISI EURO,CROLLANO I PRINCIPI DELLA POLITICA MONETARIA DELLA BCE.LA CAUSA DELLA SPECULAZIONE IMMOBILIARE E FINANZIARIA.

Bruxelles 7 Giugno 210 (Corsera.it)di Matteo Corsini

Se tra i primi compiti della BCE,vi è quello di contenere le spinte inflazionistiche,mantenendo in equilibrio il potere di acquisto della moneta,abbiamo visto che questa teoria accademica si è frantumata sul selciato della dura realtà dei mercati moderni.Principi e teoremi sono stati spazzati via come carta velina dalla potenza della speculazione,che in questi giorni trova i suoi appigli in qualsiasi minima dichiarazione dei nostri governanti.Qualsiasi politico è oggi in balia degli hedge funds,dei manovratori d'assalto,e ogni ora,dopo ogni dichiarazione,assistimo ad una nuova smentita.Il ruolo dei .

giornali,poi è drammatico,ha nuovamente ragione Silvio Berlusconi,guardiamo oggi Il Corriere della Sera:L'EUROPA AFFONDA.Il simpaticone Ferrucio De Bortoli,che ha sempre l'aria del maestro(quello delle elementari) o di colui che insegna qualcosa,di politica monetaria e di mercati capisce poco,anzi nulla.La mescolanza degli effetti di questi ultimi mesi,ha due caratteristiche tecniche:in primis quella di servire la causa delle grandi speculazioni e in secondo di flagellare le strategie economiche dei paesi sovrani per indurle in errore,per contraddirsi,poichè le crepe sono facili prede e vi si infilano dentro dei cunei.Guardiamo i famelici tenativi del nostro Giulio Tremonti,tutta teoria e niente pratica.Il nostro ministero dell'economia viaggia come un sugherio nei mari in tempesta.

E' chiaro che la crisi economica è una crisi dei consumi,ma non per tutti come avviene ad esempio per la APPLE,che con prodotti innovativi batte qualsiasi ragionamento negativo.Pensiamo poi alla TOYOTA con quel suo +54% di esportazioni?

La crisi è una crisi finanziaria,perchè le banche si sono nutrite della grande spinta speculativa del real state o  mercato immobiliare,e l'effetto oggi ha rimesso in linea quei parametri fondamentali utili alla progressione del mercato.Ai prezzi odierni il mercato immobiliare torna in equilibrio,vale a dire che i flussi di cassa,pagano ampiamente il costo delle rate delle fonti utilizzate.Il problema semmai rimane in pancia qquelle aziende che hanno valori di libro troppo alti,ma nel corso del tempo,diciamo un paio di esercizi a forza di svlautare,quei valori rientreranno in linea.Ma voi pensate che quando le banche prestavano i soldi agli ignari clienti per acquistare immobilim,non sapessero che spingevano tutte insieme per aumentare gli effetti di una gigantesca speculazione edilizia? Non fui io a mandare all'allora Presidente del Consigio Silvio Berlusconi una lettera di attenzione sugli effetti devastanti di una speculazione finanziaria sui mattoni?

Le banche hanno ripulito i loro clienti,mentre i loro portafogli immobiliari venivano venduti a piene mani.Ricordate?

Ma torniamo indietro al ragionamento iniziale:la crisi economica suggerisce che gli forzi della politica monetaria della BCE a poco sono serviti e il mercato odierno,moderno,anzi siamo già nel futuro,ha rotto le equazioni dei teoremi,per una ragione semplicissima:la grande inflazione genera patrimoni enormi,che sono quelli che alle volte si utilizzano per creare nuove attività e investimenti di lungo periodo.Senza inflazione,nessuna azienda riuscirà mai ad effettuare lo "scarto",vale a dire quella crescita di patrimonio,degli attivi,durante una fase stagnante dell'economia generale.Nessuno cambia marcia insomma e l'economia ha un riflesso negativo si appiattisce e si avvita su se stessa,come dimostrano le drammatiche vicende che stiamo vivendo oggi.Perchè dunque ostinarsi a mantenere il differenziale basso tra euro e dollaro?La BCE ha lasciato negli ultimi mesi che il mercato dettasse la sua dura legge,e credo infatti che operazioni di mercato aperto contro il dollaro non ve ne sinao state.L'euro massacrato ,l'euro che scenderà sotto la parità durante l'estate,porterà ad una magnifica inflazione in eurolandia,con effetti drammatici,licenziamenti a catena,ma nutrirà enormi guadagni per aziende di nicchia,che potranno reinvestire quegli utili creando nuovi posti di lavoro.Lasciate fare al ruggito del Leone Selvaggio,perchè la realtà che si evidenzia è che alcuna teoria di politica monetaria sarà mai sufficiente a sedare gli animi del capitalismo,le sue ribellioni ai limiti e ai parametri imposti da rozzi governanti,che non hanno mai lavorato e aspirano a condurre i popoli,immaginando cosa sia la realtà.

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Milano - Le Borse mondiali iniziano la settimana ancora in ribasso, con pesanti cadute in Asia, dove i mercati dovevano ancora assorbire lo scivolone di venerdì a Wall Street, e flessioni meno marcate ma comunque superiori al punto percentuale in Europa. A Milano a metà mattina il Fse-Mib cede l’1,4 per cento, mentre permangono i timori sui fattori deprimenti che avevano pesato sulla seduta di venerdì, tra dati sul mercato del lavoro negli Usa meno solidi del previsto e l’allarme lanciato dall’Ungheria, in cui alcuni esponenti del governo avevano lanciato allarmi sul dissesto dei conti pubblici, anche con improvvidi paragoni con il caso Grecia.

Europa ancora in rosso Durante il weekend, e di nuovo oggi Budapest ha però ridimensionato la questione e fornito rassicurazioni sulla tenuta dei conti. Nel frattempo Londra segna un calo dell’1,38 per cento, Parigi dell’1,89 per cento, Francoforte dell’1,88 per cento. Pesante l’Asia, che ha accusato il meno 3,15 per cento segnato venerdì dal Dow Jones a New York, finito di nuovo sotto la soglia psicologica dei 10mila punti: Tokyo ha siglato gli scambi con uno scivolone del 3,84 per cento. A tarda seduta Hong Kong riduce in parte le perdite all’1,99 per cento, come Bombay con un meno 2,02 per cento. Resta apparentemente orientato alla debolezza anche il mercato Usa, anche se in maniera per ora meno drammatica: a oltre cinque ore dall’avvio di seduta i futures sul Dow Jones segnano un meno 0,60 per cento, quelli sul Nasdaq un meno 0,46 per cento. Al ribasso anche il petrolio, che resta agganciato alla dinamica di Borse e cambi, oggi a New York il barile ha segnato un minimo fin sotto i 70 dollari


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