Rma Città del vaticano.25.12.08 (corsera.it) E' un successo della Chiesa la giornata di Natale,ma anche il successo personale di Bendetto XVI che dall'alto della sua umile attività ha rinvigorito i valori fondamentali della vita,ripromettendoli al mondo intero ,imprimendo la forza e il coraggio necessari per applicarne il codice nella vita quotidiana.Benedetto XVI si richiama al principio fondamentale dell'umanità,la solidarietà tra gli uomini sopratutto in un momento di grande crisi. Il Papa ha trasmesso tutta la sua fermezza e il suo carisma respingendo la degenerazione della violenza sui minori e gli atti di pedofilia .La ruota della Chiesa ha girato trascinata dal vento sacro del tempo e del destino.Le parole di Bendetto XVI suonavano lungo orizzonti e l'intero pianeta,scuotendo l'anma e la coscienza degli uomini ad applicarsi ancora per raggiungere i risultati migliori.E' stata una grande giornata,un eco distinto e preciso.Ratzinger è tagliente come un rasoio,anche se sobrio,pulito,sommesso.
Città del Vaticano, 25 dicembre 2008- Basta guerre nel mondo. Pace in Terra Santa, pace in Libano, pace in Iraq, nello Zimbabwe, in Congo, nel Darfur, in Somalia. È il grido di Papa Benedetto XVI che cita una ad una le popolazioni colpite dal dramma del conflitto e della guerra che attanaglia ancora tante regioni del mondo.
Nel tradizionale Messaggio di Natale, pronunciato dalla Loggia delle Benedizioni davanti a una folla gremita in piazza San Pietro e trasmesso in mondovisione, Benedetto XVI auspica che “la luce divina di Betlemme” si diffonda nel mondo. “Possano sperimentare la potenza della grazia salvatrice di Dio - dice Ratzinger - le numerose popolazioni che ancora vivono nelle tenebre e nell’ombra di morte”.
Il pensiero va immediatamente alla Terra Santa, dove il Papa si recherà il prossimo maggio 2009. “La Luce divina di Betlemme - afferma Benedetto XVI - si diffonda in Terra Santa, dove l’orizzonte sembra tornare a farsi cupo per gli israeliani e i palestinesi; si diffonda in Libano, in Iraq e ovunque nel Medio Oriente. Fecondi gli sforzi di quanti non si rassegnano alla logica perversa dello scontro e della violenza - ammonisce il Pontefice - e privilegiano invece la via del dialogo e del negoziato, per comporre le tensioni interne ai singoli Paesi e trovare soluzioni giuste e durature ai conflitti che travagliano la regione”.
Poi uno sguardo all’Africa, altra meta di un viaggio di Joseph Ratzinger nel marzo 2009. “A questa Luce che trasforma e rinnova anelano gli abitanti dello Zimbabwe, in Africa, stretti da troppo tempo nella morsa di una crisi politica e sociale che, purtroppo, continua ad aggravarsi - dice - come pure gli uomini e le donne della Repubblica Democratica del Congo, specialmente nella martoriata regione del Kivu, del Darfur, in Sudan, e della Somalia, le cui interminabili sofferenze sono tragica conseguenza dell’assenza di stabilità e di pace. Questa Luce - conclude il Papa - attendono soprattutto i bambini di quei Paesi e di tutti i Paesi in difficoltà, affinché sia restituita speranza al loro avvenire”.
Appello di Benedetto XVI va anche alla "crisi economica” il Natale “possa essere occasione di più grande solidarietà tra le famiglie e tra le comunità che compongono la cara Nazione italiana”.
Nei tradizionali auguri di Natale in lingua italiana, al termine della Benedizione ‘Urbi et Orbi’ (‘alla città e al mondo’) dalla Loggia delle Benedizioni e davanti a una grande folla di fedeli riuniti a piazza San Pietro, il Papa pensa alla crisi economica internazionale e invita alla solidarietà.
”In questo nostro tempo, segnato da una considerevole crisi economica - dice Ratzinger - possa il Natale essere occasione di più grande solidarietà tra le famiglie e tra le comunità che compongono la cara Nazione italiana. Dalla povera e umile grotta di Betlemme, si diffonda dappertutto la luce della speranza evangelica e risuoni l’annuncio che nessuno è estraneo all’amore del Redentore”.
GLI AUGURI IN 64 LINGUE
Auguri di Papa Benedetto XVI in 64 lingue, una in più rispetto allo scorso anno. La ‘new entry’ è l’islandese. Al termine del tradizionale Messaggio di Natale trasmesso in mondovisione, e della Benedizione ‘Urbi et Orbi’ (‘alla città e al mondo’), Ratzinger rivolge gli auguri natalizi nelle diverse espressioni linguistiche.
Il Papa inizia così con l’italiano, augurando ‘Buon Natale agli abitanti di Roma e dell’intera Italia’, per terminare - come è tradizione - con il latino. Auguri anche in arabo, cinese, mongolo, ucraino, georgiano, turco, ebraico, aramaico, hindi, suahili, tamil, urdu, singalese, thailandese, cambogiano, filippino, maori, guaranì.
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