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BENEDETTO XVI SAN PIETRO QUELLA LUCE FANTASTICA CHE ILLUMINA IL MONDO.

26.12.08 (corsera.it) A cura di Matteo Corsini.

Il fuoco si accende,San Pietro illumina il  mondo della sua luce fantastica. E’ come trovare una cometa che regge nel freddo del cielo,acutissima è dentro di noi. Su quel sentiero noi cerchiamo un attimo di brillantezza,di ebrezza interiore,quando le membra sono ferme e non rispondono,gli occhi non vedono e il cuore batte a mala pena. Se quel grande calore che fiammeggia dal centro del mondo è con noi e tra di noi,altri occhi cominciano a parlare e guardare,quei sentieri che sono sogni o forse il ruscello dell’acqua nei freddi sentieri. Benedetto XVI è davanti a noi,lui apre le braccia a raccogliere il mondo,a illuminarlo tutto o entrambi i lati,quello vero e quello scuro,il possibile e l’impossibile,dobbiamo anche domandarci se riusciremo ad aiutarlo in questa immensa impresa.

Nel buio della notte sento il lupo con la lingua di fuori che geme,ansima dopo la corsa,è sceso dalle montagne per adombrarci della sua presenza,ha forse cose da riferirci sui segreti dei boschi. Ma noi dobbiamo risalire ancora il dirupo della montagna,avvicinarci a quel fuoco che Benedetto XVI ha acceso proprio sul precipizio,quel lato del sentiero dove non ci spingiamo mai. Sentiamo il tepore del fuoco che brilla,crepita,ci parla.Sono calde parole di buon senso,attimi che vacillano e che si ripetono ad ogni sua parola,quasi un rintocco magico,ma potrebbe oscillare via,cospargersi di bianco come neve e svanire nelle fronde delle grandi perle del mare. Sentite il mare che raggiunge le montagne,il caldo delle onde che si mischia al freddo dell’Inverno. Non sono queste le strade che lui ci sta indicando e che sono anche lastre di ghiaccio ? Stiamo attenti e non scivolare,ci aggrappiamo a quella veste bianca,al sorriso,alle parole e allo sguardo compassionevole che vaga ovunque intorno a lui,con imbarazzo e timidezza. Quel pianto come lacrime dal suo cuore ci permeano di luce blu,palpabile dove affondiamo ricordi,presente e domani. Anche la tristezza svanisce,evapora,ma è nelle sue pupille appropriata,lucente,come l’anima calda di Dio che raccoglie ovunque noi siamo. Qualora anche fossimo perduti,qualora in questo viaggio natalizio tutto fosse buio e nessuna stella avesse pietà del nostro cammino.

 


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