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GLI ASINI DEL LODO ALFANO.DIRITTO E NORMA GIURIDICA.IL DIRITTO COME NECESSITA' ED ASPIRAZIONE.

Roma 23 Ottobre 2010 (CORSERA.IT)di Matteo Corsini.Letture notturne con Francesco Gazzoni.

"Del resto,chi sa,sa anche,socraticamente,di non sapere mai abbastanza e quindi studia,mentre chi non sa,non sa nemmeno di non sapere e quindi non studia,nè saprebbe studiare,ma insegna." Questa è la mirabole conclusione dell'ultima introduzione che Francesco Gazzoni fa al suo Manuale di diritto privato,un museo contemporaneo di ...

lezioni giuridiche,dove nei lunghi sentieri,abilissimi e tortuosi,incandescenti e magnifici,lo studente si perde,inebriato,ascolta,sono i passi del tempo che scolpiscono la storia del pensiero giuridico.Ma è la logica deduttiva,che più affascina,entrare e risalire la china del ragionamento nel diritto che ti trascina in fondo,anche quando il cavillo,abilmente mascherato,ti induge in errore e il ragionamento rallenta,abilmente vuole ingannarti,nasconde la verità,che poi appare d'incanto,semplice e arguta.

Ma andiamo per gradi.Parleremo e analizzeremo parola per parola questo Manuale del diritto privato,siglando dove sarà possibile dei segni,che spero vorrete seguire.

diritto e norma giuridica.Il diritto è una necessità.Esso si identifica con un insieme di regole(denominate norme giuridiche) miranti a prevenire,mediante una disciplina prefissata,l'insorgere di liti ovvero a dirimerle,ovvero ancora,nel suo aspetto fisiologico,ad organizzare le varie forme di vita sociale.

Il diritto dunque è principalmente una aspirazione del raziocinio sociale e politico,perchè non deve avere certamente l'ambizione di regolare lo scibile umano,tanto meno la vita tra gli uomini.Il Diritto tende a costruire la strada utile ad un percorso virtuoso,che possa spianare i conflitti,suggerire la direzione,trovare la soluzione.Il diritto è il direttore di orchestra,che ha appunto l'aspirazione e  il cuore e la pazienza di raggiungere quella perfezione assoluta,nelle relazioni tra gli uomini,la speranza di sviluppare meglio la società in cui vive.(CORSINI)

"Quando in diritto si parla che le regole dal "punto di vista della formulazione" sono necessariamente generali ed astratte,si suol dire che sono "dirette a regolamentare tutti i possibili futuri conflitti riconducibili alla previsione stessa." "(GAZZONI)

In questa fase ascendente della aspirazione del diritto,che troviamo la sua maggiore lacuna,perchè cerca di sostituirsi all'intuizione della mente umana,alla sua capacità di adattarsi e smussare le spigolature.Il diritto non può farlo,indica semplicemente un percorso,dove immagina vi siano tutti,ma alle volte dimentica che molti altri seguono il cammino oltre quel filo spinato.Questo filo spinato contamina il vivere civile,perchè se le norme sono desuete,o frutto dell'interesse personale e non al passo coi tempi,il diritto perde la sua funzione fluidificante che aspirava a sviluppare.(CORSINI)

"Si tratta di un procedimento di astrazione e tipizzazione,con cui sono individuati i caratteri comuni e ricorrenti di una serie di situazioni,potenzialmente conflittuali,che hanno come protagonisti i membri della collettività organizzata."(GAZZONI)

Fattispecie astratta e concreta.

"Si distingue pertanto la fattispecie astratta che è la situazione tipizzata nella regola ed è sempre uguale a se stessa e fattispecie concreta,quella che concretamente si realizza di volta in volta con modalità sempre distinte."(GAZZONI)

"La regola non è dunque diretta a questo o a quel soggetto,ma a tutti i membri della collettività in generale,in attuazione del principio costituzionale di uguaglianza art. 3 della Costituzione italiana e prescinde dai mutevoli interessi dei singoli,per regolare,invece,ipotesi astratte,ideali."(GAZZONI)

"Le regole del diritto,dal punta di vista storico,sono nate come strumento indispensabile al fine di mantenere la pace tra i vari membri della collettività organizzata ad evitare che le controversie fossero decise sulla base della nuda forza.in tal senso il diritto è una conquista dell'uomo,al punto che il grado di civiltà e di cultura di un popolo può essere giudicato innanzi tutto dal sistema giuridico che si è dato,più tale sistema è in grado di assolvere al compito di prevenire i conflitti,contemplando e disciplinando i vari interessi in modo armonico,più potrà dirsi che l'organizzazione politica che esprime il sistema stesso ha ben operato."(GAZZONI)

Tanto più questi conflitti emergeranno a causa di norme disarmoniche,tanto più l'organizzazione politica avrà fallito il suo compito,creando conflitti anzichè dirimerli.(CORSINI)

"La tendenziale assenza dei contrasti sociali o comunque la capacità di risolverli mediante la fissazione di regole che sono il risultato di un compromesso tra i vari interessi potenzialmente in conflitto è il criterio mediante il quale può valutarsi se un sistema assolve o meno al proprio compito,là dove le regole sono imposte e sono frutto del potere esercitato da una minoranza(o da una maggioranza su una minoranza n.d.r.CORSINI) ,là dove non esiste uno spontaneo consenso della maggioranza dei cittadini,non può dirsi che esista il diritto perchè vi sarebbe soltanto prevaricazione."

CORSERA.IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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