Terzigno 25 Ottobre 2010 (CORSERA.IT)
Terzigno o Belfast?Cittadini o guerriglieri?
Via Zanatta presidiata da un esercito di agenti in tenuta antisommossa.Poliziotti braccati dai cittadini.Caccia alle forze dell'ordine che si vogliono linciare.Colpite due auto della polizia a Boscoreale,accerchiate da alcuni sconosciuti,hanno provocato il ferimento di due agenti.Ricorda questo episodio di cronaca,gli scontri a Belfast,il linciaggio dei poliziotti in borghese.Siamo molto vicini a questo scontro politico tra Stato e un comune italiano.Chi ci ha condotti fino a questo punto?
Qui a Terzigno si respira forte l'odore acre della ...
....benzina bruciata,dei fumogeni lacrimogeni,dei volti disperati e rabbiosi della popolazione civile.Una parte dell'italia che vuole dividersi,che brucia la bandiera nazionale,che con la violenza recide i tentacoli dello Stato,di una occupazione di un nemico straniero.Se noi del Corsera.it abbiamo da subito parlato di guerra civile,i fatti di cronoaca lo testimoniano oggi:a Terzigno assistiamo alla morte dello Stato Italiano,anzi dell'azione del Governo,che ha alzato la mano della violenza feroce nei confronti dei suoi concittadini.
ricostruzione del Corriere della Sera.Pubblichiamo per interesse nazionale superiore.
MANIFESTAZIONE PACIFICA - Comunque sia, a manifestare invece il proprio dissenso in nottata a Terzigno nel tradizionale assembramento alla rotonda di via Panoramica c’era solo tanta gente comune. Pacifica, ma non meno decisa a mantenere un presidio a oltranza, fino alla rinuncia per decreto, da parte del governo, alla discarica di Cava Vitiello. I «falchi» della protesta, insomma, hanno deciso di non cedere alla tentazione del compromesso, giudicando positiva l’apertura di un tavolo tecnico ma ponendo una condizione irrinunciabile: occorre revocare con un decreto la legge 123 che stabilisce l’apertura della seconda discarica nel paese campano, dopo quella di Cava Sari. Un impegno formale che il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, per il momento, non è in grado di poter garantire.
RISPETTO UNILATERALE DELL'ACCORDO - Bertolaso ha comunque intenzione di procedere al rispetto unilaterale del documento preparato venerdì sera in prefettura a Napoli, prima condiviso e poi ripudiato dai sindaci interessati, a seguito delle pressioni delle comunità di Terzigno e Boscoreale contrarie all’apertura di una nuova discarica. I prelievi e la bonifica di Cava Sari saranno dunque completati come annunciato. Ma al termine dei tre giorni di moratoria indicati dal capo della Protezione civile, tra martedì e mercoledì prossimi, riprenderà lo sversamento dei rifiuti nella discarica. A questo proposito, secondo voci non ancora confermate, già nelle prossime ore potrebbero arrivare dei camion con terreno vegetale per la copertura dei rifiuti e la preparazione al nuovo sversamento. Al momento non è ancora chiaro come reagirà la piazza. I comitati cittadini apprezzano gli sforzi per l’apertura di un tavolo tecnico, confermano che per ora non ci sono le condizioni per una loro partecipazione, non si accontentano di un rinvio «alle calende greche» dell’eventuale utilizzo di una seconda discarica e chiedono a Bertolaso, e per suo tramite al governo, «una maggiore vicinanza alla parte dei movimenti per bene». Una richiesta che rappresenta anche un’ammissione dell’esistenza di una frangia estrema e violenta che la piazza intende isolare. Resta comunque la rabbia per una vicenda che ha portato al collasso i due comuni di Terzigno e Boscoreale. La gente è frustrata, confusa. Organizza cortei pacifici, spiega le sue ragioni, si chiede cosa accadrà adesso: sono già trascorsi due dei dieci giorni indicati dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per riportare la situazione alla normalità. Qui lo sperano tutti, anche se la soluzione appare ancora lontana.

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