Roma 1 Novembre 2010 CORSERA.IT
Caso Ruby.Gianfranco Fini si dice "amareggiato perchè l'Italia merita un biglietto da visita migliore."Il leader del FLI fa sentire la voce grossa,perchè e' forse è giunto il momento di staccare la spina,rompere quella catena che da anni lo tiene legato al giogo del padrone Silvio Berlusconi.E' l'ora di infilare la lama nella ferita putrida,infetta,quella che lui chiama "interesse privato nell'espletamento di un incarico pubblico."Gianfranco Fini parla di malcostume nell'operato del Presidente del COnsiglio Silvio Berlusconi,forse ha ragione,non discutiamo su ...
.....questa versione.Se la vicenda Ruby dovesse venire confermata,il Presidente del Consiglio dovrà riferire in Parlamento e forse dimettersi,poichè l'atto è grave in sè,non per chi l'ha commesso.Ma Gianfranco Fini ci deve spiegare i suoi rapporti con la RAI,le "relazioni segrete" che la suocera,massaia fino all'altro ieri,intrattiene con i suoi funzionari,tali da metterla in condizioni di sottoscrivere un contratto milionario.Nessuno ha infatti mai spiegato di questa "relazione particolare " della suocera con la RAI.nessuno,nel silenzio assordante anche degli organi di stampa considerati di sinistra,che pur di buttare Berlusconi giù dal trono si sono alleati anche con il nemico giurato di una vita politica.Gianfranco Fini anche lui dovrebbe dimettersi da ogni incarico pubblico e darci ogni spiegazione.(CORSERA.IT)
ROMA - "Amareggiato, perché l'Italia merita un biglietto da visita migliore". Dopo giorni di silenzio, Gianfranco Fini irrompe sul caso Ruby, lo fa sotto i riflettori del cinema Adriano gremito da centinaia di fan romani intenzionati a seguire il leader anche nella nuova avventura. Preoccupato, confesserà poco più tardi ai suoi che gli chiedono conto di quei toni. Perché se l'affare della minorenne marocchina venisse confermato in tutti i suoi passaggi più ambigui, allora "il premier dovrebbe fare un passo indietro". Le dimissioni sarebbero un passo inevitabile, necessario.
È l'estrema conseguenza, ancora eventuale, di un ragionamento che in mattinata il presidente della Camera aveva sviluppato dal palco, parlando delle pressioni di Palazzo Chigi emerse in questi giorni: "Se quell'intervento c'è stato - è la tesi di Fini - se è vero che è stato detto che quella signorina era parente di un capo di Stato, allora verrebbe dimostrata una disinvoltura, un malcostume, sintomo di uso privato di un incarico pubblico". Da qui la necessità di un passo indietro. In ogni caso, la storia "sta facendo il giro del mondo e mette l'Italia in una condizione imbarazzante, davvero una brutta pagina". Tanto più grave, racconta nell'intervista pubblica col direttore del Messaggero Roberto Napoletano, perché il Paese è "fermo" e "dilaniato da mille polemiche".
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