Roma 4 Novembre 2010 (CORSERA.IT)Lezioni e analisi di filosofia e psicoanalisi, a cura di Matteo Corsini(filosofo e giurista)
Per affrontare questa tematica,dobbiamo andare indietro:
siamo effettivamente padroni di quello che abbiamo costruito?Siamo in grado in realtà di controllare le forze a cui abbiamo dato origine?La politica,il suo complesso,ci conduce a individuare delle soluzioni a queste semplici domande.
Sappiamo che l'amore è una qualità immanente della persona,l'odio al contrario è un ineluttabile desiderio di distruzione.L'egoismo è una forma di avidità e ...
molte volte è insaziabile,un pozzo senza fondo,che conduce la persona all'esaurimento nello strenuo tentativo di soddisfare questo suo bisogno,ma senza mai raggiungere la soddisfazione inseguita.Cosa vediamo in Silvio Berlusconi?
Il sentimento di isolamento e di impotenza dell'uomo, si evidenzia nella qualità di tutte le sue relazioni umane,siano esse familiari, politiche o sessuali.Il carattere del rapporto umano in sè,che dovrebbe essere il senso tesso della vita,eguaglianza e amore,si trasforma nella manipolazione strumentale di un oggetto,di una volontà di dominio,incontrollabile,il cui sottostante è l'avidità insoddisfatta.
Ciò che lui materiliazza nel sogno dell'Isola che non c'è a Villa Certosa,immergendola nella fiaba incantata di mille fanciulle hawaiiane,sempre disponibili ad avere rapporti sessuali con lui,è il trauma della sua insofferenza a se stesso,al quel sentimento che prova per se stesso,forse una forma di antipatia latente,di cui neanche percepisce esattamente i contorni.Silvio Berlusconi voleva essere più bello ,in una maniera tale da poter conquistare quel muchio di fanciulle,senza dover ricorrere ai suoi straordinari stratagemmi.Ciò che rappresenta non riesce a viverlo,gli sfugge,malgrado la sua autorità e potenza,sa che quelle ragazze non gli appartengono davvero,e le cerca continuamente con avidità,senza fermarsi.Un moto perpetuo,frutto di una nevrosi devastante,forse inguaribile.
Ci domandiamo se l'uomo Berlusconi in queste condizioni possa avere stima per se stesso? Difficile immaginarlo,perchè quella stima deriverebbe dala sua capacità di conquistare ognuna di quelle ragazze senza essere nessuno,senza alcuna poolarità,potendolo provare in un'isola deserta dove nessuno lo conosce.
Le tendenze sadiche come si riscontrano.
La prima forma assoluto di sadismo è quella di rendere gli altri dipendenti da noi,di poterne esercitare un potere assoluto e illimitato,tanto da renderli strumenti nelle mani del vasaio.Questa tendenza compulsiva conduce alla volontà di sfruttare il prossimo,utilizzarlo,rubargli,a divorarli,svuotandoli di ogni elemento nutritivo per la propria psiche insodisfatta.Il sadismo scivola anche nel piacere di vedere soffrire il prossimo,che non deve esprimersi nell'afflizione corporale(come abitualmente siamo intesi ad immaginare) ma nell'afflizione morale,il suo fine è infatti quello di far male agli altri,umiliandoli o imbarazzandoli.Offire del denaro per una prestazione sessuale fa parte di questo gioco,la dinamica dell'ostentazione che acquista la preda,non la conquista,perchè l'impotenza è sapere che in altri modi non ci sarebbe riuscito.
Sappiamo inoltre che queste manifestazioni sadiche sono mascherate,anche da atteggiamenti di sovrabbondanza e di eccessiva generosità,sollecitudine per gli altri."Io ti domino perchè so ciò che è meglio per te e nel tuo stesso interesse devo seguirmi senza opposizione."
Ciò che maschera la tendenza allo sfruttamento è anche contenuto nella frase:"Sono talmente meraviglioso ed eccezionale che ho il diritto di pretendere che le altre persone si sottomettano a me."
"Il sadico ha bisogno della persona su cui esercita il suo dominio,ne ha proprio un grande bisogno,dato che i suo sentimento di forza ha radice proprio nel fatto che è dominatore di qualcuno."
La persona sadica molto palesemente quelli su cui sente di esercitare un potere,coloro dunque che mostrano di sentire anche il peso della riconoscenza,che si rendono vittime a loro volta di quell'atteggiamento di generosità.Nasce l'interrelazione tra vittima e carnefice,di cui non si potrà mai alterare il profilo,altrimenti l'incantesimo decadrebbe.il sadico dunque crede di dominare le loro vita,perchè li ama a talpunto,in realtà li ama perchè sa di dominarli.La generosità dunque è primario comportamento del sadico,che alletta la sua vittima,la incensa,la copre di lodi,può dargli tutto,tranne il diritto della libertà o di essere indipendenti.
Per concludere,gli impulsi sadici come quelli masochistici, tendono ad aiutare l'individuo a sfuggire dall'intollerabie sentimento della solitudine e di impotenza che il sadico prova di se stesso.
continua
Matteo Corsini.Ho scritto questo articolo insieme ad Erich Fromm,rileggendo con passione alcuni passi del suo meraviglioso testo Fuga dalla Libertà,in cui si svelano i meccanismi di fuga,da quella che il filosofo attribuisce alla nevrosi:isolamento insopportabile dell'individuo.
Ma torneremo in altre lezioni di filosofia con altri articoli.Grazie della cortese attenzione.
CORSERA.IT COPYRGHT
scrivi a redazione@corsera.it o invia sma a 335291766
Comments (0)