Esplosione in un'azienda chimica di Paderno Dugnano, nel Milanese, intorno alle 15. Ustionati sette operai di età compresa fra i 30 e i 55 anni: due di loro sono in condizioni gravissime. "Ho visto i corpi dei miei colleghi che venivano portati via dall'ambulanza. Erano completamente ustionati, è stato un disastro", ha detto uno dei dipendenti dell'azienda in cui si è verificata l'esplosione. Sul posto sono intervenuti mezzi del pronto soccorso, l'automedica e l'elicottero del 118 di Milano. In azione anche 13 squadre di vigili del fuoco gli esperti del Nucleo chimico-batteriologico (Nbcr). Secondo il sindaco di Paderno Dugnano, Marco Alparone, "non c'è un pericolo immediato per i cittadini".
L'esplosione sarebbe stata provocata da un incendio in un container usato dagli operai per ammassare gli scarti di lavorazione. Le fiamme, verosimilmente, hanno raggiunto una zona vicina in cui erano presenti alcune bombole ad alto rischio di esplosione. Secondo i carabinieri, è scoppiata una sola bombola contenente gpl, ma non si esclude il coinvolgimento di altre bombole di gas acetilene.
I vigili del fuoco hanno circoscritto le fiamme a un'area di 1.000 metri quadrati su una superficie di 10.000. Effettuata anche un'operazione di schermatura che ha consentito di isolare la zona dell'impianto dove vengono lavorati olii e solventi chimici. L'impianto non si trova in una zona abitata, ma vicino a tre centri commerciali che - da quanto riferiscono i vigili del fuoco - non sono a rischio. I feriti sono lavoratori dell'azienda e di una cooperativa esterna che stava operando nell'area. Tra loro ci sono anche alcuni operai immigrati.
"Ho sentito da casa mia un'esplosione fortissima che ha fatto tremare i muri, seguita da diverse altre esplosioni meno intense", ha raccontato Angela Bonsanti, una donna che abita nei pressi della fabbrica. "Sono scesa in cantina armata di bastone perché pensavo che qualcuno fosse entrato nella mia casa - ha continuato - e quando ho visto fumo nero e le sirene delle ambulanze mi sono precipitata fuori". I residenti raccontano che a luglio si era già verificata un'esplosione nello stabilimento, che però non aveva provocato vittime.
I vigili del fuoco hanno trovato a ridosso dell'autostrada le bombole di acetilene utilizzate dagli operai e per metterle in sicurezza è stata chiusa l'autostrada Milano-Meda. La Provincia di Monza e Brianza consiglia agli automobilisti in uscita da Milano in direzione nord di scegliere percorsi alternativi - tra cui la ex provinciale 9 Vecchia Valassina in direzione Lecco e la provinciale 44 bis Milano-Lentate in direzione Como - per non congestionare ulteriormente l'area. Non è escluso che sia stato un errore umano a propvocare l'incidente, anche se è presto, al momento, per avere conferme sull'accaduto. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso. A destare preoccupazione sono anche proprio le bombole di acetilene che si sono surriscaldate e potrebbero esplodere anche a distanza di ore, secondo quanto spiegano dal 115. Per questo sono costantemente monitorate e sono state avviate le operazioni di raffreddamento, che comunque proseguiranno nelle prossime ore.

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