Brembate Sopra Bergamo 1 Dicembre 2010 CORSERA.IT
Yara Gambirasio portata via dal Lupo come Sarah Scazzi,un lupo famelico che l'ha portata via dall'affetto dei suoi genitori,soltanto pochi giorni prima di Natale.Una tragedia che vede l'Italia catapultarsi nuovamente negli affanni di una caccia al LUPO-UOMO,al branco,alle persone della stessa famiglia,che potrebbero aver colpito Yara come Sarah Scazzi.Si lotta contro il tempo e contro il meteo,contro la neve,dicono stupidamente alcuni giornali,ma in realtà
.... si deve combattere contro il tempo mettendo i sigilli ovunque sia stata Yara nei giorni prima della scomparsa,pedinare e sorvegliare parenti amici,insegnanti della scuola del corso di danza.YARA figlia d'Italia,un'altra ragazza colpito e portata via dal lupo.Non possiamo correre il rischio che sia ancora viva e nelle mani di qualcuno che vuole ucciderla,Gli inquirenti devono fare lezione anzi tesoro delle parole di Concetta Scazzi,indagate anche su di me,indagate su tutti.
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BREMBATE SOPRA (Bergamo) - Si lotta contro il tempo, si combatte contro il meteo, nelle sempre più angoscianti ricerche per la scomparsa YARA GAMBIRASIO. La neve in arrivo complica le cose, visto che tutte le speranze per il ritrovamento della ginnasta tredicenne di Brembate Sopra sono affidate al fiuto dei cani. Ieri è arrivato dal Canton Ticino Joker, segugio ritenuto infallibile nel riconoscimento di tracce odorose, e ha dato un'indicazione sempre più netta, che conferma e precisa quella dei cani utilizzati dagli addestratori nei giorni scorsi: la ragazza potrebbe essere nel cantiere di un centro commerciale alle porte di Mapello, comune a tre chilometri di distanza da Brembate, lo stesso nel quale il telefonino dell'adolescente avrebbe per l'ultima volta agganciato una cella prima di spegnersi definitivamente.
Per otto ore ieri quel cantiere, che si trova a due chilometri dal centro sportivo dove Yara è stata vista per l'ultima volta venerdì pomeriggio, e proprio sotto il ripetitore che gestisce il traffico telefonico del Comune, è stato controllato palmo a palmo da uno spiegamento di forze notevole: i lavori edilizi in corso sono stati sospesi per far spazio alle minuziose analisi dei Ris, i carabinieri specializzati in indagini scientifiche. Sul posto sono arrivati praticamente tutti gli ufficiali dell'Arma di Bergamo, dal comandante provinciale in giù, e con loro i volontari del Soccorso alpino e speleologico di Verbania, i vigili del fuoco, la protezione civile. E il pm Letizia Ruggeri, che da cinque giorni è come se avesse trasferito il suo ufficio a Brembate.
Pozzi, cisterne, fossati, tombini: ogni cavità del cantiere è stata perlustrata e le ricerche, che attirano le consuete moltitudini di curiosi, riprenderanno stamattina, anche nei campi e nei boschi circostanti, inoltrandosi anche nei comuni circostanti. Tutti gli indumenti che sono stati ritrovati ieri, però, non appartengono a Yara: non la calzamaglia nera né il berretto o la scarpa emersi dal terreno. E nemmeno la ciocca di capelli ritrovata su un muretto a pochi metri dalla palestra.
In mancanza di indizi o testimonianze credibili - ieri sarebbe stato sentito a lungo Enrico Tironi, il ragazzo che aveva detto alle telecamere di aver visto Yara parlare con due uomini, ma la notizia non è confermata - l'unica cosa che resta ai detective è controllare tutti gli alibi (da quelli degli operatori del centro polisportivo ad amici, familiari e conoscenti) e analizzare nuovamente il percorso che la ragazza ha fatto la sera della scomparsa. Attività alla quale si è voluta prestare personalmente, ieri sera, la mamma di Yara, Maura Gambirasio, accompagnata dal capitano dei carabinieri Giovanni Mura. La donna ha voluto parlare con tutte le persone - le istruttrici e le compagne di danza ritmica - che venerdì hanno visto per l'ultima volta la figlia. Sebbene con qualche perplessità, l'ipotesi che la studentessa delle Orsoline di Bergamo sia ancora viva non è ancora del tutto esclusa.
Alle perlustrazioni di pozzi e cascine, infatti, hanno partecipato anche i volontari della protezione civile di Alzano Lombardo, dotati un life detector che consente di captare battiti del cuore o altre vibrazioni emesse da un corpo umano sepolto. Questo nell'eventualità, piuttosto remota, che la ragazza sia caduta o sia stata nascosta in qualche cavità. La possibilità di un rapimento da parte di un maniaco o di un appuntamento finito male con qualcuno che Yara conosceva, resta però la pista più battuta.
Ovunque, dalle vetrine dei negozi o all'interno dei bar, i manifestini invitano chi abbia informazioni a presentarsi dai carabinieri. Ma finora la maggior parte delle segnalazioni arriva da medium. Il paese, in compenso, prova a resistere al circo mediatico. E il silenzio della famiglia aiuta: "Non vogliono che il loro dramma si trasformi nello spettacolo di Avetrana - dicono i vicini di casa - E qui a Brembate non lo vuole a nessuno".
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