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SILVIO BERLUSCONI LE INTERCETTAZIONI BOLLENTI: SE ESCONO LASCIO L'ITALIA.

Roma 28.12.08 (corsera.it) Clima rovente tra Antonio di Pietro e Silvio Berlusconi circa la polemica scoppiata sulle intercettazioni a figlio Cristiano di Di Pietro.Silvio Berlusconi ha rilasciato una intervista a Sky 24 in cui ha dichiarato: "Fortunatamente sono padre dei miei figli".Il Premier si è mostrato comunque preoccupato circa la notizia che alcune intercettazioni sulla sua persona sarebbero ormai pronte alla pubblicazione.Quelle telefonate tra lui e la ministra Carfagna di cui ha parlato anche il Senatore del PDL Guzzanti che ne ha fatto pubblico dominio affermando di averle personalmente lette.Il caso della querela con risarcimento miliardario alla figlia Sabina è poi sparito nel nulla.


Ha visto l'intervista di Berlusconi a Sky Tg24?
"Quell'affermazione di Berlusconi mi ha ferito molto. Tra noi è giusto che ci sia un forte fronte dialettico, ma ho troppo rispetto non solo per i miei figli ma anche per i suoi per tirarli dentro a una polemica di cui non hanno alcuna colpa. Non replico a questa battuta di cattivo gusto perché ritengo che i suoi figli, come i miei, meritino rispetto. Hanno un'anima, un cuore e dei sentimenti".

Il suo giudizio su Cristiano è oscillato: prima ha detto "non c'è figlio che tenga", poi è sembrato scagionarlo perché "non c'è alcun reato". Come la mettiamo?
"Ribadisco: la procura di Napoli deve andare avanti, accertino i comportamenti di Cristiano. Per quanto ho potuto leggere delle intercettazioni pubblicate, osservo che, da un lato, non c'è alcun reato, dall'altro che mio figlio, con quei suoi interventi presso Mautone, ha tenuto un comportamento sbagliato e inopportuno. Non giustifico sul piano etico e dell'opportunità politica dei rapporti al di fuori dell'ambito istituzionale. E mi auguro che Cristiano tragga da questa esperienza la maturità politica per non sbagliare più. Che gli serva di lezione".

Clemente Mastella denuncia un doppiopesismo giudiziario: dice che a lei tutto è concesso mentre la moglie Sandra, per molto meno, è stata arrestata. È cosi?
"Lasciamo ai magistrati il compito di distinguere i fatti. È all'autorità giudiziaria che rispondo, eventualmente, delle mie azioni, così come lo farà mio figlio. Egli non ha commesso nulla di penalmente rilevante e non è coinvolto in alcuna indagine".

Il Pd, dopo la scarcerazione del sindaco di Pescara, ha iniziato a criticare in maniera severa i pm. È un'inversione di rotta? "Una cosa è certa, non si possono usare due pesi e due misure a seconda di chi viene attenzionato dalla magistratura. Gli atti giudiziari poi vanno sempre letti per intero: il Gip non mi pare sia stato affatto tenero nei confronti del sindaco di Pescara. Ha motivato la revoca dei domiciliari con il fatto che D'Alfonso non poteva più far danni perché nel frattempo si era dimesso. Il problema è a monte: le intercettazioni sono uno strumento necessario, la magistratura va lasciata in pace e, se si viene colpiti direttamente, ci si mette a disposizione. A me è successo a Brescia: sono stato prosciolto e sono stati condannati coloro che mi avevano accusato. Capisce perché io non mi devo far riprocessare dal Gasparri di turno?".

Gasparri l'ha sfidata a chiarire in pubblico come faceva a sapere che erano intercettate le telefonate tra suo figlio e Mautone. Come risponde?
"È una stupidaggine mostruosa sostenere che qualcuno mi abbia rivelato segreti d'ufficio. Chi ha fatto il mio mestiere annusa l'aria".

Però lei, quando era ministro, Mautone lo trasferì e interruppe i rapporti...
"Voi conoscete come vanno queste cose: il chiacchiericcio e le dicerie si vengono a sapere ben prima... Io poi non ero uno di passaggio, ero il ministro, e nel mio ufficio arrivavano segnalazioni di tutti i tipi, anche anonime. Il provveditore bene dopo 4 o 5 anni farlo girare e Mautone era stato messo da Lunardi. Ma non ho spostato solo lui, ho fatto fare il giro a tutte quelle persone che, o per il tempo trascorso nell'incarico o per il chiacchiericcio che c'era su di loro, o per la zona calda in cui operavano, era bene che cambiassero ufficio. La verità sa qual è?"

Quale sarebbe?
"Mi attaccano per spostare l'attenzione dall'inchiesta di Napoli. La mia "colpa" è stata quella di spostare un funzionario e, con il senno di poi, meno male che l'ho fatto!".

Berlusconi annuncia che il 2009 sarà l'anno della riforma della giustizia e del giro di vite sulle intercettazioni. Il Pd sarà con voi o temete un accordo separato con la maggioranza?
"Berlusconi non vuole riformare la giustizia, vuole solo deformarla. continua su www.repubblica.it


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