Torino 8 Gennaio 2011 CORSERA.IT
Sergio Marchionne è forse in serio pericolo di vita.Le Brigate Rosse lo hanno messo sotto mira.La minaccia arriva da una scritta siglata sopra un manifesto pubblicitario nel pieno centro di Torino.La FIAT in rimonta,quella del successo americano,che ha rivoluzionato la cultura industriale degli ultimi venti anni a gestione Romiti,adesso è nell'occhio del ciclone.Sergio Marchionne vince e qualcuno vuole...
distruggerlo,Sergio Marchionne detta le regole della concorrenza industriale e alcune frange estremiste dell'autonomia operaia salgono nuovamente in cattedra,perchè a loro piace una FIAT perennemente in crisi,quella che genera scontro sociale tra operai e management,tra "proletariato" e capitalisti.La FIAT in crisi,è il sottobosco dove il terrorismo recluta i suoi adepti,dove i coglioni diventano leader della violenza e della rivolta armata.
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MILANO - Sale la tensione a Torino a quattro giorni dal referendum sull' intesa per Mirafiori. La scritta «Marchionne fottiti» con la stella delle Br tracciata con vernice rossa è comparsa su un grande manifesto pubblicitario nel centro di Torino. Indaga la Digos. A Roma lunga riunione delle segreterie di Fiom e Cgil e tensione. Landini, noi non firmiamo.
LA SCRITTA - Una scritta contro Marchionne con la stella a cinque punte è stata tracciata, con vernice rossa, a Torino su un grande manifesto pubblicitario nel centro cittadino, sul cavalcavia di corso Sommellier. Altre scritte sono state tracciate, sempre con vernice rossa e sempre con la stella a cinque punte, su due manifesti pubblicitari vicini al primo. «Marchionne fottiti», c'è scritto sul primo manifesto, mentre sugli altri due ci sono le scritte «Non siamo noi a dover diventare cinesi» e «ma i lavoratori cinesi a diventare come noi». Sul posto sono intervenuti gli investigatori della Digos che hanno avviato indagini.
DIGOS - Secondo gli investigatori della Digos della Questura di Torino però la stella a cinque punte non può essere tradotta immediatamente con collegamenti, più o meno diretti, con presunte o sedicenti Brigate Rosse. A parere degli investigatori, si tratta di «una simbologia forte», non così «inedita» neppure negli ultimi tempi, usata comunque per «alzare il tono» e per attirare la massima attenzione. D'altronde - rilevano gli stessi investigatori - il dibattito sulla questione Fiat-Marchionne è a tinte forti anche a livello istituzionale, politico e televisivo, da non far meravigliare se alcune persone, magari anche tra i più giovani e comunque tra i cosiddetti antagonisti, cerchi di «calcare la mano». Il livello di attenzione da parte della Digos e delle forze dell'ordine nel loro complesso - hanno riferito fonti investigative - è comunque alto, soprattutto in considerazione del fatto che siamo a pochi giorni dal referendum di giovedì e venerdì prossimi sull'accordo su Mirafiori.

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