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CANONE RAI RADIO LONDRA L'ULTIMA SCORREGGIA DI GIULIANO FERRARA.

Roma 10 Marzo 2011 CORSERA.IT di Matteo Corsini

Non ho mai pagato il canone della RAI e non lo pagherò mai.Intendo i giornalisti della RAI,come megafoni politici,oguno dei quali siede su una poltrona,non certamente per meriti professionali,ma perchè a vario modo fa parte di un partito politico,simpatizza per uno schieramento,insomma una sorta di Circo di Clown che è nauseabondo.Oggi al Circo RAI si aggiunge nuovamente Giulino Ferrara,che dopo lo scoop mediatico delle mutande,ha riconquistato le....

...simpatie del Premier Silvio Berlusconi e subito premiato,messo a sedere,grasso e flaccido,sulla poltrona di Radio Londra.Cinque minuti di spietato cinismo,una pillola che i pagatori del canone devono respirare,dopo il telegiornale di Augusto Minzolini.Per Giuliano Ferrara,a cui comunque facciamo gli auguri,è una ennesina sfida,dopo il fallimento editoriale del Foglio, che ormai sopravvive(grazie alle sponsorizzazioni dell'editore) nel panorama della carta stampata.Ma credo che nel corso del tempo,il famigerato giornalista,abbia perso smalto e appeal,ormai simbolo delle saune finlandesi,quando parla stantuffa come un treno,gronda acqua,sputa,sembra un cinghiale smarrito,grufola,si perde nei soliloqui,simbolo di una avida bramosia psicologia che cerca di lenire complessi,sprofondando nell'egocentrismo.

Ma chi è Giuliano Ferrara,che dice,dove troneggia o scorreggia?

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ROMA - Si comincia lunedì, alle 20 e 30, su Raiuno. Una breve sigla, l'inconfondibile sagoma di Giuliano Ferrara seduto alla scrivania girevole. Poi le luci si accendono e il direttore del Foglio, in splendida solitudine, parlerà agli italiani. Ogni giorno dal lunedì al venerdì un editoriale di cinque minuti. Spazio nobilissimo. Il programma si chiama Qui Radio Londra. "Spero di fare polemica, di rompere la cappa di ipocrisia, di dispiacere a certi giornali, a certi commentatori. L'Italia è occupata non da Berlusconi, ma da una mentalità, da un cultura e da un modo di essere delle élite che mi fa venire l'orticaria".

Ma quale credibilità ha un conduttore che fa anche il consigliere del premier?
"Non sono il consigliere di Berlusconi. Faccio un giornale, scrivo dei commenti e in questo senso do consigli alla politica. Sono stato

....consigliere di Veltroni suggerendogli la vocazione maggioritaria e il partito liquido. Sono stato consigliere della Chiesa cattolica tifando per Ratzinger. E se lavorassi per Berlusconi il mio nome sarebbe nella lista dei bonifici del ragionier Spinelli".

Lei va Palazzo Grazioli quando si riuniscono i direttori dei giornali amici, una sorta di consiglio di guerra. Questo è un fatto.
"Di che parliamo? Posso andare a pranzo con chi mi pare? Montanelli non andava a pranzo con Spadolini, con i segretari dei partiti? È assolutamente normale per un giornalista andare dal premier,
quando viene invitato".

Quanto guadagnerà?
"Tremila euro a puntata, 15 mila euro a settimana. Contratto di due anni, opzione per il terzo".
Arriviamo nel periodo in cui si decide la successione al Quirinale. Ma Berlusconi è fuori dalla corsa, no?
"Non mi sembra. Il presidente della Repubblica lo eleggono i parlamentari, saranno loro a valutare il suo senso dello Stato".

Il bunga bunga è un ostacolo insormontabile, non crede.
"Sapevamo cosa faceva Gronchi nella sua vita privata? E quello che combinava Merzagora, a lungo presidente del Senato? È già uno scandalo sapere di Berlusconi quello che sappiamo. La crociata neopuritana è la vergogna dello Stato italiano".

Sappiamo già come tratterà il processo Ruby. Ma il servizio pubblico è di tutti.
"Il Cavaliere mi darà mille occasioni per parlare male di lui. Sull'inchiesta di Milano però ho le idee chiare: è un processo stregonesco, messo in piedi da pedinatori, giornalisti e magistrati. Un boomerang per gli oppositori del premier. L'alternativa ai leader si costruisce con la politica".

Occuperà lo stesso spazio di Enzo Biagi. Si confronterà con il grande successo di pubblico del giornalista scomparso.
"Il successo di Biagi non è colpa mia. L'avrò visto due volte in tutto".

E se fa flop?
"Ferrara non fa ascolto, gli spettatori scappano. Vedo già i titoli di alcuni giornali".

I dati dei tg dicono che non c'è bisogno di un bilanciamento a favore di Berlusconi. Straripa.
"Straripa perché parlano delle sue riforme o perché è perseguitato dai magistrati? Se mi accusano di aver stuprato la Madonnina vado anch'io tutti i giorni in televisione ma preferirei non esserci".

Il tono del programma è da tv di Stato?
"Non sono Biagi, non accarezzo il pelo del gatto nel verso giusto. Ho messo in conto le critiche. E conosco l'apologo di Arbasino: brillante promessa quando lavoravo a Raitre, solito stronzo quando andai sulle tv di Berlusconi, venerato maestro a Otto e mezzo dove volevano venire tutti. Per un certo ambiente, ora, tornerò il solito stronzo".  

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