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GIAPPONE TSUNAMI FUKUSHIMA 300 SAMURAI KAMIKAZE PRONTI A MORIRE.

Tokyo 2 Aprile 2011 CORSERA.IT di Matteo Corsini

Fukushima,sono trecento i samurai pronti a morire,pur di salvare il loro paese,dalla fusione nucleare dei reattori della centrale di Fukushima.Sono trecento tecnici,operai,pompieri,ingegneri e funzionari di vario livello,che si alternano all'interno della centrale,per scongiurare la fusione e sanno che moriranno tutti.Samurai kamikaze di questo Giappone del nuovo futuro,di un domani possibile,del tempo che a tutti i costi si deve ritrovare,afferrare,come la speranza di un destino diverso,per se stessi,i propri ....

....figli e le generazioni future.Un esemplare prova di coraggio,di orgoglio,di dignitià,è il volto di Fukushima,di questa gente che muove nei fanghi radioattivi,tra le esalazioni atomiche di un futuro che oggi appare vuoto e buio.Sono scesi in fondo al centro della Terra,sono vicini a dove la vita si origina e si distrugge,quella fusione dell'atomo,che si moltiplicherà senza sosta se non arriveranno in tempo.

Trecento Samurai di Fukushima,trecento volontari della morte,trecento eroi per una nazione infuocata dalla vergogna,per non essere riuscita a stemperare subito i gas velenosi della propria centrale nucleare,quel fiore all'occhiello che per il Giappone è rappresentato dalla tecnologia avanzata.il Giappone vive o muore con Fukushima,il Giappone la Terra del Sol Levante,ha il suo destino scritto a fuoco all'orizzonte di una vittoria della sua civiltà contro l'infausto destino del terremoto e del suo tsunami.Tanto prima questi trecento eroi riusciranno a distrarre il Drago alato dal suo animo distruttivo,tanto più questo paese risorgerà agli occhi del mondo,dimostrerà ancora una volta che forse è davvero invincibile e capace di superare qualsiasi avversità della vita.

Trecento eroi pronti a raccontare ancora una volta quel Giappone dei Fiori di Loto,del flauto armonioso del vento e delle valli dei fiumi,gli splendori di una antica civiltà di miti e leggende,di storie e racconti,che da millenni incantato il mondo intero.Sono trecento eroi discendenti di quei samurai,sono i discendenti della leggenda stessa,sono l'incarnazione dei kamikaze che respingevano le portaerei americane nell'Oceano Pacifico,dopo il grande errore della Guerra.Sono kamikaze che conoscono il destino di una morte veloce e cieca,che non risparmierà alcuno di loro,che vorrà vederli nel volto e marchiare la pelle del corpo,per ben ricordare che sono stati loro a volersi calare negli abissi della vita,in una sfida che ancora adesso appare inmpossibile,eppure nessuno di dispera o piange.

Sono trecento eroi,di cui un pò tutti noi,dovremmo richiederne l'impiego,a casa nostra o magari nel nostro cuore.

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MILANO - Sono convinti che moriranno tutti a seguito dell'esposizione alle radiazioni. Ma questa non li ferma. Continuano a svolgere il loro compito. I 300 tecnici, ingegneri, soldati e vigili del fuoco impegnati da settimane nella centrale nucleare di Fukushima per scongiurare una fusione si aspettano di morire, dopo essere stati esposti più volte a livelli di radioattività altamente pericolosi.

LA CONFESSIONE - «Mio figlio e i suoi colleghi hanno discusso a lungo e si sono impegnati a morire, se necessario a lungo termine», ha detto la mamma di uno del gruppo, citata oggi dal quotidiano britannico «Telegraph». Il gruppo è stato ribattezzato dalla stampa nipponica «Fukushima 50», perchè furono 50 i lavoratori rimasti nell'impianto dopo l'incendio scoppiato al reattore 4 il 15 marzo scorso, mentre gli altri 750 vennero fatti sgomberare.

RADIOATTIVITA' ABNORME - Nel frattempo, la Tepco in una nota ha confermato la validità delle analisi annunciate la scorsa notte e messe in dubbio dall'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare: la quantità di iodio radioattivo nella falda sotto il reattore numero 1 di Fukushima presenta valori abnormi di radioattività, pari a 10.000 volte i limiti legali.


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