Ascoli Piceno 17 Maggio 2011 CORSERA.IT
Carmela Melania Rea omicidio.Forse il cerchio delle indagini degli inquirenti si sta stringendo intorno agli assassini.Il movente è ormai chiaro:la vendetta,la gelosia.Più che un delitto passionale,ci troviamo difronte forse ad una vera e propria esecuzione,un delitto scaturito nella stretta cerchia di una società militare,con le sue regole,che a tutti costi vuole coprire quei "regolamenti" segreti,un codice infranto.
Non v'è dubbio che la caserma del 235° Reggimento della Piceno,sia un palcoscenico peccaminoso,dove...
.....le reclute femmine arrivano per un'istruzione militare,ma anche per il "rito della perdita della verginità". E' in uso nelle reclute femminili,perdere la verginità per mano di un soldato,un rito della viritlià e della forza,una sorta di "regolamento " interno che tutte le ragazze seguono,il battesimo del fuoco.L'origine dell'omicidio di Carmela Melania Rea è là dentro,quel segreto impetuoso,quel misterioso rito delle soldatesse,delle regole non scritte della vita militare e della cieca volontà di superare gli altri,di prepararsi e predisporsi a diventare macchina della morte.
Non c'è differenza tra la vita e la morte,perchè quello a cui si aspira è il coraggio della propria forza,la convinzione di essere superiore agli altri,il corpo usato come arma letale.Una congregazione quella militare,con i suoi meccanismi religiosi impenetrabili,fatti di pochi cenni del capo,di segnali,di mosse,di intuizioni.
Non c'è dubbio che Carmela Melania Rea ha perduto la vita a causa di questo singolare aspetto della vita militare,perchè la donna del caporalmaggiore Salvatore Parolisi,era coinvolta a sua insaputa nel gioco peccaminoso delle relazioni sessuali della Caserma del 235° Reggimento Piceno.L'arma che ha ucciso la donna è l'arma di una ben orchestrata strategia di un agguato militare,forse un omicidio premeditato al fine di impedire di svelare il segreto inconfessabile del rito della verginità,di quelle laceranti e pericolose relazioni sessuali che si instaurano nella caserma tra reclute e istruttori.
Chiunque abbia provato a parlare con le soldatesse non è riuscito a strappargli una parola,a rendere confessabile i segreti delle acolve militari.Come mai?
Le soldatesse sono ben addestrate alla vita militare,sanno che vi sono delle regole assolute che vanno rispettate .In questa direzione forse le parole del marito Salvatore Parolisi,nell'imminenza della sparizione della moglie:"Me l'hanno portata via." A chi alludeva Salvatore Parolisi? Quali sono i segreti che continua a non svelare?
Non v'è dubbio che le soldatesse che cadono in mano del nemico,hanno un vero unico pericolo,quelle di essere violentate.Ci domandiamo se qualche istruttore,fuori di testa,non si sia spinto troppo in là, inventato anche l'istruzione della violenza sessuale,una gara di sopravvivenza per le soldatesse,quel codice non scritto,utile a sopravvivere dietro le fila del nemico.Intuizione? verità? Cosa sappiamo di quel 235° Reggimento della Caserma Piceno?
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