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ECONOMIA GRECIA DRACMA O SUICIDIO VERSO LA SVALUTAZIONE DELL'EURO

Atene 1 Giugno 2011 CORSERA.IT

La Grecia attende per venerdì il verdetto della troika finanziaria BCE FMI UE,giorno in cui si concluderà la revisione dei conti della Grecia.Il paese ellenico è in grande difficoltà e non riesce più a pagare l'enorme debito accumulato,siamo difronte all'ipotesi verosimile,della surrogazione dei vecchi titoli con altri di nuova emissionie,come dire che i creditori dovranno mangiare altra carta.L'euro oggi ha subito scossoni per l'intera giornata.

Mentre il progetto del Governo greco di accorpare o chiudere 75 enti pubblici dovrebbe permettere allo Stato di risparmiare circa 2,7 miliardi di euro, la decisione dell'Fmi di concedere ad Atene la quinta tranche da 12 miliardi di euro del primo prestito complessivo da 110 miliardi dipenderà dall'esito del rapporto della troika. Il via libera finale arriverà poi dai ministri delle Finanze dell'Eurozona, che dovrebbero incontrarsi a Bruxelles prima della data del 20 giugno fissata ufficialmente.

Ma a Vienna si sta già discutendo di un secondo programma di aiuti, tra i 60 e i 70 miliardi di euro, a cui dovranno partecipare anche i creditori privati, in cambio di nuove misure di austerity e di un'accelerazione del programma di privatizzazioni.

Le proposte elaborate a Vienna dovranno poi passare al vaglio dei ministri finanziari. Dalla Germania, Martin Kotthaus, portavoce del ministero delle Finanze tedesco, oggi ha assicurato che l'Unione europea e il Fondo monetario continuano a far congiuntamente riferimento al programma di aiuti alla Grecia.

La precisazione è arrivata dopo che la Frankfurter Allgemeine Zeitung aveva detto questa mattina che quasi certamente il Fmi non avrebbe versato la quinta tranche dei prestiti ad Atene. Inoltre per il portavoce i creditori privati dovranno contribuire a una soluzione del problema del debito greco.

L'ipotesi che circola è quella della sostituzione volontaria dei bond greci giunti a maturazione con titoli di nuova emissione. "Se i contribuenti dovranno prepararsi a dare più ossigeno alla Grecia", ha osservato il portavoce, riferendosi a possibili nuovi aiuti ad Atene, "è naturale che anche i creditori privati partecipino a un simile progetto".

"Non posso dire", ha precisato Kotthaus, "come tutto ciò si concretizzerà al momento, finché non avremo il rapporto
della troika". A bocciare l'idea di una ristrutturazione del debito greco è stato di nuovo il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, che ha rilanciato il cosiddetto "piano Vienna", l'iniziativa di coinvolgimento delle banche private, che nel 2009 ha evitato il crollo dell'Europa centro-orientale.

Rehn ha precisato che per salvare la Grecia occorre una drastica serie di sacrifici come quelli adottati negli anni Novanta dal Belgio e l'impegno dei creditori privati a sostituire i bond governativi giunti a maturazione con titoli di nuova emissione. "Un accordo va trovato in fretta. Il tempo sta scadendo", ha detto Rehn, secondo cui è essenziale per la ripresa dell'economia greca che tutti i partiti greci, inclusi quelli dell'opposizione, adottino atteggiamenti costruttivi e appoggino il programma di aiuti Ue-Fmi e la sua implementazione.

Il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung ha riportato questa mattina indiscrezioni, secondo cui il Fmi non verserà la quinta tranche da 12 miliardi di euro (8 da parte dell'Ue e 4 dal Fmi) di aiuti alla Grecia. La decisione sarebbe giunta dopo aver verificato che il Paese ellenico non è in grado di finanziare il proprio debito per i prossimi 12 mesi, condizione indispensabile per l'istituto di Washington al fine di concedere i prestiti. L'indiscrezione ha pesato sull'euro, che con un movimento repentino ha ceduto questa mattina oltre 50 pips nei confronti del dollaro. Ma la discesa si è interrotta poco dopo, quando un'altra indiscrezione ha rivelato che il Fmi parteciperà al nuovo pacchetto di aiuti da 60-70 miliardi di euro.

E le voci continuano a rincorrersi. Secondo il quotidiano greco Kathimerini l´accordo tra il governo greco e i rappresentanti di Fmi, Ue e Bce sul programma fiscale e di privatizzazione è imminente e un accordo potrebbe essere reso pubblico già questa notte o domani mattina. Ad Atene sarebbero arrivati anche i rappresentanti di Deutsche Telekom per discutere dell'acquisto della partecipazione detenuta dal governo in Ote, il gruppo greco delle tlc. La cessione della quota rientra nel piano di privatizzazione elaborato settimana scorsa dal primo ministro, George Papandreou.


E sarebbe proprio il programma di privatizzazioni la questione controversa. Il governo di Atene sarebbe disposto ad accettare un controllo sulla gestione delle privatizzazioni ma solo sul piano tecnico. Mentre per la troika sarebbe necessaria una stretta vigilanza esterna sulle operazioni. Nonostante tutto, l'ipotesi più accreditata rimane quella di un accordo che porti al versamento della tranche di aiuti e successivamente di ulteriori risorse. Intanto il dossier Grecia è arrivato anche a Vienna sul tavolo del Comitato economico finanziario, organismo tecnico dell'Ecofin. La riunione non servirà a prendere decisioni su un nuovo pacchetto di aiuti, ma farà un primo esame in vista della riunione dell'Eurogruppo e dell'Ecofin, previsto a fine giugno.



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