Roma 6 Giugno 2011 CORSERA.IT di Renato Corsini
Calcio scommesse. Beppe Signori in gol per la Vecchia Signora. Una rete decisiva, n.201, che restituisce ai bianconeri gli scudetti ingiustamente revocati dalla federcalcio e dal suo presidente Abete. Moratti sarà costretto a cedere ciò che non ha vinto sul campo. Forse cade l’accusa di associazione per delinquere nei confronti di Luciano Moggi.
Il nuovo dramma ....
calcistico venuto alla ribalta delle cronache sportive giudiziarie, che vede coinvolto Beppe Signori, personaggio di spicco del firmamento del pallone, goleador con 200 reti segnate nel campionato di serie A, volge a favore della Juventus ed anche di Moggi.Paradossale, non tanto direi, perché la novella calciopoli segna uno spartiacque tra due vicende opposte nella loro esecuzione e diversamente finalizzate ad alterare artificiosamente il risultato di alcune partite di calcio. La pubblica accusa nel processo di Napoli ritiene che Moggi sia colpevole, tra le altre accuse, di associazione per delinquere, il reato più grave. Ma nell’imputazione non vi è ombra della partecipazione dei giocatori della Juventus o di altre squadre che abbiano partecipato ai campionati di serie A sotto accusa. Moggi avrebbe, non è stato ancora condannato, promosso o costituito o organizzato l’ associazione per delinquere con soggetti diversi da quelli, i giocatori, che formano una squadra e scendono in campo. Infatti non è ravvisata la partecipazione o il concorso esterno degli atleti juventini.
Nella novissima calciopoli sono al contrario i giocatori i soggetti artefici della alterazione delle partite, del risultato o del suo realizzarsi in un numero prefissato di gol, sui quali terzi, definiti Zingari, senza offesa per le etnie Rom, scommettono come scommettono gli stessi giocatori partecipi dei trucchi truffaldini. L’associazione per delinquere in questo caso se non è proposta o costituita o organizzata dai giocatori accusati dalla Procura di Cremona è per lo meno partecipata. Lo spartiacque è evidente. In un caso i presunti rei sono colletti bianchi del sistema calcistico, nell’altro lavoratori autonomi a contratto determinato dello stesso sistema. Ciò comprende una diversa valutazione sia per il profilo giuridico sia per il profilo sportivo. In un caso il risultato delle partite sarebbe stato alterato con la partecipazione attiva dei giocatori, di taluni di essi,nell’altro il risultato delle partite non è stato alterato con la partecipazione attiva dei giocatori.
Gli interventi degli arbitri, dei designatori arbitrali, di altri partecipanti al presunto comune disegno criminoso, se abbiano favorito una squadra oppure danneggiando l’altra antagonista, non rilevano sul risultato ottenuto sul campo, perché non viene compromesso il comportamento per il profilo sportivo dei giocatori sia dell’una sia dell’altra squadra. Se si fosse rilevato il contrario nel processo di Napoli comparirebbero come partecipanti o in concorso all’inganno fraudolento anche i giocatori, o taluni di essi, anche solo per il fatto della consapevolezza degli interventi arbitrali al momento opportuno per favorire la squadra protetta. Per il profilo sportivo e per lo stesso profilo penale i fatti emersi dalle indagini della Procura di Cremona sono molto , ma molto più gravi, di quelli emersi nel processo di Napoli. La manomissione dei risultati al fine di lucrare mediante scommesse clandestine è motivo sufficiente per annullare le partite incriminate, perché la pubblica accusa indica in taluni giocatori i soggetti attivi del crimine. Nella vicenda Moggi i giocatori della Juventus, ed è stato dimostrato, non hanno partecipato al progetto criminoso, così risulta dagli atti processuali, né erano consapevoli. Appare quindi pretestuosa e illegittima la decisione adottata dalla federcalcio di revocare due scudetti alla Juventus. Analizzando i fatti la stessa posizione di Moggi in mancanza della prova della partecipazione dei giocatori juventini, del concorso o anche della consapevolezza, verrebbe a vanificare l’accusa di associazione per delinquere , perché non è compromesso il comportamento sportivo dei giocatori scesi in campo, al contrario proprio del calcio scommesse dove è stato vanificato il comportamento sportivo dei giocatori consapevoli di delinquere determinando l’andamento delle partite. Occorre attendere la decisione del Tribunale di Napoli e le conseguenti motivazioni di condanna o di assoluzione. Li dentro le prove della innocenza sportiva dei giocatori della Juventus. Se così fosse la federcalcio non potrà sottrarsi all’obbligo di restituire i due scudetti revocati ai bianconeri prevalendo l’ordinamento statuale su quello sportivo pur nella sua autonomia.
Renato Corsini.
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