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MERCATI FINANZA BOOM IN BORSA +12% BANCA POPOLARE DI MILANO LA GIRANDOLA DEL BALLO DELLE BANCHE

Zurigo 18 Giugno 2011 CORSERA.IT a cura dr.Matteo Corsini

Fare soldi con il mattone e con le banche.Il mercato del prossimo imminente futuro.

Come e perchè è ripartita la speculazione sugli istituti finanziari italiani.Dove andremo a finire,quale il prossimo mercato globale? Come fare i soldi in borsa dopo la folle corsa dell'oro giallo.ASpetti speculativi,relazioni e parametri di confronto con il mercato immobiliare .

La migliore speculazioine finanziaria,nasce come oggi,nella girandola dei mercati contrapposti,una volta gli avevo definiti "shock dei mercati asimmetrici",ovvero

....quando due forze contrapposte rifuggono in direzione opposta,dal loro simultaneo passagio sui mercati però,si genera la speculazione di un segmento del mercato e dell'economia.Proprio come sta accadendo in queste ultime ore,dove una grande crisi finanzaria.... ....ed economica,appunto uno shock,ha creato lo scenario ideale per una formidabile speculazione finanziaria,che vede il settore bancario,come uno dei più appetibili al mondo,sopratutto in Italia,dove ancora le banche mantengono fondamentali di tutto rispetto.

Alla manifesta contrapposizione di queste due forze,si aggiunge anche l'aspetto esclusivamente normativo e regolamentare,come in quei parametri imposti da Basilea 3,che hanno imposto al settore bancario di radicalizzare il loro patrimonio,il cosidetto Tier 1,spingendo gli istituti di credito a robusti aumenti di capitale.Negli ultimi dieci anni abbiamo partecipato ed assistito al ballo del mattone,mercato in ascesa,speculazioni fortissime,girandola di milioni e miliardi di euro,finiti nelle casse degli immobiliaristi di razza oppure i cugini siamesi,ovvero i "furbetti del quartierino".Un lungo periodo che si era originato da un altro shock finanziario,ricordate la bolla delle aziende internet?Anche in quel caso assistemmo ad una sinergia spettacolare degli shock asimmetrici. 

Oggi il mercato finanziario suona forse il gong di una nuova spettacolare e vertiginosa speculazione,quella che si è già scatenata sui titoli azionari dei principali istituti di credito bancari italiani,tra cui in primis la Banca Popolare di Milano che ieri ha portato a casa un 12%,una....

performance a cui sinceramente non eravamo più abituati da molto tempo.

Un segno del destino,potrei anche considerarlo,uno stappo di una bottiglia di champagne che ci lascia dentro oltre le bollicine,anche quella euforia che noi operatori del mercato finanziario ci eravamo disabituati a percepire.Dopo questi ultimi tre anni di mercato immobiliare in crisi,l'idea che da qualche prte possa ricominciare il ballo o valzer delle banche è una buona notizia,qualcosa che ti mette di buon umore,che scalda i muscoli all'atleta pronto ai blocchi di partenza.

Ma vediamo nel dettaglio,come e dove si muoverà la speculazione sui titoli bancari.Innanzitutto stiamo assistendo ad un periodo formidabile per gli investitori,che a seguito della crisi finanziaria legata al sisma di Lehaman brothers e oggi all'uragano greco,vede il valore dei titoli bancari ai minimi termini.Un'ottima opportunità già di per se stessa,ma se poi aggiungiamo,come nel caso di Banco Popolare di Milano,che ai valori attuali di borsa,il suo nav è allo 0.4% ci accorgiamo che anche il boccone più amaro(una banca che deve effettuare un aumento di capitale) diventa un pasto luculliano per i predatori famelici che oggi si aggirano per l'Europa,sulle ceneri di quella che a tutti gli effetti è stata una guerra di proporzioni bibliche,forse la più forte crisi finanziaria economica mondiale dopo quella conosciuta di Wall Street del mitico 1929.

Ma procediamo per gradi,la speculazione du Banco Popolare di Milano,diventa una magia per i mercati azionari italiani ed europei in generale,perchè spingono verso l'obiettivo di guadagni per il prossimo futuro.Questa è la speculazione,l'idea che si possa aumentare la propria ricchezza,nel giro di pochi giorni,settimane e mesi.Il colpo di frusta che il mercato aspettava,nel quale doveva fortemente credere,per cercare ragioni della sua esistenza,non dimentichiamoci che i mercati azionari sono il cuore pulsante del sistema capitalistico,rappresentano il mercato liquido per eccellenza.

Per il sistema bancario italiano,questa profonda crisi economica,segna uno spartiacque tra passato e futuro,tra sistema di banca tradizionale e livello locale e nazionale,ad un sistema di banca globalizzata,sull'esempio della Banca Nazionale del Lavoro che oggi,dopo il recente acquisto da parte del gruppo mondiale BNP PARIBAS, respira a pieni polmoni francesi.La razionalizzazione dei costi,la capacità manageriale dei francesi,ha già prodotto i suoi benefici effetti.La Banca Nazionale del lavoro oggi è un baluardo del sistema bancario italiano,ha molte risorse,più facile ricorrere al credito da questo istituto che da molti altri in italia.

Il gioco è dunque il valzer delle potenziali acquisizioni,che solleverebbero i nostri istituti,dal fango delle paludi locali,innestando una nuova gemmazione in un contesto amplificato,a più ampio respiro.Dopo il Banca Popolare di Milano,io auspico che la tessa view,possa incidere anche sul futuro di Monte dei Paschi di Siena,ormai legata all'anacronismo della governance della Fondazione Monte dei Paschi di Siena,che in queste ore dovrà affrontare sacrifici immensi,pur di mantenere i controllo dell'istituto di Rocca Salimbeni.Ci domandiamo mai perchè,se non per ragioni  politiche,perchè una fondazoine che ricorre  all'indebitamento per sottoscrivere l'aumento di capitale,toglie risorse ai suoi adepti,ai partecipanti,alle società e agli enti,che fino a ieri si nutrivano della linfa vitale della Fondazione.C'è un intero sistema,una intera città,come Siena,che soffre ormai da tre anni,che vede giungere sempre meno risorse, da quella che una volta era la regina incontrastata del sistema economico senese e dintorni,la fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Anche qui,qualora la Fondazione lasciasse andare su mercato quella sua piccola quota esigua,che ancora la tiene saldamente legata alle sorti della Banca,il Monte dei Paschi di Siena,troverebbe l'indomani un compratore,un alleato,un equale merger,che nutrirebbe il suo destino di un futuro diverso,ben più remunerativo di quello che fino ad oggi,soltanto per ragioni politiche e non altro,ha di fatto impedito che questo meraviglioso istituto di credito,accellerasse nella sua corsa di sviluppo.,Come dico e ripeto sempre un anacronismo che dobbiamo ancorare sopportare,ma che ben presto finirà,perchè sono concordo con Nouriel Rubini,dobbiamo forse attenderci,noon quest'anno,ma forse in quelli uccessivi,altre crisi finanziarie,bufere economiche.Siamo difronte ad un periodo storico molto importante,in cui la tecnologica sta giocando un ruolo fondamentale,guardiamo ad esempio al settore dei media,i giornali stanno per andare in pensione,surclassati da Facebook e le edizioni on line.Il Corriere della Sera vive una profonda crisi,surclassato dai cugini minori,nati e sviluppati soltanto on line, che vivono una stagione dei miracoli proprio perchè la loro piattaforma è sviluppata soltanto su internet.

La rivoluzione tecnologica avanzata è paragonabile alla rivoluzione industriale dell'inizio del secolo scorso,quando si abbatteva sul mercato il treno a carbone,sulle diligenze a cavallo.

Il settore bancario deve trovare maggiore e costante sinergia prorio sulle rete,conciliare le esigenxe dei suoi clienti con un mercato dinamico e veloce,che tutti possono raggiungere,la logica di una politica sciovinista,ancorata al territorio locale,diventa giorno per giorno una view sempre più miope.La banca deve essere in grado di raggiungere il suo cliente ovunque egli sia o si trovi,ovunque immagini di aprire un'azienda e iniziare una nuova attività.

dr.Matteo Corsini Presidente del fondo Global Capital

(Matteo Corsini laurea in Giurisprudenza ciclo magistrale,uno dei maggiori esperti del settore immobiliare italiano,Presidente del fondo di investimento Global Capital,esperto in finanza dei mercati e sviluppo industriale)

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Fari sempre accesi sulla Banca popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) . È bastato che un quotidiano scrivesse, ieri, che l'istituto francese Bnp Paribas (Other OTC: BNPQF.PK - notizie) sarebbe interessato alla Popolare milanese (voce seccamente smentita da Bpm in una nota, su richiesta della Consob), per scatenare la caccia al titolo, che ieri, fin dalle prime battute, ha registrato forti scambi e una continua crescita, fino a superare il 12%, per poi chiudere a 1,758 euro, +12,19%.

In realtà, pochi giorni fa, alla banca guidata da Massimo Ponzellini era stata affiancata anche Mediobanca (Francoforte: 851715 - notizie) , anche se, in quella occasione, il mercato non ci aveva creduto più di tanto.

Altre voci affermano però che si starebbe anche studiando una soluzione nazionale alternativa che coinvolgerebbe Banca (Valencia: 51.VA - notizie) popolare dell'Emilia Romagna (ipotesi rilanciata giovedì in un report di Equita sim). «Sicuramente l'operazione avrebbe molto senso per Bnp Paribas, sia perché Bpm è su quotazioni molto basse e scambia a 0,4 volte il Nav e dunque, anche con un premio corposo, si può immaginare una valutazione inferiore al Nav, sia da un punto di vista strategico.
I francesi stanno infatti cercando di aumentare la loro presenza retail e così otterrebbero circa 800 filiali. Però non ritengo che il deal sia percorribile, dal momento che non è conveniente per i dipendenti-soci di Bpm, che perderebbero il controllo della banca e rischierebbero anche tagli al personale», ha commentato l'analista di una primaria casa d'affari londinese.

Secondo l'analista, «fondamentale sarà vedere l'esito dell'assemblea del 25 sull'aumento di capitale e l'incremento delle deleghe da 3 a 5 indicato da Bankitalia», a cui si oppone l'associazione dei dipendenti-soci Amici della Bpm. «Se quest'ultimo aspetto non verrà approvato, via Nazionale potrebbe reagire e magari potrebbe essere valutata una soluzione italiana». Giovedì, in un report, gli analisti di Equita sim parlavano di una possibile fusione con la Popolare dell'Emilia Romagna. «Considerando l'attuale struttura dell'azionariato e la governance», più che un'offerta cash, per gli analisti di Banca Imi avrebbe più chance di successo un «merger of equals» con una popolare. In ogni modo, ricordano gli esperti, nel 2007 un'operazione con Bper è fallita, «soprattutto per problemi di governance», e «durante l'ultima conference call il management di Bpm ha minimizzato i rumors di un possibile takeover». Anche per Banca Imi il focus resterà sull'assemblea del 25 giugno.

In generale, gli analisti avanzano dubbi sull'ipotesi Bnp Paribas, mentre, nonostante tutto, ritengono più plausibile quella di Banca popolare dell'Emilia Romagna; ma almeno fino a ieri, ha prevalso la speculazione di breve.

Per quanto riguarda le ipotesi di una soluzione di sistema, ovvero l'intervento di altre banche popolari nel capitale di Bpm, per gli analisti sono più plausibili ma è ancora prematuro scommettervi», anche perché alcune popolari sono «nel mezzo di ricapitalizzazioni e dovrebbero mettere nuovamente mano al capitale per sottoscrivere l'aumento di Bpm e in aggiunta non è ancora chiaro cosa possa emergere dal clean up del portafoglio impieghi», concludono gli esperti.


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