Roma 18 Giugno 2011 CORSERA.IT
Carmela Melania Rea omicidio.Il pianto a dirotto di Salvatore Parolisi non convince gli inquirenti,anzi non convince mezza Italia e non comincia a convincere neanche il sottoscritto che per lungo tempo,aveva escluso....
...una sua responsabilità diretta nell'omicidio.Ma come si comincia a percepire in questa drammatica vicenda,ci sono molti lati oscuri delle varie ricostruzioni del caporal maggiore Salvatore Parolisi e una sola certezza,che nelle ore successive al ritrovamento del cadavere di Melania,il marito si trovava all'interno della Caserma del 235° Reggimento Piceno e non ai piedi di sua moglie,che forse non amava neanche più,avendole preferito Ludovica,la soldatessa di Sabaudia.
Nella caserma Clementi del 35° Reggimento Piceno,come per primi e da sempre sosteniamo,c'è la chiave del giallo legata all'omicidio di Carmela Melania Rea.Alcuna volontà da parte nostra di infangare l'esercito italiano,al contrario di renderlo trasperente e pulito,perchè ad oggi non sembra esserlo.
Il movente dell'omicidio di Carmela Melania Rea non è quello passionale,non si uccide per le corna,per un amante,per un tradimento,si uccide per qualcosa che ha un valore maggiore.Ecco perchè Salvatore Parolisi dice e dichiara sempre "non ho ucciso io Melania". Eppure dentro di lui,si vede chiramente che il marito sente il peso della "responsabilità" che immagina possa essere anche sua,anzi che forse conosce e che è costretto a tenere nascosta,perchè quella verità è esplosiva,qualcosa che minaccia forse l'intera sopravvivenza dei ranghi superiori dell'Esercito italiano.L'intero Stato Maggiore dell'Esercito italiano è coinvolto in questa vicenda,(non certamente nell'omicidio),perchè ormai sono troppe le vicende giudiziarie, i guai di molti soldati italiani e in questo puzzle delle indagini giudiziarie,quai sempre finisce in carcere qualcuno legato al RAV e ogni strada riconduce dentro alla Caserma Clementi del 235° Reggimento Piceno.Una pentola che bolle ormai scoperchiata,perchè dentro c'è il sangue e le ossa di una morta ammazzata come Melania Rea.
Quando Salvatore Parolisi dichiara che non ha ucciso sua moglie Carmela Melania Rea,forse dice il vero,cerca di raccontare una verità a se stesso,perchè la sua mente sembra rapita da qualcosa di altro,come andasse a fondo in alcune congetture che cominciano a realizzarsi nella sua mente,come se un racconto di qualche tempo prima ,emergesse in tutta la sua forza alla mente.
Cosa succede alla 235° Caserma del reggimento Piceno? Quali sono le informazioni di prima mano che giungono dal fronte Afghanistan? C'è un teantivo di infiltrazione da parte della camorra nelle strutture militari italiane?
E se così fosse,la magistratura militare ha aperto un'inchiesta?
Il colonnello Cristiano Congiu ufficiale della Dcsa, la Direzione centrale dei servizi antidroga, a Kabul dal 2007, era stato inviato in Afghanistan per capire come l'eroina afghana arriva in Italia? Chi ha introdotto l'eroina nelle canne dei fucili diretti alla Caserma Friguglio a Venzone?
Casi sporadici oppure c'è un vero a proprio traffico illegale di eroina che riesce a penetrare le strutture militari italiane in missione in Afghanistan?
Chi sono i Generali "dietro la collina" che osservano,indagano e che non parlano?
Le nostre sono ipotesi,domande,ma che il puzzle dell'omicidio di Carmela Melania Rea,ha ordinato e messe insieme,forse la sua morte un giorno non sarà stata inutile,avrà aperto uno squarcio in uno scandalo di proporzioni inaudite.
Chi può darci una risposta? Perchè non vi sono autorità esterne e indipendenti che controllano l'arrivo del materiale bellico delle nostre missioni?
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