New York 16.1.2009(corsera.it) di Matteo Corsini
Qui a New York me la sto proprio godendo non finisco di scrivere su Michele Santoro e della puntata di Anno Zero ,che sullo tesso argomento scattano in prima pagina on line del Corriere della Sera le dichiarazioni di due ex nostalgici del fascismo italiano come Gianfranco Fini e Ignazio La Russa due che dopo aver venduto il partito ti Alleanza Nazionale a Silvio Berlusconi se la passano in goliardia chi in barche di 30 metri e chi nelle isole dei Caraibi.Adesso vorrebbero loro assurgere a paladini della verità giornalistica,quando il benemerito Duce i giornalisti li ammazzava senza pensarci sopra un attimo.Adesso si viaggia dall'altra sponda del sensazionalismo e Gianfranco Fini e Ignazio La Russa appaiono cararicature grottesche di questo selvaggio scempio televisivo...(continua all'interno)
La RAI dovrebbe rimanerne incolume e dovrebbero essere i liberi cittadini ad eleggere semmai le cariche nella TV di Stato e non i politici.Nella furibonda polemica tra Michele Santoro e Lucia Annunziata adesso ci mette lo zampino anche il Diavolo che con le emozioni vuole farci la merenda.Da una parte il caravanserraglio della disastrata sinistra italiana e dall'altra l'armata Brancaleone costituita dai nostalgici fascisti Gianfranco Fini Ignazio La Russa che montati a cavallo e sul somaro si fanno strada anche loro nel palcoscenico politico della giornata.Siamo in ballo e tanto vale ballare.I poveri palestinesi non se l'avranno a male se nelle pozzanghere del sangue qualcun altro vi calpesta sopra con il suo dispostico primeggiare.Quello a cui assistiamo è uno scontro tra prime donne,lobby di potere che insistono nelle vicende Rai al fine di comandare e influenzarne l'economicità della informazione,contando sul fatto che facendo fuori Michele Santoro dentro al RAI di giornalisti al midollo ce ne sono ben pochi.Michele Santoro ha sbagliato ,ma adesso chi parte all'assalto sono poveri ommini schierati a destra,venduti al Signore Silvio Berlusconi,pronti a scimmiottare la difesa della verità giornalistica che non sanno proprio cosa sia,anzi in bocca loro appaiono come delle bestemmie.
Di Matteo Corsini
Corsera.it
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