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UNICREDIT AUMENTO CAPITALE NAUFRAGIO PER IL CORRIERE DELLA SERA E' TAKEOVER

MILANO 5 GENNAIO 2012 CORSERA.IT

CORRIERE DELLA SERA UNICREDIT UN'OFFERTA A PREZZI DI SALDO.L'EDITORIALE DI PAOLA PICA PARLA DI UN NUMERO PARADOSSALE(IL VALORE DI 10 MILIARDI OGGI IN BORSA DI UNICREDIT) PER UNA BANCA RICCA DI TESORI D'ARTE.MI DOMANDO QUALI SIANO E DOVE SI TROVINO ADESSO?

UNICREDIT CROLLA IN BORSA E IL CORRIERE DELLA SERA CORRE AI RIPARI,PER VIA SOLFERINO IL CROLLO DI UNICREDIT E' DOVUTO AD UNA SPECULAZIONE CHE FAREBBE DELL'ISTITUTO DI PIAZZA CORDUSIO,UNA PREDA DEL TAKEOVER OSTILE DI QUALCHE BANCA INTERNAZIONALE.UNICREDIT SI LEGGE NELL'ARTICOLO E' PIENA DI TESORI E APPENA DUE ANNI FA CAPITALIZZAVA 70 MILIARDI.

UN ARTICOLO ESILARANTE QUELLO DEL CORRIERE DELLA SERA,CHE TENTA LE ULTIME CARTE PER SALVARE IL GRUPPO B ANCARIO DAL NAUFRAGIO DELL'AUMENTO DI CAPITALE.
SCRIVERE IL CORRIERE DELLA SERA CHE " SOLTANTO NELLE DUE ULTIME SEDUTE SONO EVAPORATI QUALCOSA COME TRE MILIARDI E CINQUECENTO MILIONI" FATTO QUESTO CHE NON ALLARMA IL GIORNALISTA PAOLA PICA,AL CONTRARIO,DIVENTA UN OTTIMO ARGOMENTO PER SUGGERIRE CHE IN FONDO QUALCUNO COMPREAR' LA BANCA PER FARNE UN REGALO AI FIGLI.
LEGGENDO L'ARTICOLO A QUALCUNO DOMANI POTREBBE VENIRE VOGLIA DI ACQUISTARE I TITOLI PER FARNE UNA SPECULAZIONE,SPERIAMO CHE NON LO PRENDA NEL CULO COME ACCADUTO FINO AD OGGI. La pressione delle vendite non dà tregua a Unicredit: la seconda banca italiana alle spalle di Intesa Sanpaolo, la prima e unica davvero paneuropea, affossata in Piazza Affari alla vigilia del maxi aumento di capitale da 7,5 miliardi al quale, a questo punto, è in gran parte affidata la stabilità del gruppo creato da Alessandro Profumo, oggi guidato da Federico Ghizzoni e dal presidente Dieter Rampl, l'ex capo operativo della tedesca Hvb fusa nella stessa Unicredit sei anni fa. Sulla dinamica del ribasso che nelle sole ultime due sedute ha sfiorato il 30% - portando al 70% circa la perdita negli ultimi due mesi - ci vuole vedere chiaro la Consob.

La sede di Unicredit a Milano (Fotogramma)La sede di Unicredit a Milano (Fotogramma)
L'INDAGINE - La Commissione di vigilanza sulle società e la Borsa (Consob) ha aperto l'indagine dopo aver rilevato una domanda febbrile sul cosiddetto mercato del prestito titoli, dove gli interessi sono schizzati verso l'alto. Un'attività intensa che può essere fisiologica e giustificata dall'arbitraggio tra i diritti e le azioni in vista dall'aumento di capitale che parte lunedì. Ma che potrebbe segnalare anche la presenza di anomalie. Il sospetto, in particolare, è che qualcuno abbia violato o stia violando le restrizioni imposte dalla stessa Commissione sulle vendite allo scoperto. Una disciplina introdotta con l'asprirsi della crisi finanziaria e tuttora in vigore.

PREZZO DI SALDO, QUASI UN REGALO - Il titolo è sceso giovedì a 4,48 euro toccando i livelli di quasi vent'anni fa, settembre 1992. Nelle ultime due sedute sono «evaporati» oltre 3,5 miliardi di euro in termini di capitalizzazione. La capitalizzazione di Unicredit scende così sulla soglia dei 10 miliardi, un numero paradossale per una banca ricca di tesori d'arte, presente con un proprio istituto in 22 Paesi e attiva in circa 50 mercati nel mondo. Una banca che solo cinque anni esprimeva in Piazza Affari un valore di 70 miliardi. Agli occhi di eventuali predatori, i 10 miliardi di raggiunti in queste drammatiche ore a colpi di vendite non si sa quanto organizzati, sicuramente bene assestati, rappresentano più che un'offerta a prezzi di saldo di un grande gruppo del credito che custodisce il risparmio degli italiani e di tanti europei. Sono un regalo.

Paola Pica

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