MILANO 24 SETTEMBRE 2012 CORSERA.IT
DIEGO DELLA VALLE SALE IN CATTEDRA CONTRO LA FIAT,ANZI CONTRO I MANAGERS DELL'ATTUALE GESTIONE,GLI APOSTROFA COME DEGLI IMPROVVISATI CHE RACCONTANO FANDONIE.PER DIEGO DELLA VALLE,PATRON DELLA TOD'S LA CRISI NON ESISTE PER LE AZIENDE CHE SANNO INNOVARE.IN EFFETTI DEIGO DELLA VALLE PUO' SALIRE IN CATTEDRA,IL SUO MADE IN ITALY E' TRA LE PRIME AZIENDE NEL MONDO.MA PURTROPPO IL MONDO DELL'AUTOMOBILE E' BEN DIVERSO DA QUELLO CHE DELLA VALLE IMMAGINA,I PRODUTTORI TEDESCHI SONO COME LE GRIFFE DELLA MODA,MARCHI E QUALITA' VINCENTE.DIFFICILE IMMAGINARE CHE LA FIAT POSSA COMPETERE IN EUROPA CONTRO QUESTI MARCHI.L'ALVEO DEL MERCATO USA E' MENO....
Questi improvvisati della Fiat ci vogliono raccontare perché non fanno automobili in Italia. La banalità è tale che l'indisponenza viene perché ci si vuole prendere in giro con argomenti non convincenti". E' l'attacco al Lingotto portato da Diego Della Valle, intervenendo a un convegno dell'università Bocconi a Milano cui partecipa anche Passera.
Parlando di Made in Italy, Della Valle ha voluto sottolineare che "siamo un settore abituato a fare da sé, siamo imprenditori che non si alzano la mattina e vanno a chiedere aiuti di sorta". Il patron della Tod's ha poi detto che "venerdì qualcuno in maniera molto elegante ha detto con un comunicato stampa che non avrebbe rispettato più nulla... Vorrei chiedere a loro se trovano elegante questo modo di fare". La Fiat è stata presa "con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici progettazione", ha poi affermato, aggiungendo che "se qualcuno venisse dall'estero, tipo la Volkswagen, farebbe belle macchine. La crisi esiste per chi non ha nulla da vendere".
Per Della Valle, per evitare che il made in Italy si trovi in maggiori difficoltà rispetto all'attuale fase economica, "bisogna sbrigarsi e darsi una svegliata, altrimenti andranno avanti solo alcune imprese toniche, magari come acquirenti di altri gruppi stranieri o come prede dall'estero". L'eventualità che gruppi stranieri comprino in Italia "in un mercato aperto può succedere e comunque chi è venuto dall'estero sta valorizzando quello che ha comprato".
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