MILANO 2 SETTEMBRE 2012 CORSERA.IT
CORSERA RASSEGNA STAMPA.SEGNALIAMO CON PIACERE UN OTTIMO ARTICOLO APPARSO SU VOSTRO QUOTIDIANO A FIRMA DI SARA FRANGINI.
MILANO - Anche le cose più scomode, lui, le guardava in faccia. E le raccontava, costringendo tutti a vederle. Comunicava senza filtri, parlava della Chiesa senza paraventi. Quella stessa Chiesa che Carlo Maria Martini definì, nella sua ultima intervista datata 8 agosto, «indietro di 200 anni», piena di burocrazia, di uomini dai riti e dagli «abiti pomposi», che «deve riconoscere i propri errori e deve percorrere un cammino radicale di cambiamento, cominciando dal Papa e dai vescovi».
«Gli scandali della pedofilia ci spingono a intraprendere un cammino di conversione» affermò, suscitando clamore tra i fedeli e silenzio di apparente tolleranza nel Vaticano.
L’OSSERVATORE ROMANO - Che fosse un personaggio scomodo era chiaro da tempo. Forse non è stato un caso che sull’edizione odierna dell’Osservatore Romano non ci fosse traccia della notizia della scomparsa del cardinale e nemmeno sul sito, se non dopo le 15: quando era già visibile l’edizione cartacea che sarà in edicola domani, domenica 2 settembre. L’organo ufficiale della Santa Sede si è occupato dell’Onu che «discute un’ipotesi di una no-fly zone sulla Siria», di «Mombasa a ferro e fuoco», dei danni dell’uragano. Nemmeno una riga sul Cardinale, per dare spazio a notizie che non fanno discutere quanto la scelta di Martini di rifiutare l’accanimento terapeutico, di non volere essere alimentato artificialmente con un sondino. È stata questa sua ultima decisione ad accendere il dibattito in Rete e a riportare, sotto i riflettori, il più ampio tema dell’eutanasia.
MA LA RETE SI SCATENA … – Sui social network rimbalzano messaggi di sdegno, fiducia, sconforto. Ma soprattutto critiche, stoccate verso una Chiesa che, come si legge su Twitter, deve fare i conti con «il no all’accanimento terapeutico di Martini» che è «un esempio per questa classe politica e per la Chiesa». C’è chi invece, come @nicolinimario, si augura che «la strumentalizzazione laicista sulla morte del cardinale #Martini non ne disturbi il ricordo di grande uomo di fede» mentre altri si affrettano a spiegare che tra eutanasia e rifiuto dell’accanimento terapeutico c’è una bella differenza. Sottolineando anche, come fa @liber212, che «la morte del Cardinal #Martini ha scatenato i giornali laici. Ha rifiutato l’accanimento terapeutico, ne fanno un campione dell’eutanasia». I più, però, la vedono come @simonerix: «Il rifiuto del Cardinal Martini è l’immagine di una Santa Romana Chiesa ipocrita» e ricordano il calvario di Peppino Englaro per la figlia. Come @pinturiano che attacca: «Eluana non ha potuto decidere, #Martini sì, dov’è il tuo dio adesso?».
LA DISCUSSIONE SI ALLARGA SUI BLOG – Così, mentre viene aperta la camera ardente nel Duomo di Milano e migliaia di persone accorrono per portare l’ultimo saluto al cardinale, sui social network la discussione si allarga. E invade anche i blog, che non risparmiano critiche a Monti, colpevole di aver «usato Martini per fare propaganda» europeista. L’attacco arriva da Claudio Messora su Byoblu (http://www.byoblu.com/post/2012/09/01/E-Monti-usa-il-cardinal-Martini-per-fare-propaganda.aspx) in un lungo post in cui viene analizzato l’editoriale sul Corsera del presidente del Consiglio che a dire dell’autore strumentalizza la figura del Cardinale citando frasi sull’Europa pronunciate da Martini (anni addietro) e trasformando una lettera di cordoglio «in un vero e proprio endorsment a sostegno dei suoi obiettivi politici».
Twitter: @sarafrangini
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