(AGI) - Roma, 20 set. - "La Presidente della Regione Lazio, Polverini, non poteva non sapere dell'accordo che c'era per la ripartizione dei fondi tra i diversi gruppi del Consiglio regionale. E' quanto ha riferito ieri l'ex capogruppo del Pdl alla Pisana, Franco Fiorito, interrogato dagli inquirenti della Procura di Roma. Fiorito ha parlato di un accordo che prevedeva la ripartizione da parte dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale dei fondi tra i diversi gruppi.
FIORITO,OSSESSIONATO DA RICHIESTA DENARO DA CONSIGLIERI
"Non ne potevo piu', ero ossessionato dalle richieste di denaro da parte degli altri consiglieri del mio gruppo": cosi' Fiorito ha raccontato del continuo 'pressing' subito da parte dei consiglieri nel suo gruppo che continuavano a chiedergli denaro. Secondo quanto si e' appreso ha inoltre parlato di una sorta di "accordo" per la ripartizione dei fondi di tutti i gruppi del Consiglio regionale. Per ogni consigliere appartenente ad un gruppo era prevista l'assegnazione di circa 100mila euro l'anno.
TAORMINA, FIORITO HA CHIESTO A MAGISTRATI DI
INDAGARE
"Accusare e' una parola grossa, Fiorito ha chiesto che l'autorita' giudiziaria proceda per comprendere che i materiali documentari che abbiamo depositato possano portare a una conclusione in tal senso", ha riferito il legale di Fiorito, l'avvocato Carlo Taormina. Sul sistema di elargizione dei fondi ai gruppi consiliari laziali "era un sistema - ha detto - ben collaudato almeno dall'inizio di questo mandato. Il sistema chiama in causa chi decideva ovvero l'ufficio di presidenza regionale da dove partivano le assegnazioni delle erogazioni. Fiorito ha chiesto che si facciano accertamenti su tutti i gruppi perche' i benefici li hanno avuti tutti".
PROCURA, "ALTRI 10 NEL MIRINO"
"Puo' darsi che Fiorito - ha proseguito Taormina - abbia delle responsabilita', ma se le ha lui le hanno tutti". In merito al ruolo della Polverini ha affermato: "sul piano politico sono affari dei politici, ma quello che voglio dire e' che eventuali accertamenti possono essere utili. La Polverini ha avuto una sua lista e un suo gruppo e se ci sono stati privilegi potrebbe averli avuti anche il suo gruppo". Comunque "Fiorito ha detto all'autorita' giudiziaria che se ha commesso errori - ha concluso - e' pronto a pagare".
SI DIMETTE CAPOGRUPPO PDL BATTISTONI
Il capogruppo Pdl, Francesco Battistoni, dopo un incontro con il segretario del partito Angelino Alfano si e' dimesso, mentre la governatrice Renata Polverini a proposito delle voci insistenti di sue dimissioni ha detto: "Qualcuno parla al posto mio: domani c'e' un Consiglio, che e' la sede istituzionale, e poi vediamo" e ha aggiunto: "Non ho chiesto la testa di nessuno, non e' mia abitudine. Il Pdl e' un partito che sostiene la maggioranza, ci ha messo nei guai attraverso delle persone che si sono rivelate poco perbene, a voler essere generosi, e chiedo a questi ragazzi, che hanno avuto un'opportunita' straordinaria potendo rappresentare gli elettori all'interno di un consiglio regionale, che e' ora di tacere".
I militari della Guardia di Finanza, intanto, si sono recati negli uffici del Consiglio in via della Pisana per acquisire nuovi documenti nell'ambito dell'inchiesta. La governatrice Polverini "sta sicuramente considerando l'idea delle dimissioni - afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno -, io la invito a non dimettersi, a tenere duro e a fare pulizia". Diverso l'atteggiamento del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti: "Per salvare le istituzioni ormai c'e' una sola cosa da fare: tutti a casa".
Il leader della Destra, Francesco Storace, sostiene: "Avanti con Polverini, questo si'. Il Pdl ha i suoi problemi da risolvere, non c'e' dubbio, e non puo' pensare che noi siamo turisti della Regione". Netta la presa di posizione del presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario: "Con tutto quello che e' gia' emerso, che altro deve venir fuori perche' la Polverini si dimetta? Quanto ancora dovremo aspettare prima che la governatrice faccia quel passo indietro obbligato e necessario? La Polverini rappresenta la casta che non vuole piegarsi all'etica, perche' si sarebbe dovuta dimettere subito e invece si permette di dire ancora 'si vedra''".
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