Roma 13 Febbraio 2013 Corsera.it di Renato Corsini
Benedetto XVI si è dimesso. Il Festival di San Remo. Due avvenimenti. Uno annunciato l’altro imprevedibile. Oscurano la campagna mediatica dell’innominato di Arcore. Minaccia
Il precedente di Celestino V ( Pietro da Morrone ). Eletto Papa nel luglio 1294 si dimise dopo soli 5 mesi.Bonifacio VIII,suo successore lo confinò nel Castello di Fumone. Dante lo ha ricordato con disprezzo nella Divina Commedia ( Inferno III,59-60 ) come “ colui che fece per viltate il gran rifiuto”. Fu proclamato santo nel 1313, Aveva fondato
Sconcerto nella Chiesa.Un fulmine a ciel sereno. Ora il Conclave. Già si parla di un Papa nero. Grillo con tempismo si è impadronito di un desiderio che il popolo di Cristo non ha mai nascosto che si potesse avverare. Lo ha fatto con riferimento ad Obama. Un segnale della universalità della Chiesa, del Vescovo di Roma successore di San Pietro, il primo degli Apostoli. Oltre le mura della vecchia Europa. Quando Obama venne eletto per la prima volta presidente degli Stati Uniti, Corsera magazine pubblicò un articolo dal tono scherzoso intitolato “ Obama. Il Papa nero” che riproponiamo.
In Vaticano si sta pensando in questi giorni che seguono il trionfo di Obama che il prossimo papa debba finalmente avere la pelle se non nera almeno olivastra. Un Santo Padre che non sia di estrazione ariana. Anche un cardinale latino americano andrebbe bene per il Soglio Pontificio. Insomma uno che non sia un rappresentante della vecchia Europa. Farsi superare dagli Stati Uniti nella ricerca del diverso non va proprio giù alla Curia romana.Tanto più che Obama ha vinto parlando al cuore e con il cuore puntando sull’essere umano fragile, ghettizzato, malato,disperato,affamato, desideroso di vivere la sua vita con dignità. Quella dignità dell’uomo che
Renato Corsini
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