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CORRIERE DELLA SERA OSCAR GIANNINO RISCHIA IL SUICIDIO LUIGI ZINGALES IL CAVALIERE NERO

Roma 8 Marzo 2013 Corsera.it

Luigi Zingales ha rilasciato quest'oggi un'intervista al Corriere della Sera,che titola:Luigi Zingales potrebbe essere lui il prossimo leader di Fare Fermare il declino.Puzza di roba fritta,questa dichiarazione.Luigi Zingales ha fatto fuori il suo rivale politico,come leader,come uomo,come giornalista.Lo ha sputtanato nel mondo,gettando un tale pubblico discredito sull'uomo,che sara' difficile per Oscar Giannino tornare ad avere la sua vita prima.Nessuno gli dara' piu' credito da adesso in poi,rimanendo intrappolato nella sua buffa figura vestita nei notori gessati sgargianti, tipo gangster della Chicago anni '20.Oscar Giannino non ha scampo,e' stato abbattuto come un bisonte che stramazza al suolo prima di incornare la sua preda.Oscar Giannino ha perso tutto,anche la memoria di cosa era,di come si chiamava.La gente lo spernacchia  ululandogli dietro il classico: " a dotto' man do cazzo vai!":Il popolo e' in tripudio quando lo incontra per la strada e ne sbeffeggia finanche i noti ed eccentrici vestiti sgargianti.Quella di Oscar Giannino, la sua nuova veste in forma pubblica, e' ...

diventata carne da macello per le piu' ignobili invettive.Oscar Giannino non avra' mai piu' alcuna credibilita' neanche come giornalista,costretto alla chetichella a lasciare le sue rubriche sparse nelle piu' svariate testate giornalistiche.Oscar Giannino rischia il suicidio,per causa di un amico che gli ha dannato l'anima,purtroppo per sempre.

Ma Luigi Zingales,no,non sara' mai il leader di Fare Fermare il declino,perche' il suo gesto sebbene ineluttabile,e' arrivato troppo tardi,troppo al limite del fotofinish,per essere sincero.Un gesto anchesso ignobile,perche' il professore della Chicago Booth,aveva la disponibilia' dell'informazione probabilmente da sempre.Perche' mai spingere Oscar Giannino al suicidio,proprio prima di portarsi a casa il bottino?

Oscar Giannino avrebbe stravinto le sue elezioni,e oggi sarebbe un deputato della Camera italiana,un leader di un partito con il 5% dei voti e dunque capace di resistere a qualsiasi chiassosa polemica sul suo conto.Ma no,il compagno di avventura,Luigi Zingales ha menato un fendente talmente duro,di cui forse non si e' neanche accorto,che finira' per divorare anche la sua vita,che lo ha macchiato di un gesto infame,quello del tradimento di un compagno d'arme.Non c'e' cosa peggiore.Dividereste il vostro cammino con Luigi Zingales adesso? Io proprio no.Forse mi fumerei una sigaretta con Oscar Giannino,grande adescatore e adulatore di elettori,bisbetico domato,eretico,infangato,tradito,pronto al suicidio,ma pur sempre un eroico combattente,un ganzo della Chicago anni '20,insomma uno che ci ha provato,ma che non ha tradito,non ha infangato nessuno,si e' piegato soltanto all'infamia inoculata alle sue spalle, da un  fiancheggiatore di avventura politica.Le altre verita' di Luigi Zingales,che qui riporta al Corriere della Sera,suonano come le frasi per la discolpa dall'infamia,ma sono torpide,come l'animo da cavaliere nero,che  non si accontenta di averlo fatto fuori,ma ne vuole forse addirittura seppellire la memoria,sostituendosi al suo posto.

 

Potrebbe essere questo il futuro di Luigi Zingales. Lui non lo esclude. Dopo aver reso nota la falsità dell'ex leader Oscar Giannino sul master a Chicago, in una intervista alCorriere della Sera, l'economista spiega di non escludere una sua leadership "nella misura in cui ciò nasce dalla domanda delle persone e non dal mio desiderio personale. L’importante è avere un gruppo dirigente all’altezza, ma fin qui non c’è stata neanche una dichiarazione per dire che ho fatto bene a fare chiarezza. Abbiamo lasciato che Grillo facesse la campagna chiara e trasparente che dovevamo fare noi".

Ritornano sulla vicenda di Giannino, Zingales ha raccontato che "ho chiesto a Oscar di lasciare che un gruppo di persone decidesse sul da farsi. Lui mi ha risposto: non interrompo la campagna elettorale per farmi giudicare da un sinedrio. A quel punto io non ci ho visto più".

L'economista ha aggiunto: "All’interno, ho dato le dimissioni per provare a sbloccare l’impasse. In nove della direzione mi hanno risposto che Oscar stava facendo tanto per il partito e bisognava andare avanti". Ma per Zingales non era accettabile aspettare fino a dopo le elezioni per fare chiarezza. "Noi ci siamo presentati come un movimento nuovo: non potevamo non vivere secondo i nostri stessi criteri. E se fossimo stati zitti per raggiungere il quorum, quale sarebbe stata la conseguenza di lungo periodo? Avremmo distrutto la nostra immagine", ha dichiarato Zingales.

 

 


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