Roma 17 Maggio 2013 Corsera.it
I pm di Palermo Stato-mafia.Giorgio Napolitano citato come testimone al processo, che comincera' il 27 maggio in Corte d'assise. Nella lista dei testi anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, l'ex capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, Giuliano Amato e altri esponenti politici. In totale i testimoni sono 178. Adesso la Corte d'assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, valuterà sull'ammissibilità dei testi: in caso di parere favorevole verrà fissata una data e convocato il capo dello Stato.
LA CORRISPONDENZA CON D'AMBROSIO - L'udienza è in programma lunedì 27 maggio. Napolitano è stato chiamato dai pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi in merito allo scambio di lettere del giugno 2012con il consigliere Loris D'Ambrosio.
LA MORTE E LE LETTERE - Il consigliere giuridico del Quirinale, morto il mese seguente per un infarto, assicurava di non aver mai «esercitato pressioni o ingerenze che, anche minimamente, potessero tendere a favorire il senatore Mancino» (poi ministro dell'Interno e vicepresidente del Csm), il capo dello Stato rispondeva «colpiscono lei per colpire me».
LE INTERCETTAZIONI CON MANCINO - D'Ambrosio nell'arco di quel 2012 era infatti stato intercettato in alcuni colloqui con Nicola Mancino, oggi imputato nella trattativa. In una di queste conversazioni veniva menzionato anche l'allora procuratore generale antimafia, Grasso, che per questo sarà ascoltato. Anche il presidente Napolitano era stato registrato in alcune conversazioni con Mancino, ma la Corte Costituzionale ha ordinato la distruzione dei nastri, nonostante l'intercettazione fosse stata «indiretta» (sotto controllo c'era il telefono del ministro). L'ordine è stato eseguito lo scorso aprile.
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