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ROMA SINDACO ELEZIONI MATTEO CORSINI LA MIA DOLCE VITA CON ROMA:LORENZO JOVANOTTI QUANDO CORSETTI SHANGRI LA GLI DISSE TU NON MI PIACI

Roma 22 maggio 2013 Corsera.it

Roma elezioni comunali.Matteo Corsini candidato sindaco per Roma Risorge, i miei ricordi di Roma.Gli amici,gli amori,i sogni,la storia del cinema.

Lorenzo Jovanotti era grande amico di Kaspar Capparoni,uno dei miei migliori amici.Entrambi sconosciuti dividevamo le baldorie notturne nella Roma degli anni ’80.Lorenzo Cherubini faceva il dj al Veleno,in via sardegna,Kaspar era fidanzatissimo con Lucia Stara,di cui era follemente innamorato.Molte delle feste di quegli anni le abbiamo organizzate noi,come Cotton Club alla LUNA in Via dell’Oca.La vita romana era dolce,assonnata,le serate frizzanti trascorrevano da un aperitivo in Via delle Cornacchie nel locale del compianto Billy Bilancia,per poi proseguire in Piazza Navona,dove una giovanissima Mara Venier,era fidanzata con il proprietario di un bar.Ci si sedeva difronte alle fontane per aspettare gli altri amici e poi proseguire al Bar della Pace,un ritrovo di artistii,di attori,registi.All’epoca girovagavano...

tutti gli attori che sarebbero poi saliti agli onori delle cronache con il San Francesco di Liliana Cavani,tra cui mi ricordo Paco Reconti,ma c’era anche la tormentata coppia del cinema italiano Sergio Rubini e Margherita Buy,con cui ebbi modo di girare anche un film,mi pare Pugni di Rabbia.Al bar della pace,come al Vicolo 48,si radunavano i pensatori dell’epoca,scrittori,filosofi,artistii.C’era anche quel sapore della cultura d’avanguardia,quella che cervava di capire il mondo e correggerne il tiro.Si ,vivevamo ancora con quella pretesa,quegli ideali,cambiare il mondo,farlo diventare migliore.Se oggi spiego questo ai miei figli,pensano sia matto.Ma erano altri tempi,il Liceo artistico di Via di ripetta si incendiava per qualsiasi polemica politica e durissimi erano gli scontri con le altre scolaresche.C’era il Viaggio di Franco Libertucci,le sequenze del suo viaggio in Gabon.Le ricordo come fossero oggi.Gli incontri con la pittrice Simona Veller,si discuteva di arte e dell’assetto di Roma.Ma c’era il grande Giulio Turcato,le bidelle del Liceo lo informarono che qualcuno aveva dipinto una voluminosa falce e martello rossa,proprio sulla facciata della scuola e lui bofonchiando disse:” Embe’,che c’e’ di male.” Era ung rande comunista o un pensatore libero? Leggevamo il tempo sui quadri di Braque,Picasso,Van Gogh.Era quel tempo maledetto,infangato dalla battaglia politica,di cui ci siamo nutriti,il tempo della rivoluzione culturale,di jack Keruoac oppure dell’Uomo ad una Dimensione di herbert Marcuse,ma su tutti sovrastava la solitudine dell’esistenzialismo di Jean Paul Sartre oppure le serate trascorse difronte al caminetto di Lucine il magnifico protagonista delle Illusioni perdute di Honore de Balzac.Era il nostro un grande pensatoio di idee,di sogni e creativita’.E poi quel tiepido sapore rivoluzionario,si spense piano piano,sebbene io resistessi,affidando i miei sogni alle buone letture e alla scrittura di libri complicati e difficili,di cui forse adesso sento il bisogno di pubblicare.Adesso forse dopo venti anni di brutale aggressione delle televisioni commerciali di Silvio Berlusconi e’ giusto contrastare la massificazione con le nostre idee originali.E dunque abbiamo imparato a conoscere il mondo anche attraverso l’estetica,la filovia del giusto,del cambiamento.Mi ricordo le vignette che all’epoca apparivano sui giornali,tra cui:Cosa fa un giovane di sinistra dopo la rivoluzione mancata? Va in palestra.Prendevano piede le prime palestre di Body Building a Roma,c’era quella in Via Stefano Porcari la Budokan,che Alberto Marozzi rese celebre in uno dei film del suo amico Carlo Verdone.Alberto era amico della mia compagna Paola Pireddu,in arte Pamela Prati,ma all’epoca era praticamente sconosciuta,Pamela Prati,una giovane e coinvolgente ragazza sarda con un passato tempestoso,che divise la mia vita e il mio loft a Trastevere,insieme a me,difronte al camino acceso,mentre io scrivevo dei buoni libri e mi occupava di filosofia,lei muoveva i primi passi nel mondo dello spettacolo.Era piena di amiche rese celebri da Playboy o Playman,da Tini Cansino,Serena Grandi,Karina Huff,ecc.ecc.Per me erano giornate coinvolgenti.Marozzi distraeva le mie giornate di riflessione filosofica,venendoci a prendere con una bellissima e fiammante Volvo Station Wagon per andare a mangiare a Fregene da Tony o da Mastino.Era l’estate del 1982,della coppa del mondo di Paolo Rossi,era l’estate che incendiava l’Italia e giu’ di li,decidemmo insieme a Kaspar e Lorenzo di organizzare una festa allo Shangri la di Torvaianica,non mi ricordo bene chi avesse conosciuto il corpulento proprietario Corsetti,che giungemmo a trovare nella sua tana.L’accordo era per l’intera estate,serate per rigenerare la sua discoteca caduta in disgrazia.Ma il corpulento Corsetti squadro' con sguardo dardeggiante il giovane e timidissimo Lorenzo e decise che non gli interessava,anzi non gli piaceva affatto.Fu proprio qualche settimana dopo che Lorenzo Jovanotti divenne famosissimo con una delle sue prime canzoni.La discoteca Shangri la di Torvaianica,al contrario, da allora non si e’ mai ripresa.Qualche anno dopo divenne famossissimo anche Kaspar Capparoni,bravissimo attore di teatro(venti anni di gavetta con Patroni Griffi),con la serie TV su Capri e poi con il commissario Rex.Ebbi modo di sentire Lucia Stara,all’epoca la fidanzata di Kaspar,che mi disse,pensa Corsetti adesso cosa pensera’ ?

Sono fotogrammi che fanno parte dei miei ricordi di adolescente,quando Roma ti getta ai piedi i suoi tentacoli provocatori,le sue miscellanee inebrianti.Per dire che ci sono migliaia di persone che ho conosciuto e di cui rivedo i nomi e che oggi faccio fatica ad attribuirgli il nome,ma quasi tutti,sono adesso in televisione.Roma gli ha raccolti quasi tutti,erano e facevano parte di quella bella Roma degli anni ’80,in cui in poche strade della movida,ci si conosceva tutti.Nascere e crescere a Roma ti unisce in una sola cosa con la citta’.Poi le strade si dividono,come si sono ad esempio divise con Francesco Escalar,un ragazzo eccezionale,un grandissimo fotografo,che abbiamo perduto da poco.A lui ad esempio intitolerei una Piazza,dedicherei una mostra permanente,inno all’amicizia,perche’ poche persone come lui,hanno ben saputo interpretare questo senso profondo del significato della societa’.

Mi vengono in mente i flash di un Claudio Risi al Castello,innamoratissimo di una ragazza di colore,protagonista di uno dei suoi film,mi pare Dagobert,la danzatrice del ventre.Mi ricordo i flash con Ugo Tognazzi e Dino Risi,le giornate trascorse a cavallo sulla neve da qualche parte in Abruzzo.Ricordi scaduti che mi ritornano a galla,uniti dal sottile filo della gratitudine e dall'allegria.C'era una nostra amica che qualcuno mi ha detto e' diventata una pornostar.Quello che bevo nei ricordi e' un distillato di fotogrammi,immagini inebrianti e confuse,che cerco di riordinare,ma che fanno parte di me da sempre.Se torno indietro rivedo Ponte Milvio e il mio amico Cecconi,che forse mi portavo dietro dalle elementari alla Ferrante Aporti di Via Antonio Serra,una copiosa cicatrice intorno al collo,uno dei primi amici borgatari che ricordi di aver frequentato.All'epoca,le divisioni sociali si sentivano eccome e la stessa Collina Fleming,aveva una sorta di confine a meta' della Via Bevagna e scendendo poco in avanti sulla Via Flaminia,Ponte Milvio,era piena borgata.Al Fleming c'era un gendarme buono,una sorta di Robin Hood,amico di tutti e cintura nera di karate',un tal Sandro della Ciana,che ricordo con particolare affetto.Leggendari anche i suoi due cugini,fruttaroli del mercato,fortissimi,che alle volte vennero in nostro soccorso,quando dalle borgate arrivavano le bande disposte allo scontro per le solite liti scoppiate per futili motivi.Ma all'epoca c'era per Roma anche questo,lo scontro tra bande,tra gang di giovani.

C'era la Roma Bene,e quella dei Borgatari.Con Cecconi e altri amici era divertente giocare a pallone,e spesso salivano sui filobus per conquistare Roma,finire a Porta Portese per acquistare i Jeans,oppure i cappotti della marina militare americana.Era l'epoca in cui si acquistavano i dischi di vinile,dei Beatle o dei Rolling Stones.Ma c'era ad esempio anche Marco Gallusi,giovane studente in giurisprudenza,che mi tormentava con l'idea che un giorno sarebbe diventato NOTAIO.Lo incontravo spesso,studiosissimo,che venne spesso bocciato agli esami notarili.Sono passati venti anni e l'altro giorno,vicino da Vanni,ho visto la sua targa dorata sulla facciata di un palazzo c'era scritto MARCO GALLUSI NOTAIO IN ROMA.Ne sono stato molto felice,conosco bene il sacrificio dietro quella targa dorata,i sogni di quel giovane studente di giurisprudenza che sognava un giorno di possedere una barva a vela e portarla a Cala Galera.Il suo sogno l'ha realizzato,a Cala Galera non l'ho ancora visto.

1° puntata continua


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