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USA ECONOMIA BUFFETT SHUTDOWN CAOS NUCLEARE ITALIA RISCHIO DEFAULT COME LE TORRI GEMELLE

New York 8 Ottobre 2013 Corsera.it dalla nostra redazione di New York Matteo Corsini Sono arrivato forse in tempo,perche' qui il pmeriggio e' freddo e la notte si appresta ad esserlo altrettanto.Gli Usa devono fronteggiare lo shutdown,in pratica l'impossibilita' di utilizzare altro denaro per pagare il debito pubblico americano.Gli Stati Uniti rischiamo un caos economico nucleare,come lo ha chiamato il guru della finanza Warren Buffet,che paventa come il default americano preluderebbe ad un terremoto sui mercati finanziari mondiali.L'America corre sul filo della lama di un rasoio e mi domando allora,come noi,in Italia non corriamo un rischio ben peggiore,senza essere in grado di stampare moneta,di attingere a risorse extraordinarie per far fronte all'abnorme debito pubblico che pesa sulle nostre spalle.Se l'America,la grande America puo' fallire senza stampare moneta,non possiamo fallire noi? E' il primo caso di rischio default nella storia americana,una vertigine,uno tsunami che investirebbe l'Europa,travolgendola come un fuscello.L'Italia salterebbe dopo pochi minuti,come una delle due torri gemelle,investite dal primo aereo.Imploderemmo andando in fiamme e il nostro debito si trasformerebbe in carta straccia,lasciando milioni di risparmiatori con il cerino in mano.E' follia pura quella che si vive oggi in America,follia della giostra della politica,che non sa deporre le armi,quando e' necessario.Le incertezze politiche americane,il profilo del .... caos finanziario,sono campanelli di allarme che non vanno sottovalutati in Italia,perche' noi siamo una piccola appendice di quella grande nazione.Stiamo tremando,siamo inermi difronte a questo colpo di tosse se si dovesse propagare.Lo sappiamo tutti.La tempesta perfetta potrebbe tentare gli speculatori dei mercati finanziari,alimentando una corsa al rialzo dello spread italiano.Siamo lontani anni luce dagli Usa,c'e' un intero oceano che ci separa da loro,ma mai come in questo momento,la nostra fragilita' potrebbe mandarci al tappeto.L'Italia vive momenti drammatici economia che ristagna,depressione,perdita del potere di acquisto che travolge ormai ogni settore.L'economia in Italia vive del mercato nero,di scambi,di investimenti di pietre preziose,diamanti,gioielli,sterline d'oro.La corteccia dell'impresa italiana e' spazzata via.Mi domando cosa ancora stiamo aspettando di uscire dall'Euro,chiedere a gran forza che la BCE prenda a stampare moneta anche per noi.Se gli USA non si salvano senza questo marchingegno di politica monetaria,figuriamoci noi,ultima ruota del carro.Siamo stufi,credo anche voi,dobbiamo reagire,prendere d'assalto le nostre istituzioni,prima che sia troppo tardi.Anche se credo che gia' lo sia. Matteo Corsini da New York vuoi scrivere al dr.Matteo Corsini scrivi a redazione@corsera.it «Dico no allo shutdown e alla minaccia di creare un caos economico». È il monito del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante una conferenza stampa sullo stallo economico che ha bloccato il Paese. La Camera americana ha infatti bloccato il rifinanziamento del bilancio statale in protesta contro le politiche sociali dell’amministrazione Obama e diversi servizi di livello statale sono chiusi. Insieme al cosiddetto shutdown si è registrato l’innalzamento del debito del Paese LA TELEFONATA - Obama martedì ha avuto un lungo colloquio telefonico con il repubblicano John Boehner chiedendogli di votare un provvedimento che permetta al governo di continuare a prendere in prestito denaro, innalzando dunque il tetto del debito. Nel corso della telefonata ha anche invitato lo speaker della Camera a tenere immediatamente un voto per riaprire il governo ponendo fine allo shutdown. ESTORSIONE ROUTINARIA - In conferenza stampa ha poi ribadito quanto detto a Boehner: «Sono pronto a discutere con i Repubblicani, ma non tratto fino a che una parte estrema dei repubblicani continuerà a costringere lo speaker della Camera a porre minacce all’economia Usa», ha ribadito Obama. «Non è possibile minacciare la recessione perché si sono perse le elezioni. Non è così che funziona. Non possiamo rendere la routine dell’estorsione una parte della nostra democrazia. Non è possibile affrontare tutto questo ogni tre mesi». LONTANI DALLA REALTÀ - E, ricordando il declassamento subito dall’agenzia di rating Standard & Poors, evidenzia come tutti «dovrebbero aver imparato la lezione del 2011». Invece Obama vede «troppa gente lontana dalla realtà, che ha perso contatto con la vita reale. E questo mi rende molto nervoso». Il presidente si rivolge poi a quei repubblicani che «in privato dicono di essere d’accordo, poi però in pubblico sono minacciati dagli estremisti e dalla loro agenda. Temono molto di più le critiche del Tea Party che il partito democratico». Se la Camera non approverà a breve l’innalzamento del tetto del debito, «gli Stati Uniti non sarebbero piu’ in misura di assolvere a tutti i propri obblighi finanziari per la prima volta in 225 anni». DEFAULT BOMBA NUCLEARE - «Come ha detto Warren Buffett, il default sarebbe una bomba nucleare, un’arma troppo orribile per solo pensare di usarla», ha sottolineato Obama citando il noto miliardario, sottolineando anche che questo «ricatto inaccettabile» « rovina l’immagine degli Stati Uniti. Dobbiamo alzare il tetto del debito perché dobbiamo pagare i nostri debiti, non perché ne facciamo di nuovi. Non c’entra nulla la responsabilità fiscale». Il rischio di default, il primo nella storia americana, ha attirato l’attenzione dei grandi partner commerciali, su tutti la Cina. E a Pechino il presidente assicura: «Gli Stati Uniti hanno sempre pagato il conto e continueranno a farlo». WALL STREET PEGGIORA - Immediata la reazione della Borsa americana. Wall Street peggiora dopo i commenti sui rischi di un default degli Usa. Il Nasdaq arriva a perdere oltre il 2%, e ore è a -1,85%, mentre il Dow Jones cede lo 0,77%.

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