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WALL STREET STANDARD & POORS NUOVO RECORD MA SE LA BOLLA SI SGONFIA?

A Wall Street è record. Ma all’insegna dell’ipertensione. Basta guardare l’indice Standard & Poor’s 500, che raggruppa le 500 più grandi società quotate alla Borsa di New York: è più completo rispetto al Dow Jones (che sintetizza solo qualche decina di quotazioni) e al Nasdaq (concentrato solo sui titoli tecnologici). Ebbene, lo Standard & Poor’s 500 è ai massimi di sempre, ampiamente sopra i 1.700 punti. Ma, rispetto al passato, qualcosa si è perso. E’, a suo modo, la cosiddetta “tranquillità di lungo periodo”. Wall street nuovi record,ma se la bolla si sgonfia? Mentre in Italia la recessione economica spazza via le nostre citta' come una tempesta perfetta,negli USA,la borsa vola di record in record.negli Stati Uniti si stampa moneta,in Italia si incrementano le tasse,il rigore fiscale spegne il rilancio delle imprese,insomma corriamo verso l'Inferno senza capire che siamo perduti in un incubo. A Wall Street è record. Ma all’insegna dell’ipertensione. Basta guardare l’indice Standard & Poor’s 500, che raggruppa le 500 più grandi società quotate alla Borsa di New York: è più completo rispetto al Dow Jones (che sintetizza solo qualche decina di quotazioni) e al Nasdaq (concentrato solo sui titoli tecnologici). Ebbene, lo Standard & Poor’s 500 è ai massimi di sempre, ampiamente sopra i 1.700 punti. Ma, rispetto al passato, qualcosa si è perso. E’, a suo modo, la cosiddetta “tranquillità di lungo periodo”. Passata la Grande Depressione degli anni ’30, la seconda guerra mondiale e gli anni immediatamente successivi, dal 1950 al 1995 questo indice che ben riassume Wall Street era sostanzialmente cresciuto sempre, con una certa stabilità. Qualche “alto e basso” c’è stato, certo, ma il trend di lungo periodo è stato solidamente e stabilmente ancorato al rialzo. Poi, dal 1995, le cose sono cambiate. E sono iniziate le pareti quasi verticali, in salita come in discesa. Prima l’accelerata del boom high tech, con il picco nel 2000, lo scoppio della bolla e la successiva rapida (e ripida) discesa. Poi è arrivata una nuova accelerata, spinta dal mattone rampante, terminata con un altro record nel 2007 e seguita da una nuova discesa verticale, tra mutui subprime, crac di Lehman Brothers e grande recessione. Quindi, dal 2009 ad oggi, ecco una nuova impennata, fino ai record storici di questi giorni (con Google che ha appena sfondato il tetto di mille dollari ad azione). La lezione? Tanti anni fa i guadagni in Borsa erano, in media, più probabili e contenuti. Oggi, invece, sembrano più difficili e consistenti. Per i fortunati che l’azzeccano.

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