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COPPA ITALIA SCONTRI DA FAR WEST ARRESTATO DANIELE DE SANTIS ULTRA' ROMANISTA

Roma, 4 mag. - E' stato arrestato per tentato omicidio Daniele De Santis, il 48enne romano, gia' noto alle forze dei polizia, titolare di un esercizio commerciale e sospettato di aver avuto un ruolo di primo piano nel gravissimo ferimento di un tifoso napoletano prima che si giocasse la finale di Coppa Italia, davanti a 62mila spettatori. Stando a una prima ricostruzione, pare che De Santis abbia provocato i tifosi napoletani lanciando loro dei fumogeni. Alla violenta reazione dei campani, l'ultra' giallorosso risposto esplodendo dei colpi d'arma da fuoco. . Un regolamento di conti tra ultrà. Una faida tra violenti. Sembra essere questo lo scenario in cui ieri è maturato l’agguato a colpi di pistola fuori dallo stadio Olimpico in cui sono rimasti feriti tre tifosi del Napoli prima della finale di Coppa Italia con la Fiorentina. LA SVOLTA A finire in manette è Daniele De Santis, anche lui ferito e ricoverato in ospedale con una gamba rotta. L’ultrà della Roma è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di tentato omicidio. Sarebbe lui il responsabile del ferimento dei tre tifosi del Napoli. Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe provocato i tifosi napoletani lanciando fumogeni contro di loro. Alla loro violenta reazione l’uomo avrebbe risposto esplodendo colpi di pistola. L’ASSALTO Il dramma è andato in scena su via di Tor di Quinto. Un drappello di napoletani è assalito a tradimento da un gruppetto di ultras romanisti. Non dovrebbero essere lì. Non ce n’è motivo. Oltretutto la Roma non gioca neanche la partita. Ma siccome i romanisti odiano i napoletani, e viceversa, e tra le due tifoserie sono continue risse da anni, questi ultras giallorossi avrebbero deciso di «approfittare» dell’occasione per un regolamento di conti. IL PRECEDENTE E qui spunta De Santis, 48 anni, titolare di un chiosco di fiori. L’uomo ha precedenti di polizia. È uno dei capi della curva giallorossa. In curva lo conoscono come “Gastone”. Nel 2004 fu tra capi ultrà della Roma che bloccarono il derby nel 2004. La partita venne fermata in seguito alle pressanti richieste dei leader delle curve per le voci, poi rivelatesi infondate, della morte di un bambino investito da un’auto della polizia. L’ultrà avrebbe scavalcato, con altre persone, il recinto di gioco. Al processo per quei fatti tutti gli accusato se la cavarono con la prescrizione. Testimoni raccontano che ieri le due fazioni si sono scazzottate confusamente e che ci sia andato di mezzo anche lui. Lo stradone di via Tor di Quinto è infatti un non-luogo di capannoni, show-room, piccoli vivai. Qui hanno parcheggiato i pullman che venivano da Napoli. Qui li aspettavano per un assalto in piena regola, nascosti dietro gli alberi. Romanisti contro napoletani. Ed è stato subito il caos. Tra le botte e le urla. Spunta una pistola. A terra resta tre tifosi napoletani. Feriti. Ciro Esposito, trentunenne di Secondigliano, è gravissimo per il colpo all’addome: il proiettile gli ha attraversato la pancia e si è bloccato tra le vertebre. All’ospedale San Pietro gli hanno suturato un polmone, poi l’hanno trasferito al Gemelli, in condizioni critiche. Fonti mediche definiscono la situazione «disperata. Saranno determinanti le prossime 24 ore». LA VENDETTA Ma la follia in via Tor di Quinto non è finita. I tifosi del Napoli, terrorizzati dalla raffica dei proiettili, si riparano come possono. Quando però terminano i colpi della pistola, ma qui ci si addentra nelle voci, è il momento di soccorrere i feriti e di vendicarsi dello sparatore impazzito. De Santis finisce a sua volta vittima di un pestaggio selvaggio. La polizia lo ritroverà a terra, svenuto, nello spazio di un vivaio. Poco distante dai fiori c’è la pistola che ha sparato. In quel vivaio, dove l’uomo è stato trovato esanime e dove era la pistola che avrebbe sparato, la squadra scientifica ha lavorato a lungo. «Il ferimento dei tre ultras - faceva sapere ieri la questura di Roma con un comunicato ufficiale - non sembra essere collegato a scontri tra tifosi, ma avrebbe cause occasionali». Ora che si comincia a capire com’è andata sappiamo che quel comunicato era un eufemismo per alludere all’imprevedibilità del caso di un ambulante armato e fuori di testa. Ma era anche, in tutta evidenza, un modo per defilarsi da eventuali accuse di sottovalutazione.

Comments (1)

  1. 30/11/2012
    30.11.2012

    Con tutti gli stratagemmi messi in campo non sono riusciti neppure a doppiare Renzi, mi chiedo quindi: ma alle politiche dove c..... pensano di recuperare i voti per vincere? Saluti Francesco e forza Renzi.

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