Roma 19.4.2009 (Corsera.it) di Matteo Corsini
David Sassoli è il primo che ha abbandonato il baraccone che affonda,solo alla notizia che Silvio Berlusconi ha dichiarato che in Rai ci saranno volti nuovi,al conduttore filodemocristiano gli è apparsa l'orticaria e anche lui ha fatto una scelta di campo infilandosi nelle liste politiche del PD alle prossime elezioni europee. Peccato che la sua notorietà l'abbiano pagata gli italiani e non la sua famiglia .Silvio Berlusconi ha messo sotto tiro la Rai,il giornalismo che serpeggia nelle sue vene come un virus e che a suo dire non rispecchia il gradimento che ottiene giorno per giorno da parte degli italiani.Anno Zero è sotto tiro per le vignette di vauro,Marco Travaglio imbellettato e compiaciuto della sua immagine aristocratica,ad un passo dal bavaglio.Insomma nessuno combatte ad armi pari,ma con la materia dell'inganno e del tradimento.La locomotiva berlusconiana dell'informazione è in movimento,precede il sisma tellurico che si scatenerà a breve dentro la Rai,il parco giochi della politica,l'istituzione dove le conduttrici e le ballerine devono passare in rassegna il pene floscio dei suoi dirigenti,dove la raccomandazione è l'unica perla informatica,anche gli attori alla Lando Buzzanca senza la spinta degli ex missini non avrebbe più calcato la scena del tubo catodico.Assistiamo a questo valer dentro il bordello dell'informazione,in cui gli stessi giornalisti sono schierati da una parte all'altra,incapaci di criticare poi il proprio schieramento .L'Italia corre un pericolo dittatoriale estremo,dove due schieramenti egualmente potenti ed omogenei,si contendono gli interessi del paese.Che non parlino quelli di sinistra della libertà di informazione e quelli di destra.
Mi domando cosa ci azzecca il giornalismo nella politica bipolare.
Anche Michele Santoro che è un bel mago dell'informazione in realtà è affiancato alla sua aprte politica,che difficilmente mette sotto tiro,se non per quella critica political correct che cerca di spronare i suoi a fare qualcosa di sinistra.Ma i suoi occhi sono foderati di prosciutto,anche Marco Travaglio la cui opera è forse oggi divenuta essenziale per le sorti della democrazia in questo paese,è preciso e puntuale,ma ormai è l'icona di una certa informazione di partito,pulita,imbellettata,sprizza orgoglio e narcisismo.
L'AQUILA - Il presidente del Consiglio Berlusconi, alla sua settima visita nelle zone terremotate, risponde punto per punto al leader del Pd Franceschini, che lo ha attaccato su nomine Rai, referendum e 25 aprile.«Non riesco a capire chi abbia dato quelle notizie, che sono comunque infondate - ha detto il premier riferendosi alle presunte nomine in Rai dopo il vertice Pdl-Lega -. I nomi che ho letto stamattina sui giornali non saranno assolutamente i nomi che emergeranno, perché credo che il direttore generale, lo so perché mi è stato riferito privatamente dai consiglieri, abbia intenzione di una innovazione vera con nuovi nomi e facce più giovani».
«NON SI ATTACCHI NESSUNO» - «Le nuove nomine si faranno da parte degli enti e il presidente del Consiglio ha solo suggerito di non farle a spizzichi e bocconi, ma di fare un lavoro organico per dare alla Rai quella funzione di servizio pubblico che oggi è molto lontana dallo svolgere - ha spiegato Berlusconi -. Di questo si è parlato: che in Rai non si attacchi nessuno, a partire dall'opposizione, perché questa è la nostra filosofia. E io ho ricordato che la Rai è un servizio pubblico pagato con i soldi di tutti i cittadini». Berlusconi ha risposto così alle critiche dell'opposizione sui vertici organizzati nella sua abitazione romana: «Abbiamo fatto un vertice che non era un vertice ma una colazione di lavoro. Perché lo facciamo nella sede della presidenza di Forza Italia? Perché il presidente Berlusconi ha un grande senso del denaro pubblico. E spesso non lavora a Palazzo Chigi perché gli capita di fare telefonate che non sono propriamente della Presidenza del Consiglio, e non si sente quindi di impiegare soldi pubblici per cose che non siano relative al servizio pubblico che svolge».
«MEDIA NON RAPPRESENTANO ITALIA» - Il Cavaliere si è poi lasciato andare a un nuovo attacco contro i media. «Posso fare uno sfogo?» ha esordito, dicendo che i mezzi di comunicazione sono «incapaci di descrivere l'Italia di oggi». «Mi è arrivata una nota della Farnesina in cui si mostrava l'apprezzamento dei capi di governo dei maggiori Paesi dell'occidente - prosegue il premier -. L'apprezzamento che mi riguarda personalmente è del 73,5%: di gran lunga superiore a quello dei premier di altri Paesi. Ma leggendo la nostra stampa si ha un'impressione diversa. Il mondo dei media non rappresenta l'Italia di oggi». L'informazione italiana «è fatta da protagonisti nati molto tempo fa, che da tanti anni fanno quel mestiere e sono rimasti a rappresentare un'altra Italia, che non è quella oggi vicina al governo e al presidente del Consiglio, quella che si riconosce nell'azione di governo e del premier». A chi gli chiede se si riferisce in particolare a Michele Santoro, Berlusconi risponde: «No, parlo in generale».
25 APRILE: «FORSE CI SARÒ» - «Sto riflettendo e probabilmente sarò anche io in campo il 25 aprile - ha detto Berlusconi rispondendo all'appello di Franceschini perché partecipi alle celebrazioni del 25 aprile in segno di unità -. Non ho mai partecipato alle celebrazioni perché credo ci sia un'appropriazione del 25 aprile da parte di una sola parte politica».
REFERENDUM - Infine sul referendum, alla domanda se andrà a votare Berlusconi risponde in modo affermativo: «Sì. Ho sempre votato». E sull'ipotesi di accorpamento per evitare sprechi: «Stanno esaminando l'ipotesi del rinvio. Ho visto i conti, i risparmi sarebbero intorno ai 50 milioni di euro. Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto».
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