Milano come Saigon una citta' che muore vittima dell'inquinamento corrosivo delle polveri sottili.Gli orrori di una guerra di cui nessuno conosce quando ne sara' la fine.
La citta' funerea cimitero della societa' civile, che corre verso il progresso, ma che forse oggi si deve interrogare, se i suoi cittadini sono ad un bivio per evitare la collisione con l'imponderabile .Qui non e' la paura della tragedia nucleare come Chernobyl, qui siamo difronte al virus letale dell'inquinamento del pulviscolo immateriale che genera tumori, infezioni, pandemie, che puo' fare un massacro della popolazione, silenziosamente come gas letale.Milano come Saigon una citta' moderna che piega le ginocchia difronte alla massa opaca fuiligginosa delle scorie industriali del troppo riscaldamento perche' la societa' moderna e' incapace di fronteggiare la vita senza le sovrastrutture della civilta' :acqua calda, riscaldamento, fuoco per cucinare . Acqua calda e riscaldamento sono le prime cause dei nostri malanni, dei raffreddori, delle febbri.Il corpo umano si indebolisce al freddo ed e' costretto a sovralimentarsi e poi a iperriscaldarsi lasciando che agenti esterni riproducano le difese che l'organismo umano produce autonomamente.L'effetto serra comunemente noto di cui siamo vittime coscienti, che ogni giorno autoalimentiamo, causa dell' inferno sulle terra.
Il caos di Milano, il riflesso di una citta' accecata da un gas letale, come molti anni fa era Saigon mito leggenda della devastazione, della cecita' umana, di cio' che noi definiamo progresso.
Matteo Corsini
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