E' uscito questa mattina su Il Sole 24 Ore a pagina 9 un intevento del professore francese Gilbert Achcar sull'orribile omicidio del suo allievo Giulio Regeni.Lo stesso difende quelli che definisce i "referenti di Giulio " ovvero il corpo docenti della sua universita',dall'accusa della stampa internazionale,di aver spedito un giovane ricercatore incontro alla morte,poiche' conoscevano tutti il rischio potenziale di effettuare ricerche e studi sui sindacati indipendenti egiziani,poiche' come prevedibile Giulio Regeni sarebbe entrato in contatto con gli esponenti piu' invisi al regime militare di Al Sisi.Accusare i refernti di Giulio per Gilbert Achcar equivale ad accusare lo studente di " aver scientemente voluto mettere a repentaglio la propria vita " che in altre parole significherebbe accusarlo di essere "egli stesso responsabile della prorpria morte ". Le accuse della stampa internazionale e di quella italiana sono assurde "illazioni che sarebbero potute venire direttamente dai servizi di sicurezza egiziani ,se avessero riconosciuto di aver commesso il crimine".Argomento questo che riprende l'analisi politica effettuata da Sergio Romano, in un recente articolo apparso sul Corriere della Sera alcune settimane orsono,in cui tratteggiava lo scenario storico, nel quale convive il regime militare di Al Sisi,quello della lotta al terrorismo fondamentalista dell'Isis.
Per il professor Gilbert Archcar le accuse rivolte ai referenti del ricercatore sono infamanti e indegne,poiche' come scrive "non vi era nulla di straordinario nella ricerca effettuata da Giulio Regeni ".Le investigazioni della polizia devono dunque rivolgersi altrove,ma non certamente nella scia di quella teoria internazionale che vede negli studi del ricercatore la causa del suo efferato assassinio.
Condivido le parole del professor Gilbert Archcar, che credo siano illuminanti del perverso meccanismo mediatico che ha immediatamente fatto mercimonio della morte di Giulio Regeni,contestualizzandolo in un palcoscenico di misteri segreti spie e controspionaggio,che probabilmente appartiene piu' alla fantasia che alla realta'.
Se le reicerche di Giulio Regeni,secondo quanto afferma il professor Gilbert Archcar,sono da considerarsi del tutto estranee alla vicenda del suo assassinio,ci domandiamo quale sia allora il movente o chi davvero era entrato in conflitto con il ricercatore fino al punto di volerlo massacrare torturandolo infliggendogli una pena drammatica,per poi farlo ritrovare sul ciglio di una strada di periferia.
C'e' un motivo logico a sostegno della tesi del professor Gilbert Archcar,ovvero che qualora Giulio Regeni fosse stato effettivamente nelle mani dei servizi segreti egiziani ,una volta torturato e ammazzato,sarebbe stato piu' conveniente farlo sparire, senza poi dover rendere conto della sua morte all'opinione pubblica internazionale.In questo senso la tesi del professor Gilbert Archcar capovolge completamente le tesi della stampa internazionale e apre una finestra nuova sui reali motivi della morte del ricercatore.Ad uccidere Giulio Regeni potrebbero essere stati proprio gli esponenti piu' estremisti dei sindacati indipendenti o elementi fondamentalisti della jihad, interessati a destabilizzare la giunta militare di Al Sisi.
L'omicidio di Giulio Regeni abilmente mascherato da efferato omicidio politico, suggerisce, secondo il professor Gilbert Archcar ,che le ferite, le torture subite dal suo allievo,siano state effettuate da chi ha interesse a destabilizzare il regime militare egiziano, usando l'opinione pubblica come grimaldello per forzare la porta pricipale dell'Egitto.
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