L’Isis è entrata nel traffico di migranti. E usa il denaro ricavato per finanziare la guerra contro l’Occidente. Oltre che per far tornare in Europa i miliziani che hanno combattuto in Siria e in Iraq.Ma quello che ormai emerge chiaramente e' l'accordo tra Isis Mafia e Sacra corona .Le mafie italiane consentono gli sbarchi in Italia.Non vi e' infatti dubbio che il solo motivo per il quale in Italia non si sono verificati episodi di terrorismo jihadista e ' un business da centomiliardi di euro annui.I servizi segreti italiani sono a conoscenza degli accordi tra le Mafie italiane e le organizazzioni islamiche legate all'Isis che regola il traffico di migranti, ma sopratutto l'espianto di organi.Sono centinaia i bambini che scompaiono lungo le vie del traffico dei migranti.Gli organi vengono espiantati per essere venduti clandestinamente in Europa e negli USA.Migranti traffico di armi droga organi sono questi i prodotti della ragnatela del terrore che sbarca in Italia ogni giorno portando con se disperazione ,malattie infettive .armi droga.(Corsera.it)
di Dina Galano
Un’inchiesta dello scorso marzo potrebbe svelare un nuovo aspetto dell’immigrazione clandestina: il coinvolgimento diretto della mafia siciliana nella gestione degli arrivi per mare. Tutto ha inizio con l’arresto di due pescatori siciliani, secondo gli inquirenti appartenenti al clan Brunetto, affiliato alla famiglia dei Santapaola. I periodici sbarchi sulla costa del ragusano, tra Capo Passero e Pozzallo, hanno corroborato la tesi investigativa sull’esistenza di un’organizzazione attiva sul territorio con funzioni di assistenza a terra e di sostegno logistico. Sull’ipotesi indaga la procura di Siracusa e la direzione distrettuale antimafia di Catania che a marzo ha disposto una cinquantina di fermi. Tra le particolarità di quel filone d’indagine, la collaborazione con trafficanti di origine egiziana impegnati nel raggruppamento dei profughi nordafricani e nel loro trasferimento verso l’Italia. Una volta raggiunta la costa siciliana, la “nave-madre” lasciava ai pescherecci italiani il compito di percorrere gli ultimi metri fino alla riva. Due giorni fa, è stata riscontrata la stessa dinamica, poi intralciata dall’intervento della Guardia di finanza. «Il natante è stato avvistato in acque internazionali ed è stato scortato fino alla costa. Era dotato di un piccolo gommone a...
La denuncia arriva dall’Ucrif, l’Unità centrale per la prevenzione dell’immigrazione clandestina della polizia spagnola, che in un dettagliato rapporto trapelato ieri rivela il nuovo business dello Stato islamico.
Con i profughi sbarcano in Spagna jihadisti e terroristi. In modo simile a quanto già scoperto dai nostri 007 per l’Italia. Madrid è utilizzata anche da sospetti terroristi che proprio in Italia devono tornare. Stessa storia per jihadisti francesi che rientrano a Parigi e tedeschi che rincasano a Berlino. Da trentamila a centomila, secondo la stima della polizia iberica, sono i giovani europei (figli della prima generazione di immigrati) partiti per la Guerra santa in Medio Oriente. E che ora stanno tornando. Mescolarli al flusso dei profughi è il trucco che l’Isis ha scoperto da tempo per permettere ai miliziani un viaggio sicuro. Gestire direttamente questo traffico è invece la novità rivelata dalle indagini in corso in Spagna, partite lo scorso novembre dallo smantellamento a Madrid di una rete per introdurre clandestini dalla Siria. A gestirla sei persone, iracheni e libanesi con appoggi in Turchia e America Latina. «Le indagini - scrive l’Ucrif - hanno dimostrato che in un solo mese questo gruppo ha guadagnato oltre 100mila euro». E aggiunge: «La destinazione finale di questo denaro non è ancora determinato, ma si presume che parte serva a finanziare lo Stato islamico». A preoccupare l’intelligence è che la «maggior parte dei veterani di ritorno sono esperti nel maneggiare armi ed esplosivi e costituiscono una delle principali preoccupazioni per i servizi di controterrorismo dei governi europei». Perché potrebbero organizzare attentati nel Vecchio Continente.
Il rapporto individua tre percorsi di ingresso dei profughi: dall’Africa, dal Sud America e dall’Europa. Per la Spagna uno dei «buchi» nella frontiera è l’enclave di Melilla, porto franco incastonato in terra marocchina. Qui il Centro di permanenza temporanea per immigrati è sotto assedio. Per i jihadisti è facile «travestirsi» da profughi, richiedere asilo e ottenere il visto per la Spagna. Un’altra fetta di migranti passa dalla Mauritania dove, con il supporto di documenti falsi, raggiunge le isole Canarie e il Marocco per poi imbarcarsi sui voli diretti a Madrid e Berlino. «Ultimamente sono stati rinvenuti numerosi visti tedeschi falsificati» impressi su passaporti veri e questo allo scopo di garantire ai migranti l’accesso in Europa.
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